Tesi etd-08122012-182538 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BROGI, ETRUSCA
URN
etd-08122012-182538
Titolo
Marcatori diagnostici precoci di Danno Renale Acuto ( AKI ) : Indice di Resistivita' , rapporto albuminuria / creatininuria , NGAL e Cistatina C
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
correlatore Dott. Forfori, Francesco
relatore Prof. Giunta, Francesco
relatore Prof. Giunta, Francesco
Parole chiave
- Acute Kidney Injury
- Cistatina C
- Indice Resistività Renale
- NGAL
- Proteinuria
Data inizio appello
25/09/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/09/2052
Riassunto
Il danno renale acuto rappresenta una complicanza di frequente riscontro nei pazienti ricoverati nei reparti di Terapia Intensiva. La sua incidenza è stimata intorno al 2-7% nei pazienti ospedalizzati e tra 10-30% nel paziente critico. E’associata a un significativo aumento dei costi sanitari e con una considerevole mortalità e morbilità.
Sebbene, una volta instauratosi, il danno renale acuto possa essere trattato con l’impiego di svariate armi terapeutiche, la diagnosi di AKI deve comunque avvenire precocemente dallo sviluppo del danno, in modo da proteggere il rene da ulteriori insulti e preservarne la sua funzionalità residua.
Proprio per questo motivo negli ultimi anni si sono susseguiti numerosi dibattiti volti a raggiungere un consenso universale sui criteri diagnostici della patologia e la sua stratificazione in classi di gravità. Purtroppo però anche l’odierna definizione di AKI si basa su un parametro laboratoristico, la creatininemia, che presenta numerosi limiti, risultando inefficiente nel fare diagnosi precoce di danno renale.Sono, infatti, numerosi i fattori che possono influenzare i livelli sierici di creatinina tra cui: sesso, età, massa muscolare, stato d’idratazione del paziente inoltre è stato stimato che la creatininemia varia solamente quando più del 50% della funzionalità renale è compromessa.
Negli ultimi anni, le più recenti tecniche genomiche, così come gli studi sperimentali, hanno individuato diverse proteine come possibili marcatori di Danno Renale Acuto. Tra queste troviamo Ngal, Cistatina C e Albumina espressa nel rapporto Albumina/ Creatinina.
Parallelamente ha iniziato a farsi strada anche l’ipotesi di fare diagnosi di danno renale con un altro strumento che negli anni si è guadagnato sempre più terreno nell’ambito dei reparti di terapia intensiva: l’ecografia. L’ultrasonografia con l’applicazione dell’effetto Doppler permette di studiare dettagliatamente il parenchima renale e le variazioni del flusso renale in tempo reale. In particolare, tra i vari parametri che possiamo calcolare, l’indice di resistività fornisce una misurazione molto accurata delle resistenze al flusso ematico e quindi del grado di perfusione dell’organo.
Abbiamo quindi condotto uno studio osservazionale prospettico su pazienti adulti ricoverati presso l’unità di Anestesia e Rianimazione VI° Universitaria con l’obiettivo di valutare l’accuratezza diagnostica di uNGAL, Cistatina C, rapporto Albuminuria/ Creatininuria e Indice di Resistività. Tra il mese di Marzo e Agosto 2012 sono stati reclutati 25 pazienti. Sono stati in seguito esclusi 4 pazienti perché 3 pazienti hanno iniziato CVVH mentre 1 paziente è deceduto. Sono stati raccolti per ogni paziente dati clinici fondamentali e i pazienti sono stati stratificati secondo 2 sistemi: SAPSII e SOFA.
Per i pazienti che hanno sviluppato AKI, sono state seguite le classificazioni di AKIN e RIFLE. Sono stati inoltre raccolti campioni di urina entro le prime 24 ore dal ricovero e poi in 2° 3° giornata per il dosaggio di NGAL Cistatina C e Albumina e Creatinina da catetere vescicale già presenti sul paziente per l'espletazione delle pratiche standard di monitoraggio.
Lo studio color Doppler delle arterie interlobari è stato eseguito entro le prime 24 ore dall’ammissione in reparto e poi in 2° e 3° giornata. Per ogni paziente è stata eseguita una scansione longitudinale del rene che ha permesso di calcolare il diametro renale longitudinale seguita da uno studio velocimetrico delle arterie interlobari volto a calcolare IR (velocità di picco sistolico – velocità telediastolica / velocità di picco sistolico). Nella nostra casistica di 25 pazienti si sono osservati 9 casi di AKI (40%). I risultati di Ngal urinario sono in accordo con quelli degli studi su coorti più omogenee perché abbiamo ottenuto un’area sotto la curva di 0,97 con una sensibilità dell’89% e specificità del 99%. Ngal urinario mostra una differenza statisticamente significativa (p=0,0001) tra i pazienti AKI e AKI-no e le variazioni dei valori di Ngal urinario risultano statisticamente significativi nel tempo (da T1 a T3 p=0,0001) dimostrando come i suoi valori se innalzino precocemente, persistano nel tempo e non siano influenzati da fattori extrarenali.
I risultati di IR sono parzialmente in accordo con la letteratura; IR presenta una differenza statisticamente significativa tra il gruppo AKI e AKI- no (p=0,02) e i suoi valori risultano significativamente influenzati dal tempo (p=0,001) e presentano un’area sotto la curva Roc di 0,79 con una sensibilità 60 % e specificità del 90%, però non abbiamo riscontrato correlazioni significative tra MAP e IR e tra IR e dose di Noradrenalina.
