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ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08182008-104241


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SAVIOZZI, IRENE
URN
etd-08182008-104241
Titolo
"La Child Behavior CheckList come strumento per l'individuazione precoce dei Disturbi dello Spettro Autistico".
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Muratori, Filippo
Parole chiave
  • screening
  • autismo
  • cbcl
Data inizio appello
25/09/2008
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione: L’autismo è un disturbo che insorge, per definizione, entro i 3 anni d’età.
Nonostante una maggiore incidenza di diagnosi di disturbo autistico negli anni, ancora oggi l’autismo viene identificato troppo tardi perchè possa ricevere un precoce, adeguato ed efficace trattamento. Nonostante che le prime preoccupazioni dei genitori riguardo alle anomalie comportamentali del figlio talvolta insorgano nel primo anno di vita del bambino, infatti, la diagnosi di autismo avviene, ancora oggi, ad un’età media di 4 anni. Per ridurre questo ‘gap’ temporale, numerosi studi sono stati condotti per individuare degli strumenti di screening adatti all’identificazione precoce dell’autismo.

Obbiettivi: Con questo studio abbiamo voluto valutare la validità della CBCL1½-5 per identificare i bambini autistici in età prescolare. Ipotizzandone poi l’utilizzo come strumento di screening per l’identificazione precoce dei disturbi di spettro autistico, abbiamo focalizzato l’attenzione sulla fascia d’età 18-36 mesi, delineando le caratteristiche del questionario che risultano più utili a tale scopo.

Metodi: Abbiamo esaminato le CBCL1½-5 compilate dai genitori di 313 bambini di età compresa tra i 18 e i 71 mesi, e suddivisi in un gruppo sperimentale di 101 bambini con diagnosi di disturbo pervasivo dello sviluppo ( DPS ), un primo gruppo di controllo di 95 bambini con altri disturbi psichiatrici ( ADP ), e un secondo gruppo di controllo di 117 bambini con sviluppo tipico ( ST ).

Risultati: Tutte le scale della CBCL1½-5 differiscono significativamente tra i gruppi i DPS, ADP e ST. Quelle che maggiormente distinguono i bambini autistici, sia in tutta l’età prescolare, sia nella fascia d’età 18-36 mesi, sono la scala diagnostica DPS e la scala sindromica Ritiro. La scala DPS è la più sensibile, soprattutto se viene considerato il cut-off borderline ( ≥ 65 ), con una sensibilità dell’ 86.1%. La sensibilità si riduce marcatamente, invece, quando si utilizza il cut-off clinico ( ≥ 70 ). La scala Ritiro è molto specifica ( 95.7% ), sia utilizzando il cut-off clinico ( ≥ 70 ) che quello borderline ( ≥ 65 ). Tuttavia la sua sensibilità è minore rispetto alla scala DPS, e per nessuno dei due cut-off considerati ( ≥ 65 e ≥ 70 ), raggiunge il livello di sensibilità raccomandato per i test di screening ( pari all’ 80% ).
Alla scala DPS, sia i bambini con diagnosi di Disturbo autistico, sia quelli che diagnosi di Spettro autistico, ottengono T score ugualmente elevati, al di sopra del cut-off clinico ( ≥ 70 ). Nella scala del Ritiro, invece i bambini con diagnosi di Spettro autistico non superano il cut-off clinico, ma solo il cut-off borderline ( ≥ 65 ).
Il livello cognitivo del bambino non influenza significativamente nessuna delle scale della CBCL, ad eccezione della scala dei Disturbi d’Ansia, che ottiene punteggi più elevati nei bambini con un QI nella norma.
L’età influenza la sensibilità e la specificità della CBCL: la sensibilità della scala DPS, omogenea fino ai 4 anni d’età, migliora considerevolmente all’aumentare dell’età del bambino, fino a raggiungere il 100% tra i 60 e i 71 mesi. La scala del Ritiro, invece, è più sensibile per i bambini più piccoli ( 18-36 mesi d’età ), mentre nelle età successive ha una sensibilità sempre inferiore a quella della scala DPS.
Gli item, delle scale DPS e Ritiro, che hanno maggiori capacità discriminanti per il disturbo autistico nei prescolari, sono gli items relativi all’evitamento dello sguardo ( item 4 ), la mancata risposta al nome ( item 23 ), i disturbi del linguaggio ( item 76 ), i comportamenti strani ( item 80 ), la resistenza a situazioni o persone nuove ( item 92 ) e il ritiro sociale ( item 98 ).
Nella fascia d’età 18-36 mesi, la scala del Ritiro, risulta essere la più sensibile ( 86.2% ) e specifica, sia nel confronto con i bambini con ADP ( 83.3% ) che nel confronto con i bambini con ST ( 96.4% ). A questa età gli item discriminanti sono quelli relativi agli items: 4 ( ‘Evita di guardare gli altri negli occhi’ ), 7 ( ‘Non sopporta le cose fuori posto’ ), 76 ( ‘Ha problemi di linguaggio’), e 80 ( ‘Presenta comportamenti strani’ ). L’item 7 ha ottenuto punteggi medi superiori nei bambini con ADP ( 0.5 ) rispetto sia ai bambini con ST ( 0.3 ) sia ai bambini con DPS ( 0.2 ). Il suo ‘potere discriminante’ sembrerebbe essere dovuto, quindi, alla capacità di distinguere i bambini con ADP. Considerando un ipotetico nuovo cluster di domande discriminanti, costituito dagli items 4, 76 e 80, come strumento di screening per il disturbo autistico al di sotto dei 3 anni d’età, otteniamo una sensibilità del 93.1%.

Conclusioni: La CBCL1½-5 è uno strumento sufficientemente sensibile e specifico nell’identificazione dei soggetti autistici in età prescolare, a questo scopo suggeriamo di utilizzare il range borderline ( cut-off ≥ 65 ) della scala DPS. Vista la sua validità anche al di sotto dei 3 anni d’età, ne suggeriamo l’inserimento in programmi di screening da effettuare tra i 18 e i 36 mesi d’età, durante i periodici controlli di salute presso i pediatri di famiglia. L’individuazione di un nuovo cluster di item maggiormente discriminanti può fornire lo spunto per ulteriori valutazioni sulla eventuale modifica del questionario al fine di migliorarne la sensibilità e l’applicabilità nei contesti extra-specialistici.



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