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Negli ultimi decenni l’aumento dell'invecchiamento della popolazione ha portato ad una diffusione di patologie legate alla vecchiaia come demenza e Alzheimer, con un notevole impatto sulla popolazione in età lavorativa per la gestione dei malati. Per tale motivo la diffusione sul territorio di centri destinati ad ospitare anziani non più autosufficienti, come i centri diurni, è di fondamentale sostegno per le famiglie. È stato studiato come la stimolazione delle capacità residue dei malati possa rallentare l’inevitabile declino della malattia migliorando le condizioni di vita del paziente, la sua dignità ed autonomia e ritardando il suo trasferimento in strutture medico-sanitarie. L’adozione di un approccio multisensoriale nella progettazione di ambienti dedicati a malati Alzheimer si rivela perciò fondamentale per creare habitat terapeutici che possano attivamente aiutare il paziente a convivere con la sua condizione riducendo l’apporto di terapie farmacologiche. La presente tesi utilizza questo approccio per analizzare gli aspetti progettuali da un punto di vista sensoriale, illuminotecnico, acustico e termico per poi applicarli ad un caso studio reale, il Centro Diurno ed RSA “Domus Aurea” di Castelnuovo di Garfagnana (LU), tramite proposta progettuale.
Il tutto è stato integrato dall’applicazione dei dati ad un modello architettonico informatizzato BIM nel quale, grazie alla collaborazione con l'ambiente medico, si è andati ad analizzare il rapporto dell'edificio con i suoi occupanti. Sfruttando il concetto di interoperabilità del BIM si è infatti elaborata una metodologia che permette di studiare le configurazioni migliori per adattare gli ambienti in base all’evolversi della malattia degli ospiti, ponendo sempre al centro di tutto il benessere degli stessi.