Tesi etd-07302012-213742 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GIORGI, DANIELE
URN
etd-07302012-213742
Titolo
Studi e ricerche su Andrea Delitio
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Collareta, Marco
Parole chiave
- Andrea
- Delitio
- studi
Data inizio appello
17/09/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/09/2052
Riassunto
Il progetto di laurea focalizza l’attenzione sulla figura e l’opera del pittore abruzzese Andrea Delitio, originario del paese di Lecce nei Marsi, attivo nel corso del secondo e terzo quarto del XV secolo e principale rappresentante di quelle tendenze neogotiche, assai diffuse nella pittura centroitaliana di epoca proto rinascimentale, che furono efficacemente individuate da Roberto Longhi con l’etichetta di «Rinascimento umbratile».
Il lavoro previsto in occasione della tesi, di carattere monografico, sarà articolato in più capitoli, che prenderanno di volta in volta in considerazione ed esamineranno singoli aspetti dell’opera di Delitio.
Una prima parte del lavoro consisterà in una necessaria ritessitura delle fila della fortuna critica del pittore, che peraltro si è sviluppata grazie ad alcuni ritrovamenti documentari compiuti alla fine del XIX secolo. Accanto all’attenta e articolata operazione di ricostruzione delle vicissitudini critiche, che hanno consentito di restituire nel tempo la fisionomia storica del pittore, suscettibile di ulteriori approfondimenti, si cercherà di esporre alcune considerazioni relative alle vicende conservative che hanno interessato le singole opere dipinte da Delitio, vicende che appaiono tanto più attuali a seguito delle devastazioni provocate dal sisma del 3 aprile 2009, che ha colpito la città di L’Aquila, nella quale sono ancora oggi conservati alcuni affreschi e qualche tavola del maestro, ed estese aree del territorio abruzzese.
Un secondo capitolo sarà dedicato ad una specifica congiuntura della produzione figurativa del pittore, che oscilla intorno al 1450, data in cui il pittore siglava un contratto con cui si impegnava ad eseguire la decorazione pittorica della tribuna della chiesa di San Francesco della Scarpa a Sulmona, purtroppo completamente perduta a seguito del terremoto che nel 1706 devastò la città peligna. A questa fase dell’attività del maestro, i cui estremi cronologici più sicuri corrispondono alle date del 1442 e 1473, risale un piccolo affresco, raffigurante una Madonna dell’Umiltà e devoti, conservato in una casa gentilizia sulmonese e rimasto sino ad oggi ingiustamente confinato negli studi su Delitio. La preclusione al pubblico dell’immobile, purtroppo disabitato, ha comportato la diffusione nelle pubblicazioni di alcuni errori e sviste, che arrivano a mettere in discussione la presenza del murale sulle pareti dell’edificio privato. Si procederà ad uno studio stilistico e iconografico dell’opera, corredato di nuove fotografie, capaci di migliorare la conoscenza di un documento figurativo fino ad ora noto soltanto grazie ad immagini di repertorio.
In un terzo capitolo ci si soffermerà sull’opera più nota di Delitio, il ciclo di affreschi che riveste le volte e le pareti del coro della cattedrale di Atri, raffigurante Storie della Vergine. L’opera, datata inizialmente ai primissimi anni Ottanta del Quattrocento da Emile Bertaux nel 1898, datazione a lungo accettata negli studi, è stata più recentemente retrodatata agli anni Sessanta dello stesso secolo da Rossana Torlontano e, con maggior convinzione, da Ferdinando Bologna, che ha pubblicato, a partire dal 1950, numerosi studi su Delitio. In questo caso si procederà ad uno studio di carattere prevalentemente iconografico. La fonte principale, dalla quale sono tratti gli episodi illustrati nel ciclo, è costituita dai Vangeli apocrifi,che hanno goduto di una enorme fortuna a livello artistico. Proprio le digressioni contenute in quest’opera hanno consentito al pittore di ottenere quell’effetto di “moltiplicazione narrativa”, come è stato definito dalla critica, che caratterizza tutto il ciclo. In questa prospettiva di ricerca l’attenzione sarà rivolta anche agli oggetti di uso comune, quali, ad esempio, botticelle e otri, che sono raffigurati nelle scene e che documentano anche aspetti non secondari di cultura materiale.
Una minuziosa e complessiva ricapitolazione catalografica delle opere di Delitio concluderà il lavoro e costituirà un utile strumento, capace di inquadrare l’intero arco dell’attività dell’artista. Saranno compilate schede sulle singole opere, che saranno presentate privilegiando l’ordine alfabetico dei luoghi in cui queste ultime sono conservate.
