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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-08082012-225600


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
INGUAGGIATO, EMANUELA
URN
etd-08082012-225600
Titolo
Distrofinopatie in età evolutiva: valutazione clinica, omeostasi fosfo-calcica, turnover e stato minerale osseo
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
Relatori
relatore Dott.ssa Battini, Roberta
relatore Prof. Cioni, Giovanni
Parole chiave
  • valutazione motoria
  • turnover osseo
  • vitamina D
  • stato minerale osseo
  • Distrofia muscolare Duchenne
  • Becker
Data inizio appello
10/09/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
Riassunto


Nell’ultimo decennio, in conseguenza della diffusione di standard care che prevedono l'impiego precoce di corticosteroidi ed un più adeguato monitoraggio multidisciplinare delle condizioni associate (complicanze respiratorie, cardiache, ortopediche, endocrinologiche ed alimentari), la storia naturale della Distrofia Muscolare di Duchenne (DMD) è cambiata sensibilmente mostrando un aumento dell'aspettativa di vita ed un miglioramento dello stato di salute.
Tra le caratteristiche cliniche associate alla DMD si include anche una progressiva riduzione della massa minerale ossea, più evidente con l'aumentare dell'età e dopo la perdita del cammino. Gli studi presenti in letteratura a riguardo sono ancora limitati e l'interpretazione della riduzione della massa minerale ossea è al momento prevalentemente attribuita al secondario effetto della terapia con corticosteroidi e/o alla ipomobilità da deficit stenico; tuttavia, tali ipotesi non risultano sufficientemente esaustive.
Il presente studio ha avuto tra gli obiettivi quello di valutare in una popolazione di pazienti affetti da distrofinopatia (distrofia muscolare di Duchenne, DMD, e di distrofia muscolare di Becker, DMB):
- lo stato minerale osseo mediante ultrasonografia ossea (QUS) e densitometria a doppio raggio-X (DXA).
- l'omeostasi fosfo-calcica (calcio, fosforo, magnesio, fosfatasi alcalina e paratormone), i metaboliti della vitamina D [25-OH-D e 1,25(OH)2D] e gli indici biochimici del turnover osseo (osteocalcina, procollagene I e telopeptidi del collagene I).
I dati densitometrici ottenuti sono stati correlati con il grado di forza muscolare, valutata tramite Medical Research Council (MRC), con il grado di funzionalità motoria ed il grado di resistenza al cammino, valutati rispettivamente mediante l'impiego di recenti e specifiche scale funzionali validate sulla popolazione distrofinopatica; North Star Ambulatory Assessment (NSAA) e 6 Minute Walk Test (6MWT).
In questo lavoro, per la prima volta, queste scale funzionali sono state correlate con indici densitometrici e biochimici ossei.
Il campione in studio era costituito da 17 pazienti, 7 dei quali affetti da DMB e 10 affetti da DMD. I pazienti erano tutti deambulanti eccetto uno. Inoltre, 8 pazienti, 7 affetti da DMD ed uno affetto da DMB, assumevano terapia con corticosteroidi, in media da 36,6 ± 24,6 mesi per una dose cumulativa di 23014,8 ± 16740 mg.
I risultati densitometrici ottenuti hanno evidenziato, sia nei pazienti affetti da DMB che nei pazienti affetti da DMD, una riduzione dello stato minerale osseo, più evidente a carico degli arti inferiori; l'entità della riduzione della BMD variava in rapporto alla malattia e alla sede di valutazione, indicando un maggiore coinvolgimento osseo nei pazienti affetti da DMD rispetto a quelli affetti da DMB. E' inoltre emersa una correlazione tra i parametri densitometrici e le misure ottenute dalla valutazione motoria.
I nostri dati suggeriscono che il mantenimento della capacità di deambulazione ha degli effetti positivi sullo stato minerale osseo. Nei nostri pazienti i valori di BMD sembrano quindi prevalentemente influenzati dalla funzionalità motoria, confermando l’ipotesi che correla la riduzione della BMD alla progressiva riduzione della stenia muscolare e della mobilità motoria. Questi risultati confermano gli effetti positivi della forza e della massa muscolare sulla acquisizione della massa ossea durante l'età evolutiva e sugli effetti negativi che le patologie osteo-muscolari hanno su tale processo, determinando la c.d. "osteoporosi da scarso uso". Inoltre, il rilievo di una correlazione tra parametri densitometrici e valutazione motoria consente di individuare nelle scale NSAA e 6MWT un possibile strumento di follow-up e di outcome anche sullo stato minerale osseo.
Non sono state individuate correlazioni tra valori densitometrici e terapia con corticosteroidi, sia in termini di dose che di durata del trattamento, né tra valori densitometrici e stato vitaminico D.
Per quanto riguarda i principali parametri di omeostasi fosfo-calcica è stato evidenziato che sia i pazienti DMB che i pazienti DMD mostravano normali valori di calcio, fosforo, magnesio e fosfatasi alcalina. I valori di PTH risultavano nei limiti della norma in tutti i pazienti, tranne in un soggetto con DMD che presentava un iperparatiroidismo secondario a deficit di vitamina D (10.1 ng/ml). I valori di 1,25(OH)2D erano nei limiti della norma in tutti i pazienti DMB/DMD.
Lo stato vitaminico D, valutato mediante la misurazione dei livelli circolanti di 25-OH-D, è risultato ridotto in tutti i pazienti esaminati, ad eccezione di un paziente del gruppo DMB. La riduzione dei valori di 25-OH-D risultava essere indipendente dalla assunzione di corticosteroidi. Questo dato appare piuttosto rilevante poiché mette in evidenza che i pazienti affetti da distrofinopatie sono a rischio di ipovitaminosi D indipendentemente dal trattamento corticosteroideo.
Lo studio degli indici biochimici del turnover osseo non ha messo in evidenza significative alterazioni del processo di formazione ossea (osteocalcina e propeptide N-terminale del procollageno tipo I) e del processo di riassorbimento osseo (telopeptide del collageno tipo I) nei pazienti esaminati; tuttavia, era evidente la tendenza nei pazienti affetti da DMD a presentare valori più bassi di osteocalcina e PINP che però non raggiungevano valori di significatività statistica in rapporto al numero dei pazienti esaminati.
Sulla base dei risultati del presente studio potrebbe essere opportuno:
- prevedere un monitoraggio precoce dello stato minerale osseo mediante metodiche densitometriche in tutti i pazienti con distrofinopatie, indipendentemente dal trattamento corticosteroideo.
- effettuare un controllo periodico (almeno semestrale) dello stato vitaminico D e dei parametri del metabolismo fosfo-calcico in tutti i pazienti con distrofinopatie già dalla diagnosi.
- supplementare con vitamina D tutti i pazienti con distrofinopatie affinchè venga mantenuto un adeguato stato vitaminico D.

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