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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-08102018-172847


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DEVERIO, ANTONELLA
URN
etd-08102018-172847
Titolo
Formazione infermieristica: verso un miglioramento continuo di qualità.
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE
Relatori
relatore Dott.ssa Anelli, Catia
Parole chiave
  • infermieri
  • formazione infermieristica
  • miglioramento della qualità
Data inizio appello
24/09/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/09/2088
Riassunto
Dati scientifici dimostrano che più è alto il livello di istruzione degli infermieri e minore è il tasso di decessi ospedalieri. Da questo importantissimo dato possiamo dedurre l’importanza di un articolato e complesso processo quale quello dell’educazione e della formazione infermieristica. Da una formazione un tempo fornita attraverso l’insegnamento delle scuole regionali, siamo oggi arrivati alla formazione infermieristica a livello universitario: sono stati compiuti enormi sforzi per formare personale infermieristico altamente qualificato. Parlando di come è strutturato il sistema universitario italiano, sono arrivata ad esaminare gli insegnamenti dell’intero triennio in cui si articola il corso di Laurea in infermieristica dell’università di Pisa per l’anno accademico 2017/2018, per poi parlare della proposta di espansione delle competenze infermieristiche espressa in un documento del 2015 dell’ordine dei collegi IPASVI, ormai OPI. Nella parte centrale della mia tesi ho esaminato cinque punti che, secondo evidenze scientifiche, ricerca bibliografica, e la mia esperienza personale, andrebbero rafforzati:
1. La formazione sulla comunicazione infermieristica: comunicazione efficace e comunicazione terapeutica. Dati scientifici dimostrano che molti errori sono causati da un inadeguato sistema comunicativo nell’équipe: errori nel passaggio delle consegne e comunicazione inefficace.
2. La formazione sul concetto di interprofessionalità: perché noi infermieri lavoriamo in équipe, ma spesso non conosciamo le reciproche competenze e responsabilità, questo può essere fonte di errore.
3. La formazione sul concetto di interculturalità nella professione infermieristica: essendo oramai l’Italia una popolazione multietnica, per migliorare l’assistenza e quindi la formazione infermieristica, dovremmo avere una maggiore conoscenza del concetto di salute e malattia delle popolazioni di tutto il mondo e soprattutto delle etnie maggiormente rappresentate in Italia in questo periodo storico.
4. Molti studenti riscontrano notevole divario tra teoria e pratica, con conseguenti problemi, una volta laureati, ad inserirsi nel mondo del lavoro in corsia. Da qui la necessità di impegnarci per colmare questo divario rafforzando tecniche didattiche sempre più interattive che permettono di sviluppare il know-how competente e il senso di salienza negli studenti infermieri.
5. Come ultimo consiglio, ma non meno importante dei precedenti, si dovrebbe favorire la formazione ed il numero dei docenti per rafforzare la formazione infermieristica.
Infine ho illustrato con una metafora il valore del formatore infermieristico: il formatore infermieristico è come le radici di un albero, più salde sono le radici, (ossia la formazione infermieristica), e più rigoglioso e forte crescerà l’albero, (ossia lo studente infermiere).
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