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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07312017-133919


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
MARCONCINI, GIULIA
URN
etd-07312017-133919
Titolo
Patologia nodulare tiroidea in una ampia casistica di pazienti acromegalici
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO
Relatori
relatore Bogazzi, Fausto
Parole chiave
  • acromegalia
  • noduli tiroidei
  • tireopatia acromegalica
Data inizio appello
05/09/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/09/2087
Riassunto
INTRODUZIONE L’acromegalia è una rara sindrome determinata da un’eccessiva secrezione dell’ormone della crescita (GH) sostenuta, nella quasi totalità dei casi, da un adenoma ipofisario GH-secernente. Tra le manifestazioni sistemiche dell’acromegalia vi sono quelle a carico della tiroide. In linea generale, è riportata una maggiore prevalenza di noduli tiroidei, ma non è noto il loro rischio neoplastico.
SCOPO DELLO STUDIO 1. Studiare le caratteristiche funzionali tiroidee 2. Indagare la prevalenza della tireopatia nodulare acromegalica 3. Determinare il significato delle citologie microfollicolari (TIR3) 4. Identificare i fattori di rischio del carcinoma papillare della tiroide nei pazienti acromegalici.
MATERIALI E METODI: Si tratta di uno studio retrospettivo clinico che ha coinvolto una ampia casistica di pazienti con acromegalia (n= 325) seguiti c/o un singolo centro. Il gruppo di controllo era costituito da 680 pazienti consecutivi affetti da lesioni ipofisarie non secernenti o adenomi ipofisari prolattino secernenti seguiti c/o le U.O. di Endocrinologia dell’Università di Pisa. Abbiamo indagato la funzione ipofisaria e tiroidea in tutti i pazienti. L’attività di malattia è stata espressa come IGF-1 index dove i valori di IGF-1 sono stati normalizzati secondo il limite superiore per età al fine di confrontare sia pazienti di età differenti che differenti metodiche nei dosaggi ormonali. Tutti i pazienti affetti da acromegalia e 679/680 del gruppo di controllo sono stati sottoposti ad ecografia tiroidea. Centosessantadue/325 (49.84%) acromegalici e 123/680 (18.09%) controlli sono stati sottoposti a agoaspirato tiroideo con esame citologico. I risultati dell’esame citologico sono stati classificati secondo la consensus italiana che li suddivide in 5 categorie. L’analisi statistica è stata eseguita indagando la distribuzione gaussiana delle variabili continue con test di Kolmogorov-Smirnorv esprimendole con media e intervalli di valori. Le variabili continue sono state correlate con le variabili categoriche utilizzando test parametrici (T-student e Levene) e sono state rappresentate come media più o meno deviazione standard e intervalli di valori. Le variabili categoriche sono state analizzate utilizzando test non parametrici di Mann-Whitney rappresentando con mediana, valori minimo e massimo. Le correlazioni tra variabili categoriche sono state indagate mediante il test del Chi-Quadro e tra le variabili continue con regressione lineare. E’ stato utilizzato il software SPSS v 19.0.
RISULTATI: Funzione tiroidea: - 259/325 (79.38%) acromegalici e 521/680 (76.61%) controlli erano eutiroidei (p=0.27) - 30/325 (9.23%) acromegalici e 101/680 (14.85%) controlli avevano un ipotiroidismo centrale (p=0.02) - 13/325 (4%) acromegalici e 36/680 (5.29%) controlli avevano un ipotiroidismo primitivo (autoimmune o iatrogeno) (p=0.37). I pazienti affetti da Morbo di Basedow erano 4/325 (1.23%) tra gli acromegalici e 8/680 (1.27%) tra i controlli (p=0.94); tutti i pazienti acromegalici e un paziente del gruppo di controllo avevano un’oftalmopatia grave che ha richiesto un trattamento con terapia combinata e decompressione orbitaria (p 0.0038). I pazienti con autonomia funzionale erano 16/325 (4.92%) tra gli acromegalici e 14/680 (2.05%) tra i controlli (p 0.012).
Il gozzo uni e multinodulare era presente in 205/325 (63.07%) dei pazienti acromegalici e in 178/679 (26.17%) dei pazienti del gruppo di controllo (p <0.001); il volume tiroideo degli acromegalici era 23.37 ±19.53 ml e quello dei pazienti appartenenti al gruppo di controllo era 12.01±27.72 (p <0.001). Il volume tiroideo non era correlato direttamente con l’attività di malattia (IGF-1 index) bensì con la durata di malattia, la quale aveva anche un legame con la presenza di noduli tiroidei (80.60 vs 68.15 mesi, p 0.002).
Centodue/162 (62.96%) pazienti acromegalici e 77/123 (62.60%) controlli presentavano un gozzo multinodulare con citologia benigna (p=0.95). Trentasette/162 (22.83%) acromegalici e 29/123 (23.57%) controlli presentavano una tireopatia nodulare con citologia microfollicolare (TIR3) (p=0.88). Tredici/162 (8.02%) acromegalici e 4/123 (3.25%) controlli presentavano un nodulo con citologia sospetta per malignità (TIR4) o diagnostica per malignità (TIR5) (p=0.09). Trenta/37 acromegalici e 29/29 controlli con citologia TIR3 sono stati sottoposti a tiroidectomia totale. L’esame istologico ha evidenziato la presenza di un carcinoma tiroideo in 16/30 (53.3%) pazienti con acromegalia e in 16/29 (55.17%) controlli (p=NS). Tutti i pazienti di entrambi i gruppi con citologia TIR4 e TIR5 sono stati sottoposti all’intervento chirurgico e l’esame istologico ha confermato la presenza di carcinoma papillare della tiroide.
Nei pazienti acromegalici il carcinoma papillare della tiroide è più frequente rispetto ai controlli (9.53% vs 2.94%, p <0.001). Il tumore inoltre è più frequentemente multifocale (p=0.0037) e più frequentemente si ritrova in una ghiandola multinodulare (p <0.001).
CONCLUSIONI: Le patologie tiroidee benigne e neoplastiche sono più frequenti nel paziente acromegalico, tuttavia ne conservano le caratteristiche di limitata aggressività come nella popolazione generale. Nei pazienti acromegalici si osserva più frequentemente un’autonomia funzionale e una maggiore gravità dell’oftalmopatia basedowiana
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