Infine, la tesi sarà corredata di un apparato documentario di dimensioni contenute, di una bibliografia aggiornata alle pubblicazioni apparse più recentemente. Nell’occasione è stata effettuata dal candidato una ricognizione per quanto possibile completa delle opere di Delitio, che sono state oggetto di una campagna fotografica accurata, dalla quale si attingerà per costruire un ampio atlante di illustrazioni.
Il lavoro previsto in occasione della tesi, di carattere monografico, sarà articolato in più capitoli, che prenderanno di volta in volta in considerazione ed esamineranno singoli aspetti dell’opera di Delitio.
Una prima parte del lavoro consisterà in una necessaria ritessitura delle fila della fortuna critica del pittore, che peraltro si è sviluppata grazie ad alcuni ritrovamenti documentari compiuti alla fine del XIX secolo. Accanto all’attenta e articolata operazione di ricostruzione delle vicissitudini critiche, che hanno consentito di restituire nel tempo la fisionomia storica del pittore, suscettibile di ulteriori approfondimenti, si cercherà di esporre alcune considerazioni relative alle vicende conservative che hanno interessato le singole opere dipinte da Delitio, vicende che appaiono tanto più attuali a seguito delle devastazioni provocate dal sisma del 3 aprile 2009, che ha colpito la città di L’Aquila, nella quale sono ancora oggi conservati alcuni affreschi e qualche tavola del maestro, ed estese aree del territorio abruzzese.
Un secondo capitolo sarà dedicato ad una specifica congiuntura della produzione figurativa del pittore, che oscilla intorno al 1450, data in cui il pittore siglava un contratto con cui si impegnava ad eseguire la decorazione pittorica della tribuna della chiesa di San Francesco della Scarpa a Sulmona, purtroppo completamente perduta a seguito del terremoto che nel 1706 devastò la città peligna. A questa fase dell’attività del maestro, i cui estremi cronologici più sicuri corrispondono alle date del 1442 e 1473, risale un piccolo affresco, raffigurante una Madonna dell’Umiltà e devoti, conservato in una casa gentilizia sulmonese e rimasto sino ad oggi ingiustamente confinato negli studi su Delitio. La preclusione al pubblico dell’immobile, purtroppo disabitato, ha comportato la diffusione nelle pubblicazioni di alcuni errori e sviste, che arrivano a mettere in discussione la presenza del murale sulle pareti dell’edificio privato. Si procederà ad uno studio stilistico e iconografico dell’opera, corredato di nuove fotografie, capaci di migliorare la conoscenza di un documento figurativo fino ad ora noto soltanto grazie ad immagini di repertorio.
In un terzo capitolo ci si soffermerà sull’opera più nota di Delitio, il ciclo di affreschi che riveste le volte e le pareti del coro della cattedrale di Atri, raffigurante Storie della Vergine. L’opera, datata inizialmente ai primissimi anni Ottanta del Quattrocento da Emile Bertaux nel 1898, datazione a lungo accettata negli studi, è stata più recentemente retrodatata agli anni Sessanta dello stesso secolo da Rossana Torlontano e, con maggior convinzione, da Ferdinando Bologna, che ha pubblicato, a partire dal 1950, numerosi studi su Delitio. In questo caso si procederà ad uno studio di carattere prevalentemente iconografico. La fonte principale, dalla quale sono tratti gli episodi illustrati nel ciclo, è costituita dai Vangeli apocrifi,che hanno goduto di una enorme fortuna a livello artistico. Proprio le digressioni contenute in quest’opera hanno consentito al pittore di ottenere quell’effetto di “moltiplicazione narrativa”, come è stato definito dalla critica, che caratterizza tutto il ciclo. In questa prospettiva di ricerca l’attenzione sarà rivolta anche agli oggetti di uso comune, quali, ad esempio, botticelle e otri, che sono raffigurati nelle scene e che documentano anche aspetti non secondari di cultura materiale.
Una minuziosa e complessiva ricapitolazione catalografica delle opere di Delitio concluderà il lavoro e costituirà un utile strumento, capace di inquadrare l’intero arco dell’attività dell’artista. Saranno compilate schede sulle singole opere, che saranno presentate privilegiando l’ordine alfabetico dei luoghi in cui queste ultime sono conservate.
Infine, la tesi sarà corredata di un apparato documentario di dimensioni contenute, di una bibliografia aggiornata alle pubblicazioni apparse più recentemente. Nell’occasione è stata effettuata dal candidato una ricognizione per quanto possibile completa delle opere di Delitio, che sono state oggetto di una campagna fotografica accurata, dalla quale si attingerà per costruire un ampio atlante di illustrazioni.
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