Tesi etd-08112017-133729 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BECATTI, LORENZO
URN
etd-08112017-133729
Titolo
L'uso delle endoprotesi di spalla nella ricostruzione dell'omero prossimale dopo resezione oncologica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Capanna, Rodolfo
Parole chiave
- endoprotesi
- megaprotesi
- omero prossimale
- tumori ossei
Data inizio appello
19/09/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
I tumori ossei possono essere distinti in tumori primitivi, a loro volta suddivisi in benigni e maligni, o metastatici. Le neoplasie ossee sono patologie rare che colpiscono qualsiasi fascia di età e sono dotate di ampia variabilità clinica e prognostica, che ne rendono difficile la diagnosi e la scelta del trattamento più adeguato. La scelta terapeutica viene effettuata dopo lo studio e l’analisi della patologia eseguiti mediante tecniche radiologiche e analisi istologica previa biopsia.
Dopo aver attentamente studiato ed analizzato la patologia tramite le tecniche strumentali e il prelievo bioptico si può procedere alla scelta della terapia. Il trattamento di queste patologie richiede, generalmente, l’utilizzo combinato della chemioterapia e della resezione chirurgica della lesione tumorale. Al giorno d’oggi l’asportazione della lesione è effettuata, nella maggior parte dei casi, tramite tecniche conservative, che permettono successivamente la ricostruzione della zona colpita e quindi il ripristino della sua funzionalità, limitando le complicanze. La chirurgia è attualmente il cardine della terapia, in quanto, oltre ad arrestare la progressione locale del tumore tramite la resezione della lesione, grazie alle tecniche ricostruttive, sempre più spesso si riesce anche a mantenere la funzionalità della zona coinvolta.
L’omero prossimale è uno dei siti dove più frequentemente insorgono neoplasie primitive e tra i più coinvolti da metastasi provenienti da altri distretti. Il trattamento chirurgico dei tumori dell’omero prossimale si avvale nel 95% dei casi della tecnica di resezione conservativa “limb salvage” e della successiva ricostruzione della zona per ripristinare la funzionalità dell’arto. Al giorno d’oggi sono molte le tecniche ricostruttive disponibili: le più utilizzate sono le endoprotesi a stelo lungo, le megaprotesi e il trapianto di innesti, semplici o compositi.
La scelta della tecnica ricostruttiva deve sempre essere effettuata tenendo conto di alcuni parametri quali, età e condizioni generali del paziente, a stadio e grado tumorale e, infine, qualità intrinseche dell’osso coinvolto. Devono inoltre essere prese in considerazione le strutture anatomiche che vengono risparmiate durante la resezione tumorale.
La tecnica ricostruttiva è impegnativa e di difficile esecuzione ed ha come principale obiettivo quello di garantire la stabilità dell’articolazione, limitare le complicanze e i fallimenti. La megaprotesi è la soluzione più comunemente utilizzata. Essa è la tecnica relativamente più facile da utilizzare e che si associa a minor tassi di fallimenti e reinterventi. Garantisce inoltre il ripristino di movimenti basilari dell’arto che permettono lo svolgimento delle comuni attività quotidiane
Dopo aver attentamente studiato ed analizzato la patologia tramite le tecniche strumentali e il prelievo bioptico si può procedere alla scelta della terapia. Il trattamento di queste patologie richiede, generalmente, l’utilizzo combinato della chemioterapia e della resezione chirurgica della lesione tumorale. Al giorno d’oggi l’asportazione della lesione è effettuata, nella maggior parte dei casi, tramite tecniche conservative, che permettono successivamente la ricostruzione della zona colpita e quindi il ripristino della sua funzionalità, limitando le complicanze. La chirurgia è attualmente il cardine della terapia, in quanto, oltre ad arrestare la progressione locale del tumore tramite la resezione della lesione, grazie alle tecniche ricostruttive, sempre più spesso si riesce anche a mantenere la funzionalità della zona coinvolta.
L’omero prossimale è uno dei siti dove più frequentemente insorgono neoplasie primitive e tra i più coinvolti da metastasi provenienti da altri distretti. Il trattamento chirurgico dei tumori dell’omero prossimale si avvale nel 95% dei casi della tecnica di resezione conservativa “limb salvage” e della successiva ricostruzione della zona per ripristinare la funzionalità dell’arto. Al giorno d’oggi sono molte le tecniche ricostruttive disponibili: le più utilizzate sono le endoprotesi a stelo lungo, le megaprotesi e il trapianto di innesti, semplici o compositi.
La scelta della tecnica ricostruttiva deve sempre essere effettuata tenendo conto di alcuni parametri quali, età e condizioni generali del paziente, a stadio e grado tumorale e, infine, qualità intrinseche dell’osso coinvolto. Devono inoltre essere prese in considerazione le strutture anatomiche che vengono risparmiate durante la resezione tumorale.
La tecnica ricostruttiva è impegnativa e di difficile esecuzione ed ha come principale obiettivo quello di garantire la stabilità dell’articolazione, limitare le complicanze e i fallimenti. La megaprotesi è la soluzione più comunemente utilizzata. Essa è la tecnica relativamente più facile da utilizzare e che si associa a minor tassi di fallimenti e reinterventi. Garantisce inoltre il ripristino di movimenti basilari dell’arto che permettono lo svolgimento delle comuni attività quotidiane
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