Tesi etd-07312017-145122 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
SABINI, ELENA
URN
etd-07312017-145122
Titolo
L'Oftalmopatia Basedowiana scompare mai? Risposte ad una vecchia domanda.
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO
Relatori
relatore Dott. Marinò, Michele
Parole chiave
- Morbo di Basedow
- Oftalmopatia Basedowiana
Data inizio appello
05/09/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La storia naturale dell’Oftalmopatia Basedowiana (OB) è caratterizzata da una iniziale fase in cui segni e sintomi oculari peggiorano rapidamente fino a raggiungere un picco massimo di gravità, quindi si riducono progressivamente fino a raggiungere una condizione di stabilità, tuttavia, senza ritorno ad una condizione normale. Vi è, pertanto, la convinzione generale in campo medico-scientifico che l’OB sia una condizione “cronica”, senza possibilità di ritorno degli occhi dei pazienti ad una condizione pre-malattia. Il modo ideale per valutare tale aspetto sarebbe quello di esaminare obiettivamente i pazienti prima del manifestarsi dell’OB e dopo un lungo periodo di follow-up. Ovviamente questo non è possibile, ma ci sono solo due modi di rispondere a tale domanda, vale a dire la valutazione dei segni di OB basata su un'accurata valutazione oftalmologica e l'autovalutazione del paziente, con tutti i limiti che tali metodiche possono comportare. Nel tentativo di rispondere alla domanda se l’OB scompare e in che misura lo fa, abbiamo progettato uno studio prospettico-osservazionale in cui sia il punto di vista obiettivo del clinico sia il punto di vista soggettivo del paziente sono stati considerati.
Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la scomparsa di OB sia dal punto di vista obiettivo del clinico che dal punto di vista soggettivo del paziente, indipendentemente dal trattamento effettuato, in pazienti consecutivi con una storia di OB di almeno 10 anni giunti nel nostro Centro per una visita di follow-up in un periodo di 5 anni.
Abbiamo valutato complessivamente 99 pazienti che avevano ricevuto diversi tipi di trattamento per quanto riguarda la malattia tiroidea e l’OB. Alla fine del follow-up, l’OB poteva ritenersi scomparsa in base a criteri oggettivi in 8 pazienti (~8%) e in base a criteri soggettivi in 24 pazienti (~24%). Quando abbiamo considerato sia i criteri soggettivi che oggettivi congiuntamente, solo 2 pazienti (~2%) hanno soddisfatto tutti i criteri e potevano essere considerati liberi da malattia.
L’OB è una malattia cronica nella stragrande maggioranza dei pazienti. Anche dopo molto tempo, la guarigione completa è rara, intesa come completa assenza di sintomi e segni di malattia, anche se una minoranza di pazienti ritiene di non avere più la malattia e una percentuale ancora minore di pazienti non presenta più segni di OB clinicamente rilevanti. Tali risultati, a nostro parere, danno informazioni rilevanti nella pratica clinica per quanto riguarda la gestione del paziente nel lungo periodo.
Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la scomparsa di OB sia dal punto di vista obiettivo del clinico che dal punto di vista soggettivo del paziente, indipendentemente dal trattamento effettuato, in pazienti consecutivi con una storia di OB di almeno 10 anni giunti nel nostro Centro per una visita di follow-up in un periodo di 5 anni.
Abbiamo valutato complessivamente 99 pazienti che avevano ricevuto diversi tipi di trattamento per quanto riguarda la malattia tiroidea e l’OB. Alla fine del follow-up, l’OB poteva ritenersi scomparsa in base a criteri oggettivi in 8 pazienti (~8%) e in base a criteri soggettivi in 24 pazienti (~24%). Quando abbiamo considerato sia i criteri soggettivi che oggettivi congiuntamente, solo 2 pazienti (~2%) hanno soddisfatto tutti i criteri e potevano essere considerati liberi da malattia.
L’OB è una malattia cronica nella stragrande maggioranza dei pazienti. Anche dopo molto tempo, la guarigione completa è rara, intesa come completa assenza di sintomi e segni di malattia, anche se una minoranza di pazienti ritiene di non avere più la malattia e una percentuale ancora minore di pazienti non presenta più segni di OB clinicamente rilevanti. Tali risultati, a nostro parere, danno informazioni rilevanti nella pratica clinica per quanto riguarda la gestione del paziente nel lungo periodo.
File
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