Tesi etd-08102020-215410 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
COMANDATORE, ROBERTA, GRAZIA
URN
etd-08102020-215410
Titolo
Ruolo della tireoglobulina nella diagnostica delle metastasi linfonodali di carcinoma differenziato della tiroide.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Elisei, Rossella
Parole chiave
- metastasi linfonodali
- tireoglobulina
- tiroide
Data inizio appello
14/09/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il carcinoma differenziato della tiroide è una neoplasia con ottima prognosi ma, in particolare l’istotipo papillare, presenta uno spiccato linfotropismo e recidiva spesso a livello dei linfonodi della regione anteriore e laterale del collo, soprattutto in pazienti di giovane età. La percentuale di pazienti con metastasi linfonodali di carcinoma differenziato della tiroide è elevata e talvolta le metastasi si riscontrano anche al momento della diagnosi della neoplasia primitiva.
La diagnosi delle metastasi linfonodali di carcinoma differenziato della tiroide, soprattutto durante il follow-up, è argomento ampiamente dibattuto. Si hanno a disposizione molteplici strumenti diagnostici: l’ecografia del collo (che permette di individuare i linfonodi con caratteristiche sospette ma da sola non permette la diagnosi), l’agoaspirato con successivo esame citologico (FNAC) e dosaggio della Tg su liquido di lavaggio (FNATg) e il dosaggio della Tg sierica. La difficoltà nella diagnosi durante il follow-up è legata soprattutto al fatto che i linfonodi sono spesso di piccole dimensioni e con caratteristiche ecografiche a volte non ben definite, per cui si rende necessaria anche la citologia in associazione alla misurazione della Tg su liquido di lavaggio. Tuttavia, recentemente è stato suggerito di non eseguire l’ecografia del collo durante il follow-up dei pazienti con tireoglobulina sierica indosabile.
Scopo di questa tesi è stato quello di identificare quale fosse il metodo migliore per diagnosticare le metastasi linfonodali, confrontando in particolare la capacità diagnostica della tireoglobulina sierica rispetto alla tireoglobulina su agoaspirato e alla citologia.
Sono stati selezionati 100 pazienti (di cui 45 non tiroidectomizzati e 55 tiroidecomizzati) affetti da metastasi linfonodali di carcinoma tiroideo istologicamente accertate e se ne sono studiati i dati clinici in maniera retrospettiva. Sono state analizzate le caratteristiche demografiche e anatomopatologiche per poi confrontare la sensibilità diagnostica delle diverse metodiche, revisionando tutti i dosaggi di Tg sierica, le citologie e i dosaggi di Tg su agoaspirato eseguiti dal 2010 al 2012.
Nella casistica analizzata si è visto che in nessun caso di metastasi istologicamente accertate la tireoglobulina su agoaspirato dava falsi negativi, risultando sempre misurabile, mentre la tireoglobulina sierica in alcuni casi dava risultati falsamente negativi e anche la citologia effettuata dopo agoaspirazione talvolta non riusciva ad identificare correttamente i linfonodi metastatici. In particolare, sono stati individuati 7 casi di pazienti tiroidectomizzati con tireoglobulina sierica e AbTg indosabili. Sulla base di questi dati i pazienti potevano essere considerati guariti. È stata fondamentale l’ecografia del collo, che ha individuato caratteristiche linfonodali sospette, indirizzando verso l’esecuzione di agoaspirato. Tuttavia, 2 casi risultavano citologicamente benigni e 1 sospetto. In tali casi, solo il dosaggio della tireoglobulina su liquido di lavaggio ha individuato la loro natura maligna. Infatti, a valori crescenti di tireoglobulina su agoaspirato si associava un numero maggiore di diagnosi di metastasi linfonodali.
In conclusione, l’ecografia del collo è risultata necessaria durante il follow-up per indirizzare, sulla base delle caratteristiche dei linfonodi suggestive di metastasi (ecostruttura disomogenea, forma rotondeggiante piuttosto che ovalare, assenza di ilo), verso l’esecuzione di ulteriori approfondimenti diagnostici per i linfonodi sospetti, la cui diagnosi definitiva spetta alla citologia ma soprattutto al dosaggio della tireoglobulina su liquido di lavaggio.
La diagnosi delle metastasi linfonodali di carcinoma differenziato della tiroide, soprattutto durante il follow-up, è argomento ampiamente dibattuto. Si hanno a disposizione molteplici strumenti diagnostici: l’ecografia del collo (che permette di individuare i linfonodi con caratteristiche sospette ma da sola non permette la diagnosi), l’agoaspirato con successivo esame citologico (FNAC) e dosaggio della Tg su liquido di lavaggio (FNATg) e il dosaggio della Tg sierica. La difficoltà nella diagnosi durante il follow-up è legata soprattutto al fatto che i linfonodi sono spesso di piccole dimensioni e con caratteristiche ecografiche a volte non ben definite, per cui si rende necessaria anche la citologia in associazione alla misurazione della Tg su liquido di lavaggio. Tuttavia, recentemente è stato suggerito di non eseguire l’ecografia del collo durante il follow-up dei pazienti con tireoglobulina sierica indosabile.
Scopo di questa tesi è stato quello di identificare quale fosse il metodo migliore per diagnosticare le metastasi linfonodali, confrontando in particolare la capacità diagnostica della tireoglobulina sierica rispetto alla tireoglobulina su agoaspirato e alla citologia.
Sono stati selezionati 100 pazienti (di cui 45 non tiroidectomizzati e 55 tiroidecomizzati) affetti da metastasi linfonodali di carcinoma tiroideo istologicamente accertate e se ne sono studiati i dati clinici in maniera retrospettiva. Sono state analizzate le caratteristiche demografiche e anatomopatologiche per poi confrontare la sensibilità diagnostica delle diverse metodiche, revisionando tutti i dosaggi di Tg sierica, le citologie e i dosaggi di Tg su agoaspirato eseguiti dal 2010 al 2012.
Nella casistica analizzata si è visto che in nessun caso di metastasi istologicamente accertate la tireoglobulina su agoaspirato dava falsi negativi, risultando sempre misurabile, mentre la tireoglobulina sierica in alcuni casi dava risultati falsamente negativi e anche la citologia effettuata dopo agoaspirazione talvolta non riusciva ad identificare correttamente i linfonodi metastatici. In particolare, sono stati individuati 7 casi di pazienti tiroidectomizzati con tireoglobulina sierica e AbTg indosabili. Sulla base di questi dati i pazienti potevano essere considerati guariti. È stata fondamentale l’ecografia del collo, che ha individuato caratteristiche linfonodali sospette, indirizzando verso l’esecuzione di agoaspirato. Tuttavia, 2 casi risultavano citologicamente benigni e 1 sospetto. In tali casi, solo il dosaggio della tireoglobulina su liquido di lavaggio ha individuato la loro natura maligna. Infatti, a valori crescenti di tireoglobulina su agoaspirato si associava un numero maggiore di diagnosi di metastasi linfonodali.
In conclusione, l’ecografia del collo è risultata necessaria durante il follow-up per indirizzare, sulla base delle caratteristiche dei linfonodi suggestive di metastasi (ecostruttura disomogenea, forma rotondeggiante piuttosto che ovalare, assenza di ilo), verso l’esecuzione di ulteriori approfondimenti diagnostici per i linfonodi sospetti, la cui diagnosi definitiva spetta alla citologia ma soprattutto al dosaggio della tireoglobulina su liquido di lavaggio.
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