La bassa sensibilità e specificità che abbiamo ottenuto per Cistatina C e Albumina/Creatinina può essere presumibilmente spiegata dai numerosi fattori che possono influenzare questi marcatori.I valori di Cistatina C possono, infatti, variare nettamente in caso di epatopatie, terapie con glucocorticoidi e patologie tiroidee così come la cinetica e la produzione dell’albumina sono nettamente modificate nel paziente critico poiché questa proteina interviene in numerosi processi (proteina tampone nell’equilibrio acido basico, mantenimento dell’integrità del microcircolo, attività antiossidante).
Sebbene, una volta instauratosi, il danno renale acuto possa essere trattato con l’impiego di svariate armi terapeutiche, la diagnosi di AKI deve comunque avvenire precocemente dallo sviluppo del danno, in modo da proteggere il rene da ulteriori insulti e preservarne la sua funzionalità residua.
Proprio per questo motivo negli ultimi anni si sono susseguiti numerosi dibattiti volti a raggiungere un consenso universale sui criteri diagnostici della patologia e la sua stratificazione in classi di gravità. Purtroppo però anche l’odierna definizione di AKI si basa su un parametro laboratoristico, la creatininemia, che presenta numerosi limiti, risultando inefficiente nel fare diagnosi precoce di danno renale.Sono, infatti, numerosi i fattori che possono influenzare i livelli sierici di creatinina tra cui: sesso, età, massa muscolare, stato d’idratazione del paziente inoltre è stato stimato che la creatininemia varia solamente quando più del 50% della funzionalità renale è compromessa.
Negli ultimi anni, le più recenti tecniche genomiche, così come gli studi sperimentali, hanno individuato diverse proteine come possibili marcatori di Danno Renale Acuto. Tra queste troviamo Ngal, Cistatina C e Albumina espressa nel rapporto Albumina/ Creatinina.
Parallelamente ha iniziato a farsi strada anche l’ipotesi di fare diagnosi di danno renale con un altro strumento che negli anni si è guadagnato sempre più terreno nell’ambito dei reparti di terapia intensiva: l’ecografia. L’ultrasonografia con l’applicazione dell’effetto Doppler permette di studiare dettagliatamente il parenchima renale e le variazioni del flusso renale in tempo reale. In particolare, tra i vari parametri che possiamo calcolare, l’indice di resistività fornisce una misurazione molto accurata delle resistenze al flusso ematico e quindi del grado di perfusione dell’organo.
Abbiamo quindi condotto uno studio osservazionale prospettico su pazienti adulti ricoverati presso l’unità di Anestesia e Rianimazione VI° Universitaria con l’obiettivo di valutare l’accuratezza diagnostica di uNGAL, Cistatina C, rapporto Albuminuria/ Creatininuria e Indice di Resistività. Tra il mese di Marzo e Agosto 2012 sono stati reclutati 25 pazienti. Sono stati in seguito esclusi 4 pazienti perché 3 pazienti hanno iniziato CVVH mentre 1 paziente è deceduto. Sono stati raccolti per ogni paziente dati clinici fondamentali e i pazienti sono stati stratificati secondo 2 sistemi: SAPSII e SOFA.
Per i pazienti che hanno sviluppato AKI, sono state seguite le classificazioni di AKIN e RIFLE. Sono stati inoltre raccolti campioni di urina entro le prime 24 ore dal ricovero e poi in 2° 3° giornata per il dosaggio di NGAL Cistatina C e Albumina e Creatinina da catetere vescicale già presenti sul paziente per l'espletazione delle pratiche standard di monitoraggio.
Lo studio color Doppler delle arterie interlobari è stato eseguito entro le prime 24 ore dall’ammissione in reparto e poi in 2° e 3° giornata. Per ogni paziente è stata eseguita una scansione longitudinale del rene che ha permesso di calcolare il diametro renale longitudinale seguita da uno studio velocimetrico delle arterie interlobari volto a calcolare IR (velocità di picco sistolico – velocità telediastolica / velocità di picco sistolico). Nella nostra casistica di 25 pazienti si sono osservati 9 casi di AKI (40%). I risultati di Ngal urinario sono in accordo con quelli degli studi su coorti più omogenee perché abbiamo ottenuto un’area sotto la curva di 0,97 con una sensibilità dell’89% e specificità del 99%. Ngal urinario mostra una differenza statisticamente significativa (p=0,0001) tra i pazienti AKI e AKI-no e le variazioni dei valori di Ngal urinario risultano statisticamente significativi nel tempo (da T1 a T3 p=0,0001) dimostrando come i suoi valori se innalzino precocemente, persistano nel tempo e non siano influenzati da fattori extrarenali.
I risultati di IR sono parzialmente in accordo con la letteratura; IR presenta una differenza statisticamente significativa tra il gruppo AKI e AKI- no (p=0,02) e i suoi valori risultano significativamente influenzati dal tempo (p=0,001) e presentano un’area sotto la curva Roc di 0,79 con una sensibilità 60 % e specificità del 90%, però non abbiamo riscontrato correlazioni significative tra MAP e IR e tra IR e dose di Noradrenalina.
La bassa sensibilità e specificità che abbiamo ottenuto per Cistatina C e Albumina/Creatinina può essere presumibilmente spiegata dai numerosi fattori che possono influenzare questi marcatori.I valori di Cistatina C possono, infatti, variare nettamente in caso di epatopatie, terapie con glucocorticoidi e patologie tiroidee così come la cinetica e la produzione dell’albumina sono nettamente modificate nel paziente critico poiché questa proteina interviene in numerosi processi (proteina tampone nell’equilibrio acido basico, mantenimento dell’integrità del microcircolo, attività antiossidante).
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