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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07282023-105339


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DEL PIZZO, SARA
URN
etd-07282023-105339
Titolo
Māori, natura e kaitiakitanga nei romanzi di Witi Ihimaera e Patricia Grace
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUE, LETTERATURE E FILOLOGIE EURO - AMERICANE
Relatori
relatore Prof.ssa Rizzardi, Biancamaria
correlatore Prof. Ciompi, Fausto
Parole chiave
  • Māori
  • nature
  • kaitiakitanga
  • Witi Ihimaera
  • The Matriarch
  • Patricia Grace
  • Potiki
Data inizio appello
28/09/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/09/2093
Riassunto
I māori, indigeni della Nuova Zelanda, sono una popolazione saldamente ancorata alla propria terra per ragioni che non possono essere ritrovate esclusivamente nella storia coloniale del paese e sono, invece, profondamente e forse principalmente spirituali e religiose.
Ricostruendo la storia del popolo māori e le leggende dei suoi atua (dèi); chiarendo concetti come tangata whenua, kaitiakitanga o rāhui; e infine guardando all’impegno concreto profuso dai māori nella protezione e salvaguardia dell’ambiente, il mio elaborato esplora le ragioni che si celano dietro allo straordinario legame che unisce questo popolo alla natura e i modi in cui tale legame si manifesta.
Lo studio procede attraverso l’impiego di esempi letterari tratti dai romanzi di due grandi autori māori, entrambi protagonisti del Māori Renaissance, Witi Ihimaera e Patricia Grace.
Verranno affrontate questioni come la spiritualità māori, la loro coscienza sociopolitica strettamente legata al territorio, la loro idea di “development” e infine, il concetto di kaitiakitanga e le pratiche ad esso collegate.
Il romanzo di Ihimaera che verrà preso in esame è The Matriarch (1986).
Dedicato alla figura della “Matriarca” Riripeti, donna di grande intelligenza e bellezza, totalmente devota alla sua causa che è la lotta contro i Pakeha, le loro devastazioni e la riconquista della terra ingiustamente sottratta a lei e al suo popolo.
Le vicende riguardanti la matriarca e suo nipote Tamatea, diventano per Witi Ihimaera un pretesto attraverso il quale raccontare una storia molto più vasta e tormentata, quella di Aotearoa (Nuova Zelanda in lingua māori), dalle sue lontane e mitologiche origini al devastante arrivo dei Pakeha, soffermandosi in particolar modo sulle land wars del XIX secolo e sui successivi tentativi da parte delle popolazioni indigene di difendere i propri diritti e il proprio territorio.
Se da una parte l’opera introduce agli aspetti sociopolitici del rapporto tra gli indigeni e la loro terra grazie a un dettagliato resoconto di importanti eventi storici, tra cui il Trattato di Waitangi; dall’altra, descrivendo usanze religiose māori ed essendo intrisa di aspetti magici e apparentemente incomprensibili, risulta fondamentale per chiarire anche il carattere più propriamente spirituale del legame tra māori e natura.
Ad essa sarà dedicato il primo capitolo dell’elaborato.
Il secondo capitolo aprirà a una discussione sul modo in cui gli indigeni guardano al progresso rispetto all’uomo occidentale e a un’analisi di valori soggiacenti al principio della kaitiakitanga, facendo ricorso a nuovi esempi letterari tratti questa volta dal romanzo di Patricia Grace, Potiki.
Il romanzo, anch’esso pubblicato nel 1986, racconta la storia di una comunità māori in Nuova Zelanda e della sua lotta alla sopravvivenza contro i tentativi dell’imprenditore immobiliare Mr. Dolman di comprare la sua terra e costruirvi attrazioni turistiche, tra cui un “underwater zoo”.
Nella resistenza messa in atto dalla comunità indigena, contro i progetti invasivi della società di costruzioni, c’è l’idea māori dell’uomo custode e mai padrone della natura e delle sue risorse.
Il termine māori che definisce quest’atteggiamento è kaitiakitanga; un termine che, tentando una traduzione, potrebbe essere vagamente reso come “gestione” o anche “custodia/tutela” dell’ambiente e delle sue risorse all’insegna di una relazione attiva e non passiva con esse.
La reciprocità tra uomo e natura, dunque l’idea di un ecosistema che, se sostenuto, sostiene in cambio; lo sviluppo o progresso del territorio secondo una visione non necessariamente conforme a quella occidentale; ma anche l’importanza di una terra alla quale sentirsi legati grazie a una discendenza genealogica di tutte le cose viventi dagli dèi fino al momento presente; tutte queste idee attraversano il romanzo di Patricia Grace e la vita della comunità da lei descritta.
Il caso di Potiki e le riflessioni che esso suscita diventano così funzionali all’introduzione del terzo capitolo del mio elaborato volto all’approfondimento del concetto di kaitiakitanga e delle sue pratiche tradizionali (e.g. l’usanza del rāhui) e all’analisi di casi specifici e concreti di salvaguardia ambientale all’interno delle comunità māori.
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