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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07302023-224932


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VELTRE, ELISA
URN
etd-07302023-224932
Titolo
Nuove Frontiere. La percezione di Kennedy in Italia, 1960-1963
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTÀ
Relatori
relatore Prof. Marzano, Arturo
Parole chiave
  • history of transatlantic relations
  • storia delle relazioni transatlantiche
  • contemporary history of Italy
  • storia contemporanea d'Italia
  • contemporary history of the United States
  • storia contemporanea degli Stati Uniti
  • Kennedy
Data inizio appello
28/09/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/09/2093
Riassunto
La presente tesi di ricerca ricostruisce la percezione politica del presidente statunitense John F. Kennedy in Italia. Il rapporto tra Stati Uniti e l'esperimento di «apertura a sinistra» è al centro di due opere storiografiche italiane, dalla cui lettura ha avuto origine il presente lavoro di tesi. Il primo volume, scritto da Umberto Gentiloni Silveri, si intitola "L'Italia e la nuova frontiera. Stati Uniti e centro-sinistra, 1958-1965" ed è stato pubblicato nel 1998; un anno dopo veniva pubblicato "Gli Stati Uniti e l'apertura a sinistra. Importanza e limiti della presenza americana in Italia", scritto da Leopoldo Nuti. Da questi contributi l'elemento che emerge più spiccatamente è la sostanziale differenza di atteggiamento da parte statunitense a seconda dell'amministrazione in carica. Se durante la presidenza Eisenhower-Nixon l'ostilità nei confronti dei tentativi democristiani di avvicinamento ai socialisti italiani incontrò molte voci in suo favore, con l'amministrazione Kennedy-Johnson vi fu un netto cambiamento. Entrambi i volumi, infatti, testimoniano come la vittoria elettorale di Kennedy permise a forze intellettuali statunitensi apertamente favorevoli all'esperimento del centro-sinistra di esercitare la propria influenza – pur in contrasto con forze più conservatrici quali il Dipartimento di Stato – e, soprattutto, come il presidente della Nuova Frontiera non pose loro mai alcun ostacolo significativo.
I due testi sopracitati svolgono la propria analisi prevalentemente dal punto di vista statunitense. L'obiettivo della presente tesi è quello di contribuire a rendere il quadro più completo ampliando la prospettiva proposta dai lavori di Gentiloni Silveri e di Nuti e concentrandosi quindi sul punto di vista italiano. Più precisamente, focalizzandosi sugli anni della 35° presidenza americana, questa tesi si pone le seguenti domande. Qual è stata la percezione politica dell'amministrazione Kennedy da parte delle principali forze politiche italiane? Quale giudizio è stato dato da parte di queste ultime alla politica del presidente USA? Questa ricerca rafforza le tesi sostenute dai due volumi di partenza, oltre a offrire un chiaro esempio di come la Guerra fredda abbia influito sugli sviluppi politici interni in Italia, come pure dell'importanza per un saldo esecutivo a Roma di avere buoni rapporti con Washington.
Lo scopo di questa ricerca, dunque, è quello di ricostruire la lettura dell'operato politico della trentacinquesima amministrazione statunitense data dai principali partiti politici italiani, attraverso i loro organi di stampa e il dibattito parlamentare in coincidenza di una serie di eventi di rilevanza internazionale (sia a livello globale che a livello delle relazioni tra Italia e Stati Uniti) tra l'elezione e la morte di J. F. Kennedy. In particolare, nella tesi intendo analizzare il modo in cui i partiti italiani utilizzarono l'esperienza politica di Kennedy per legittimare le proprie posizioni come forze politiche e come maggioranza di governo. Più specificamente, la presente ricostruzione vuole analizzare l'uso strumentale che i partiti – sia quelli impegnati nell'esperimento del centro-sinistra, sia di opposizione – fecero della figura di Kennedy negli anni più critici della Guerra fredda per avvalorare le proprie posizioni in politica interna.
Le principali fonti primarie utilizzate in questa tesi sono dunque i quotidiani «Il Popolo», «Avanti!» e «l'Unità», al fine di indagare le posizioni prese dalle parti politiche rispetto al presidente americano e al suo operato. Insieme a questi quotidiani prendo in esame anche il «Corriere della Sera», principale quotidiano d'informazione a diffusione nazionale «indipendente» – pur orientato verso il blocco governativo – che permette di allargare la prospettiva in termini di opinione pubblica italiana rispetto ai giornali di partito. Le fonti sopraindicate, come già detto, sono inoltre accostate ai dibattiti parlamentari in merito ai principali eventi d'interesse. Nel corso della tesi, infine, vengono utilizzate altre fonti primarie a corredo, come i principali discorsi del presidente Kennedy, filmati originali di suoi interventi e di sue visite ufficiali e testi di accordi internazionali.
La tesi è strutturata in tre capitoli. Il primo capitolo ha l'obiettivo di spiegare il contesto storico degli anni presi in analisi, offrendo quindi un approfondimento sulla figura di J.F. Kennedy, sulla sua politica interna ed estera durante gli anni della presidenza e sui rapporti bilaterali tra Italia e Stati Uniti nello stesso arco di tempo. Il secondo e il terzo capitolo si basano invece sull'analisi delle fonti primarie. Nello specifico, il secondo capitolo è dedicato alla percezione politica italiana sia dell'elezione di Kennedy nel novembre 1960 che dei due eventi internazionali più importanti che ebbero luogo durante l'amministrazione di quest'ultimo: l'escalation che portò alla costruzione del Muro di Berlino nell'agosto 1961 e la crisi dei missili di Cuba nell'ottobre 1962. Il terzo capitolo propone invece l'analisi delle fonti rispetto alle due visite ufficiali svoltesi nel 1961 e nel 1963, rispettivamente da parte italiana e da parte statunitense, per concludersi con le reazioni italiane all'attentato di Dallas del 22 novembre 1963.
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