Tesi etd-08212020-124649 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PAPILLO, SAVERIO
URN
etd-08212020-124649
Titolo
Ruolo dell'Asse Microbiota-Intestino-Inflammasoma-Cervello nella Fisiopatologia dei Disordini Neurologici
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof. Calderone, Vincenzo
relatore Prof.ssa Pellegrini, Carolina
relatore Prof.ssa Pellegrini, Carolina
Parole chiave
- AD
- ALS
- Alzheimer's disease
- amyotrophic lateral sclerosis
- asse intestino-cervello
- asse microbiota-intestino-cervello
- asse microbiota-intestino-inflammasoma-cervello
- flora intestinale
- gut-brain axis
- gut-microbiota-brain axis
- gut-microbiota-inflammasome-brain axis
- infiammazione intestinale
- inflammasoma NLRP3
- intestinal flora
- intestinal inflammation
- intestinal microbiota
- malattia di Alzheimer
- malattie neurodegenerative
- microbiota
- microbiota intestinale
- morbo di Parkinson
- MS
- multiple sclerosis
- neurodegenerative diseases
- NLRP3
- NLRP3 inflammasome
- Parkinson's disease
- PD
- sclerosi laterale amiotrofica
- sclerosi multipla
- SLA
- SM
Data inizio appello
30/09/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Le patologie neurodegenerative, quali il Morbo di Parkinson (MP), la Malattia di Alzheimer (MA), la Sclerosi Multipla (SM) e la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), sono accumunate dalla comparsa di disturbi a livello gastrointestinale. Questi fenomeni sono ben conosciuti, tanto che oggi rientrano nel quadro clinico dei queste malattie.
Basandosi su queste evidenze, sono stati svolti diversi studi sull’asse intestino-cervello e il ruolo che potrebbe avere nella fisiopatologia di questi disturbi. Attraverso questi studi si sono osservate delle alterazioni a carico del microbiota intestinale, rilevatosi un attore importante tanto da prendere in considerazione l’asse microbiota-intestino-cervello. Questo nuovo asse ha permesso di svolgere ulteriori studi, sia preclinici che clinici, su pazienti affetti da malattie del Sistema Nervoso Centrale (SNC), che hanno portato alla luce degli stati di disbiosi intestinale caratterizzati un aumento di specie pro-infiammatorie e un decremento di quelle “benefiche” per l’organismo. Vengono appunto definire “specie benefiche” perché prendono parte al mantenimento della funzione della barriera epiteliale intestinale, sia direttamente che indirettamente (mediante loro metaboliti). Il corretto funzionamento di questa barriera permette di isolare il resto dell’organismo dall’ambiente intestinale, considerato ambiente esterno. In esso, infatti, oltre a transitare i nutrienti che vengono ingeriti dall’ospite, possono essere presenti specie patogene che possono determinare l’insorgenza di malattie. Inoltre, alcuni batteri considerati non-patogeni, possono produrre dei metaboliti che se ingeriti possono rivelarsi essere tossici per l’organismo. Il microbiota intestinale oltre ad interagire con la barriera epiteliale intestinale, è anche in grado di interagire direttamente con il sistema immunitario. A tal riguardo, nella comunicazione tra microbiota-intestino-cervello, è stato inserito un ulteriore attore che ha portato ad una nuova denominazione dell’asse, ora definito asse microbiota-intestino-inflammasoma-cervello. L’inflammasoma, con particolare riguardo per il sottotipo NLRP3, è un complesso multiproteico che, attraverso l’elaborazione e il rilascio di interleuchina (IL) -1β e IL-18, è in grado di promuovere risposte immunitarie e infiammatorie. Alterazioni del microbiota intestinale possono portare ad una iper-attivazione dell’inflammasoma, che è stata mostrata essere implicata nella fisiopatologia delle malattie neurodegenerative. Inoltre, l’inflammasoma NLRP3 viene attivato anche dai depositi e dagli aggregati delle proteine implicate nelle diverse malattie a carico del SNC (come, ad esempio, fibre β-amiloide, aggregati di α-sinucleina, e proteina tau fosforilata).
Sulla base di quanto sopra, questo elaborato vuole fornire una panoramica delle attuali evidenze cliniche e precliniche sul ruolo dell’asse microbiota-intestino-inflammasoma-cervello nella fisiopatologia delle malattie del SNC, tra cui MP, MA, SM e SLA.
Basandosi su queste evidenze, sono stati svolti diversi studi sull’asse intestino-cervello e il ruolo che potrebbe avere nella fisiopatologia di questi disturbi. Attraverso questi studi si sono osservate delle alterazioni a carico del microbiota intestinale, rilevatosi un attore importante tanto da prendere in considerazione l’asse microbiota-intestino-cervello. Questo nuovo asse ha permesso di svolgere ulteriori studi, sia preclinici che clinici, su pazienti affetti da malattie del Sistema Nervoso Centrale (SNC), che hanno portato alla luce degli stati di disbiosi intestinale caratterizzati un aumento di specie pro-infiammatorie e un decremento di quelle “benefiche” per l’organismo. Vengono appunto definire “specie benefiche” perché prendono parte al mantenimento della funzione della barriera epiteliale intestinale, sia direttamente che indirettamente (mediante loro metaboliti). Il corretto funzionamento di questa barriera permette di isolare il resto dell’organismo dall’ambiente intestinale, considerato ambiente esterno. In esso, infatti, oltre a transitare i nutrienti che vengono ingeriti dall’ospite, possono essere presenti specie patogene che possono determinare l’insorgenza di malattie. Inoltre, alcuni batteri considerati non-patogeni, possono produrre dei metaboliti che se ingeriti possono rivelarsi essere tossici per l’organismo. Il microbiota intestinale oltre ad interagire con la barriera epiteliale intestinale, è anche in grado di interagire direttamente con il sistema immunitario. A tal riguardo, nella comunicazione tra microbiota-intestino-cervello, è stato inserito un ulteriore attore che ha portato ad una nuova denominazione dell’asse, ora definito asse microbiota-intestino-inflammasoma-cervello. L’inflammasoma, con particolare riguardo per il sottotipo NLRP3, è un complesso multiproteico che, attraverso l’elaborazione e il rilascio di interleuchina (IL) -1β e IL-18, è in grado di promuovere risposte immunitarie e infiammatorie. Alterazioni del microbiota intestinale possono portare ad una iper-attivazione dell’inflammasoma, che è stata mostrata essere implicata nella fisiopatologia delle malattie neurodegenerative. Inoltre, l’inflammasoma NLRP3 viene attivato anche dai depositi e dagli aggregati delle proteine implicate nelle diverse malattie a carico del SNC (come, ad esempio, fibre β-amiloide, aggregati di α-sinucleina, e proteina tau fosforilata).
Sulla base di quanto sopra, questo elaborato vuole fornire una panoramica delle attuali evidenze cliniche e precliniche sul ruolo dell’asse microbiota-intestino-inflammasoma-cervello nella fisiopatologia delle malattie del SNC, tra cui MP, MA, SM e SLA.
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