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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08102021-095925


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
VIVALDI, CATERINA
URN
etd-08102021-095925
Titolo
Immunomodulation in pancreatic cancer: role of immune infiltrate as prognostic factor in pancreatic adenocarcinoma treated with upfront surgery or neoadjuvant chemotherapy
Settore scientifico disciplinare
MED/06
Corso di studi
FISIOPATOLOGIA CLINICA
Relatori
tutor Prof. Falcone, Alfredo
Parole chiave
  • pancreatic cancer
  • immune infiltrate
  • pancreatic adenocarcinoma
  • neoadjuvant chemotherapy
  • prognostic factors
Data inizio appello
01/09/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/09/2061
Riassunto
Il significato dell’interazione tra tumore del pancreas (PC) e sistema immunitario dell’ospite nel regolare la biologia tumorale è un quesito ancora parzialmente irrisolto. In questo lavoro è stato esplorato il ruolo dell'infiltrato immunitario nei pazienti con PC trattati con chirurgia upfront o dopo chemioterapia neoadiuvante con l'obiettivo di confrontare le caratteristiche immunitarie con le caratteristiche clinico-patologiche e investigare le possibili modifiche nell'infiltrato immunitario indotte dalla chemioterapia. Abbiamo effettuato una valutazione immunoistochimica semiquantitativa (IHC) di CD3+, CD4+, CD8+ e CD45RO+ stromale e ghiandolare in una coorte di 119 pazienti con PC (82 resecati upfront -coorte 1- e 37 trattati con chemioterapia neoadiuvante e successivo intervento chirurgico -coorte 2-).
Non si sono osservate differenze nei livelli di infiltrato tra i pazienti delle due coorti. Nella coorte 1 l'infiltrato immunitario era significativamente associato alla prognosi in termini di sopravvivenza libera da malattia (DFS) e sopravvivenza globale (OS), peggiori nei pazienti con scarso infiltrato. Tali risultati sono stati confermati all’analisi multivariata. Nella coorte 2 non è stata osservata alcuna correlazione tra l’infiltrato e la prognosi, oltre che con le caratteristiche clinico-patologiche basali.
In conclusione, la valutazione dell’infiltrato immunitario mediante IHC è facilmente riproducibile ed applicabile alla pratica clinica. Questa valutazione potrebbe essere integrata nella pratica clinica per una migliore stratificazione prognostica dei pazienti. Sono necessari ulteriori studi per chiarire il ruolo della chemioterapia nel modificare il microambiente tumorale nel PC.

The significance of the interaction between pancreatic cancer (PC) and the host immune system in regulating tumor biology is still a partially unsolved question. In this work we explored the role of immune infiltrate in patients with pancreatic adenocarcinoma treated with upfront surgery or after neoadjuvant chemotherapy with the objective of comparing immune features with different clinical and pathological characteristics and investigating possible modifications in immune infiltrate induced by chemotherapy. A semiquantitative immunohistochemistry (IHC) assessment of CD3+, CD4+, Cd8+, and CD45RO+ in stromal and glandular tissue in a cohort of 119 PC patients (82 resected upfront -cohort1- and 37 treated with neoadjuvant chemotherapy and subsequent surgery -cohort2-) was performed.
Immune infiltrate levels did not differ between cohort 1 and 2 patients. In cohort 1 the immune infiltrate was significantly associated with outcome in terms of disease-free survival (DFS) and overall survival (OS), with dismal outcome in patients with few immune cells. These findings were confirmed in multivariate analysis. In cohort 2 the immune infiltrate did not correlate with prognosis as well as with other baseline clinical and pathological features.
In conclusion, the semiquantitative assessment of immune infiltrate by IHC is easily reproducible and applicable to clinical practice. This assessment could be integrated into clinical practice for better prognostic stratification of patients. Further studies are needed to clarify the role of chemotherapy in modifying the tumor microenvironment in the PC.
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