• asimmetria
• attori
• conflict mapping
• conflict resolution
• guerra
• intrattabilità
• narrazioni
• risoluzioni
• scenari futuri
• Siria
• terrorismo

Il presente elaborato si suddivide in tre capitoli principali, articolati successivamente in vari paragrafi di specificazione: nel primo viene tenuta traccia dell’aspetto teorico e dell’evoluzione storica dell’approccio che si è deciso di abbracciare per l’analisi del conflitto e vengono delineate anche le principali motivazioni che si pongono alla base della scelta del conflitto siriano come esempio di studio di una crisi. All’interno del medesimo capitolo un’altra base teorica viene fornita nei riguardi del concetto di conflict resolution delineandone la storia, l’evoluzione storica e soprattutto la sua stretta correlazione con lo sviluppo e la visione dei concetti collegabili quali pace e guerra. Infine viene presentato il conflict mapping come una metodologia di studio di un conflitto presentato dagli autori S. Mason e S. Rychard ed applicato, all’interno di tale elaborato, al caso siriano con obiettivi e motivazioni ben precise.
Il secondo ed il terzo capitolo riportano in maniera sistematica le fasi effettive del conflict mapping impiegato dalla maggior parte degli studiosi tenendo conto dei dati forniti dalla situazione siriana dal 2011 ad oggi. Vengono infatti fornite informazioni riguardanti lo studio geografico del territorio, lo studio e la delinea degli attori principali e degli eventuali spoiler, l’analisi del conflitto e delle cause principali della contesa, fino a giungere successivamente all’analisi importante delle narrazioni e dell’aspetto mediatico utilizzato dagli attori presenti e alle ipotesi di scenari futuri e di possibili risoluzioni attuabili all’interno del contesto siriano.
L’intero elaborato, inoltre, analizza anche le principali caratteristiche che vanno a contraddistinguere il conflitto siriano rispetto ai numerosi altri degli ultimi decenni: l’asimmetria e l’intrattabilità. La prima che riguarda gli attori coinvolti e la disparità nell’impiego di mezzi d’attacco; la seconda invece, che riguarda l’insieme e la complessità delle diverse porzioni che compongono un conflitto, produce una maggiore difficoltà nell’attuazione di azioni di risoluzione.