Tesi etd-08052014-101253 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PARDINI, ANGELICA
URN
etd-08052014-101253
Titolo
Cibo, biodiversita, loisir
Proposte progettuali per il parco del Nottolini
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PROGETTAZIONE E GESTIONE DEL VERDE URBANO E DEL PAESAGGIO
Relatori
relatore Prof. Monacci, Francesco
Parole chiave
- biodiversità
- cibo
- loisir
Data inizio appello
06/10/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Sempre più oggi, si sente parlare di consumo di suolo, urban sprawl e periurbano, ma sappiamo veramente di cosa si sta parlando?
In Italia, come in molti paesi europei, il consumo di suolo, cioè quella parte di territorio naturale perso a causa della cementificazione, sta raggiungendo valori sempre maggiori, senza purtroppo al momento, una visione di arresto.
È ormai noto, che il suolo è minacciato da uno sviluppo urbano non più sostenibile, e da pratiche agro – forestali inadeguate. La perdita delle nostre terre per far avanzare edifici, palazzi, capannoni, porta inevitabilmente all’affermarsi di città totalmente urbanizzate, “grigie”, senza alcuna area a verde di valore, se non, solo la presenza di “giardinetti” sparsi in “qua e la” nella città.
Si assiste ad un crescente abbandono delle campagne, per andare a cercare in città, una migliore fonte di reddito, non sapendo che le nostre terre, le nostre campagne, possono fornirci tutto quello di cui c’è bisogno, per una attività solida e affermata.
Il modello urbano tende sempre di più a “mangiare” i territori rurali, ormai legati parzialmente all’attività agricola, arrivando così inevitabilmente, al fenomeno dello sprawl urbano, tanti piccoli nuclei abitativi sparsi nel territorio.
Dobbiamo ritornare a mettere al centro delle attività produttive l’agricoltura, e tutto quello che ne segue, riproponendola in chiave moderna. Un’agricoltura multifunzionale, dove si associa alla coltivazione dei campi, la salvaguardia e valorizzazione del territorio, e il concetto di sociale, cioè come possibile fonte di aiuto per persone bisognose, partendo da un miglior stile di vita per tutti i cittadini, e quindi un importante valore aggiuntivo per la comunità.
Lo scopo della tesi, è quello di dare una proposta progettuale sulle aree periurbane della città di Lucca, prendendo come campione l’area intorno all’acquedotto monumentale del Nottolini, che va da San Colombano in provincia di Lucca, fino a Guamo provincia di Capannori, attraverso lo studio e l’analisi dei territori che lo circondano. Queste aree, sono un tipico esempio di aree rurali periurbane, cioè tutti quei territori “ibridi”, che si trovano tra la città e la campagna, che negli ultimi anni, hanno subito un crescente abbandono, con la scomparsa del mondo rurale, e l’avanzamento della città.
È stato constatato, che i paesaggi agricoli della piana lucchese si trovano in uno stato di degrado, soprattutto quelli prossimi ai sistemi urbani, che dal centro storico si diramano a macchia d’olio nella prima campagna, lungo le principali assi viarie. Questo causa un indebolimento economico dei produttori locali, per l’eccessiva frammentazione dei terreni, e una minore diversità ambientale dovuta ad un impoverimento, e riduzione delle fasce ecologiche presenti sul territorio.
Nell’ipotesi di progetto si vuol far capire l’importanza di questi spazi, dandogli un’identità propria, pensando quindi al paesaggio agricolo periurbano come punto di partenza e fulcro per il progetto di riqualificazione paesaggistica.
L’idea è quella di dare vita a un parco agricolo multifunzionale, cioè un parco capace di svolgere più attività, dalla semplice coltivazione di ortaggi, alla salvaguardia ambientale, fino alla produzione di beni sociali comuni. Il parco non dovrà avere dei confini netti, ma integrerà al suo interno anche paesi, città, colline, monti, in modo da creare una rete continua su tutto il territorio.
