Tesi etd-07292013-170519 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
CALVARUSO, SILVIA
URN
etd-07292013-170519
Titolo
Steatosi epatica: indicatore di rischio cardiovascolare
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA INTERNA
Relatori
relatore Prof. Taddei, Stefano
relatore Dott. Taddei, Marco
relatore Dott. Taddei, Marco
Parole chiave
- rischio cardiovascolare
- steatosi epatica
Data inizio appello
06/09/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
La steatosi epatica è una patologia caratterizzata dall' accumulo intracellulare di trigliceridi superiore al 5% del peso dell’organo che oggi viene classificata in alcolica se dovuta all'abuso di alcol, oppure non alcolica (NAFLD) se dovuta ad altre cause. La NAFLD può essere anche una condizione conseguente alla malnutrizione e molto spesso associata a disfunzioni metaboliche, in particolare alla cosiddetta "sindrome metabolica" entità clinica eterogenea caratterizzata dalla coesistenza di almeno tre condizioni tra sovrappeso, in particolare a livello addominale, intolleranza glucidica, displipidemia ed ipertensione arteriosa. Tutte queste condizioni si associano a patologie cardiovascolari, endocrino-metaboliche ed epatodigestive.
Scopo: L'obiettivo della tesi è stato valutare l'incidenza e l'entità della steatosi epatica come fattore di rischio di patologia cardiovascolare, endocrino-metabolica ed epato-digestiva.
Popolazione e metodi: A questo scopo è stata studiata una coorte consecutiva di 150 pazienti (60 maschi e 90 femmine, età media 57,95 ds 14,37 anni) inviati all' ambulatorio di Ecografia Internistica della U.O. di Medicina II Universitaria dell' Ospedale di Cisanello per eseguire Ecografia addominale (per screening patologici differenti e follow-up oncologici). Sono stati raccolti i dati anamnestici e morfologici (BMI e circonferenza addominale) ed è stato valutato ecograficamente, sempre da parte dello stesso operatore, il grado di steatosi epatica (secondo una classificazione in quattro stadi) e lo spessore del del grasso viscerale.
Risultati: Il 48% (72) dei pazienti non presentava steatosi epatica, il 23,3% (35) mostrava steatosi epatica lieve, il 22,7% (34) moderata e il 6% (9) severa. L'analisi dei dati (ANOVA e MANOVA) documenta una relazione statisticamente significativa tra i gradi di steatosi epatica e il sesso (i maschi hanno un più elevato grado di steatosi), l'età (i pazienti senza steatosi hanno un'età minore rispetto agli altri), il BMI, la circonferenza vita, lo spessore del grasso viscerale e la patologia cardiovascolare. In particolare la patologia cardiovascolare risultava più frequentemente associata alla steatosi epatica di grado 1 e 2 (intermedia) ed essere dipendente da questa.
Conclusioni: In conclusione il riscontro ecografico di steatosi epatica, in particolare di steatosi lieve e moderata, si associa significativamente alla patologia cardiovascolare. Tali dati se confermati su casistiche più ampie e in studi prospettici potranno proporre la valutazione quali-quantitativa della steatosi epatica sia come test di screening del rischio cardiovascolare e quale possibile indicatore di efficacia delle misure preventive e terapeutiche intreprese in tali soggetti.
Scopo: L'obiettivo della tesi è stato valutare l'incidenza e l'entità della steatosi epatica come fattore di rischio di patologia cardiovascolare, endocrino-metabolica ed epato-digestiva.
Popolazione e metodi: A questo scopo è stata studiata una coorte consecutiva di 150 pazienti (60 maschi e 90 femmine, età media 57,95 ds 14,37 anni) inviati all' ambulatorio di Ecografia Internistica della U.O. di Medicina II Universitaria dell' Ospedale di Cisanello per eseguire Ecografia addominale (per screening patologici differenti e follow-up oncologici). Sono stati raccolti i dati anamnestici e morfologici (BMI e circonferenza addominale) ed è stato valutato ecograficamente, sempre da parte dello stesso operatore, il grado di steatosi epatica (secondo una classificazione in quattro stadi) e lo spessore del del grasso viscerale.
Risultati: Il 48% (72) dei pazienti non presentava steatosi epatica, il 23,3% (35) mostrava steatosi epatica lieve, il 22,7% (34) moderata e il 6% (9) severa. L'analisi dei dati (ANOVA e MANOVA) documenta una relazione statisticamente significativa tra i gradi di steatosi epatica e il sesso (i maschi hanno un più elevato grado di steatosi), l'età (i pazienti senza steatosi hanno un'età minore rispetto agli altri), il BMI, la circonferenza vita, lo spessore del grasso viscerale e la patologia cardiovascolare. In particolare la patologia cardiovascolare risultava più frequentemente associata alla steatosi epatica di grado 1 e 2 (intermedia) ed essere dipendente da questa.
Conclusioni: In conclusione il riscontro ecografico di steatosi epatica, in particolare di steatosi lieve e moderata, si associa significativamente alla patologia cardiovascolare. Tali dati se confermati su casistiche più ampie e in studi prospettici potranno proporre la valutazione quali-quantitativa della steatosi epatica sia come test di screening del rischio cardiovascolare e quale possibile indicatore di efficacia delle misure preventive e terapeutiche intreprese in tali soggetti.
File
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Tesi_lau...terna.pdf | 627.84 Kb |
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