Tesi etd-08202016-142035 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
DINI, CAROLINA
URN
etd-08202016-142035
Titolo
Atti personalissimi e misure di protezione
Settore scientifico disciplinare
IUS/01
Corso di studi
SCIENZE GIURIDICHE
Relatori
tutor Dott.ssa Murgo, Caterina
Parole chiave
- atti personalissimi
- misure di protezione
Data inizio appello
30/08/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/08/2019
Riassunto
Il lavoro ha ad oggetto il problematico rapporto intercorrente tra soggetti privi, in tutto o in parte, di autonomia che siano sottoposti ad una misura di protezione e atti personalissimi. Si tratta degli atti giuridici che, secondo l’opinione tradizionale, non ammettono sostituzione né assistenza nel loro compimento, in quanto costituiscono espressione di scelte intime e strettamente inerenti alla persona dell’autore.
Il nodo problematico del rapporto in questione risiede negli effetti dirompenti della combinazione tra incapacità della persona a porre in essere personalmente o autonomamente tali atti (incapacità derivante dalla previsione di legge o dalla sua condizione), e impossibilità di ricorrere ai meccanismi della sostituzione o dell’assistenza propri della rappresentanza legale. L’esito del binomio è, all’evidenza, l’esclusione delle persone in parola dal compimento di attività che costituiscono espressione di interessi fondamentali e riconducibili alla personalità umana tutelata dall’art. 2 Cost..
Dopo un’analisi storica del rapporto tra atti personalissimi e misure di protezione degli incapaci, il lavoro analizza la tematica esposta nell’ordinamento attuale, analizzando singolarmente gli atti personalissimi a contenuto esclusivamente personale (consenso informato, matrimonio, separazione e divorzio, riconoscimento del figlio) e a contenuto patrimoniale (testamento e donazione), alla luce delle indicazioni fornite dalla dottrina e delle novità emergenti dalla giurisprudenza.
Dall’analisi emerge, in primo luogo, che nel nostro ordinamento si è registrata un’evoluzione a livello normativo nella direzione di consentire anche alle persone non autonome il compimento degli atti in discorso. Emerge, poi, come l’assolutezza del principio di insurrogabilità abbia subìto negli ultimi anni dei temperamenti soprattutto ad opera della giurisprudenza (ma talvolta anche del legislatore), la quale in importanti ambiti ha ammesso l’intervento del rappresentante legale, in ciò trovando l’avallo di parte della dottrina, che propende per l’attribuzione ad esso di un ruolo diverso rispetto a quello che ci deriva dagli schemi classici della rappresentanza in atti patrimoniali.
This work deals with the problematic relationship between persons without full mental and/or physical capacity, that are subjects to a measure of protection, regarding strictly personal acts (in Italy, named “atti personalissimi”). These are legal acts that, according to the traditional opinion, do not allow substitution or assistance in their fulfillment, because they constitute an expression of intimate choices.
The problematic issue of the relationship in question resides in the disruptive effect of the combination of the inability of the person to engage in such acts personally or alone (inability can arise from legal provision or person’s mental and/or physical conditions), and the impossibility to use legal representation. This in effect results in the exclusion of these persons from carrying out activities that are an expression of fundamental human interests and attributable to human personality protected by Article 2 of the Italian Constitution.
After a historical analysis of the relationship between strictly personal acts and measures to protect the incapable, this work examines the issue in the context of current law. These acts are analysed individually, distinguishing those that have an exclusively personal content (informed consent, marriage, separation and divorce, recognition of a son) and those that have also a financial content (will and donation). The analysis is based on the opinions provided by the legal scholars and the innovations emerging from case law.
The thesis shows, firstly, that in our system, there has been an evolution in legislation, that now allows to fulfill strictly personal acts also to persons subjected to misures of protection; in second that, regarding certain acts, court rulings (and sometimes the legislator) allows the intervention of a legal representative. Also the authors are favourable to attribute to legal representative a role different from the classical patterns of representation in financial acts.
Il nodo problematico del rapporto in questione risiede negli effetti dirompenti della combinazione tra incapacità della persona a porre in essere personalmente o autonomamente tali atti (incapacità derivante dalla previsione di legge o dalla sua condizione), e impossibilità di ricorrere ai meccanismi della sostituzione o dell’assistenza propri della rappresentanza legale. L’esito del binomio è, all’evidenza, l’esclusione delle persone in parola dal compimento di attività che costituiscono espressione di interessi fondamentali e riconducibili alla personalità umana tutelata dall’art. 2 Cost..
Dopo un’analisi storica del rapporto tra atti personalissimi e misure di protezione degli incapaci, il lavoro analizza la tematica esposta nell’ordinamento attuale, analizzando singolarmente gli atti personalissimi a contenuto esclusivamente personale (consenso informato, matrimonio, separazione e divorzio, riconoscimento del figlio) e a contenuto patrimoniale (testamento e donazione), alla luce delle indicazioni fornite dalla dottrina e delle novità emergenti dalla giurisprudenza.
Dall’analisi emerge, in primo luogo, che nel nostro ordinamento si è registrata un’evoluzione a livello normativo nella direzione di consentire anche alle persone non autonome il compimento degli atti in discorso. Emerge, poi, come l’assolutezza del principio di insurrogabilità abbia subìto negli ultimi anni dei temperamenti soprattutto ad opera della giurisprudenza (ma talvolta anche del legislatore), la quale in importanti ambiti ha ammesso l’intervento del rappresentante legale, in ciò trovando l’avallo di parte della dottrina, che propende per l’attribuzione ad esso di un ruolo diverso rispetto a quello che ci deriva dagli schemi classici della rappresentanza in atti patrimoniali.
This work deals with the problematic relationship between persons without full mental and/or physical capacity, that are subjects to a measure of protection, regarding strictly personal acts (in Italy, named “atti personalissimi”). These are legal acts that, according to the traditional opinion, do not allow substitution or assistance in their fulfillment, because they constitute an expression of intimate choices.
The problematic issue of the relationship in question resides in the disruptive effect of the combination of the inability of the person to engage in such acts personally or alone (inability can arise from legal provision or person’s mental and/or physical conditions), and the impossibility to use legal representation. This in effect results in the exclusion of these persons from carrying out activities that are an expression of fundamental human interests and attributable to human personality protected by Article 2 of the Italian Constitution.
After a historical analysis of the relationship between strictly personal acts and measures to protect the incapable, this work examines the issue in the context of current law. These acts are analysed individually, distinguishing those that have an exclusively personal content (informed consent, marriage, separation and divorce, recognition of a son) and those that have also a financial content (will and donation). The analysis is based on the opinions provided by the legal scholars and the innovations emerging from case law.
The thesis shows, firstly, that in our system, there has been an evolution in legislation, that now allows to fulfill strictly personal acts also to persons subjected to misures of protection; in second that, regarding certain acts, court rulings (and sometimes the legislator) allows the intervention of a legal representative. Also the authors are favourable to attribute to legal representative a role different from the classical patterns of representation in financial acts.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
La tesi non è consultabile. |