Il paesaggio agricolo periurbano, diventa quindi una chiave di lettura progettuale delle aree abbandonate poste tra la città e la campagna, passando attraverso una riqualificazione delle aree rurali.
In Italia, come in molti paesi europei, il consumo di suolo, cioè quella parte di territorio naturale perso a causa della cementificazione, sta raggiungendo valori sempre maggiori, senza purtroppo al momento, una visione di arresto.
È ormai noto, che il suolo è minacciato da uno sviluppo urbano non più sostenibile, e da pratiche agro – forestali inadeguate. La perdita delle nostre terre per far avanzare edifici, palazzi, capannoni, porta inevitabilmente all’affermarsi di città totalmente urbanizzate, “grigie”, senza alcuna area a verde di valore, se non, solo la presenza di “giardinetti” sparsi in “qua e la” nella città.
Si assiste ad un crescente abbandono delle campagne, per andare a cercare in città, una migliore fonte di reddito, non sapendo che le nostre terre, le nostre campagne, possono fornirci tutto quello di cui c’è bisogno, per una attività solida e affermata.
Il modello urbano tende sempre di più a “mangiare” i territori rurali, ormai legati parzialmente all’attività agricola, arrivando così inevitabilmente, al fenomeno dello sprawl urbano, tanti piccoli nuclei abitativi sparsi nel territorio.
Dobbiamo ritornare a mettere al centro delle attività produttive l’agricoltura, e tutto quello che ne segue, riproponendola in chiave moderna. Un’agricoltura multifunzionale, dove si associa alla coltivazione dei campi, la salvaguardia e valorizzazione del territorio, e il concetto di sociale, cioè come possibile fonte di aiuto per persone bisognose, partendo da un miglior stile di vita per tutti i cittadini, e quindi un importante valore aggiuntivo per la comunità.
Lo scopo della tesi, è quello di dare una proposta progettuale sulle aree periurbane della città di Lucca, prendendo come campione l’area intorno all’acquedotto monumentale del Nottolini, che va da San Colombano in provincia di Lucca, fino a Guamo provincia di Capannori, attraverso lo studio e l’analisi dei territori che lo circondano. Queste aree, sono un tipico esempio di aree rurali periurbane, cioè tutti quei territori “ibridi”, che si trovano tra la città e la campagna, che negli ultimi anni, hanno subito un crescente abbandono, con la scomparsa del mondo rurale, e l’avanzamento della città.
È stato constatato, che i paesaggi agricoli della piana lucchese si trovano in uno stato di degrado, soprattutto quelli prossimi ai sistemi urbani, che dal centro storico si diramano a macchia d’olio nella prima campagna, lungo le principali assi viarie. Questo causa un indebolimento economico dei produttori locali, per l’eccessiva frammentazione dei terreni, e una minore diversità ambientale dovuta ad un impoverimento, e riduzione delle fasce ecologiche presenti sul territorio.
Nell’ipotesi di progetto si vuol far capire l’importanza di questi spazi, dandogli un’identità propria, pensando quindi al paesaggio agricolo periurbano come punto di partenza e fulcro per il progetto di riqualificazione paesaggistica.
L’idea è quella di dare vita a un parco agricolo multifunzionale, cioè un parco capace di svolgere più attività, dalla semplice coltivazione di ortaggi, alla salvaguardia ambientale, fino alla produzione di beni sociali comuni. Il parco non dovrà avere dei confini netti, ma integrerà al suo interno anche paesi, città, colline, monti, in modo da creare una rete continua su tutto il territorio.
Il paesaggio agricolo periurbano, diventa quindi una chiave di lettura progettuale delle aree abbandonate poste tra la città e la campagna, passando attraverso una riqualificazione delle aree rurali.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi_Loi...rsit..pdf | 313.29 Mb |
Contatta l’autore |