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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07272023-185929


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BALLATO, MARIAGIOVANNA
URN
etd-07272023-185929
Titolo
Analisi di espressione genica su tessuti ipofisari autoptici di soggetti deceduti a causa della COVID-19
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Basolo, Fulvio
Parole chiave
  • SARS-CoV-2
  • COVID-19
  • NanoString
  • ipofisi
  • pituitary gland
Data inizio appello
19/09/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/09/2093
Riassunto
Dal dicembre 2019, una malattia infettiva, nota come Coronavirus Disease-2019 (COVID-19), si è rapidamente diffusa in tutto il mondo, assumendo ben presto i connotati di una pandemia. Il patogeno responsabile, denominato Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus-2 (SARS-CoV-2), colpisce in particolar modo le vie respiratorie. Tuttavia, come ampiamente riportato in letteratura, esso può causare anche manifestazioni cliniche extra-polmonari, coinvolgendo ad esempio il sistema endocrino. A tal proposito, è recentemente emerso un potenziale interessamento della ghiandola pituitaria, suggerito da diverse evidenze cliniche: ridotti livelli sierici dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH) nei malati gravi di COVID-19, casi di apoplessia ipofisaria secondaria ad infezione da SARS-CoV-2, aumento del rischio di sviluppare forme severe di COVID-19 in presenza di patologie ipofisarie pregresse come l’ipopituitarismo o la malattia di Cushing. Gli obiettivi di questo studio sono stati molteplici. Innanzitutto, ricercare la presenza del genoma e degli antigeni di SARS-CoV-2 nella ghiandola pituitaria di soggetti morti per COVID-19. Inoltre, è stato investigato un eventuale cambiamento nei livelli di trascrizione sia di geni strettamente coinvolti nella risposta immunitaria sia di geni espressi specificamente nell’ipofisi. Ventitré soggetti morti per COVID-19 sono stati selezionati come casi, mentre 12 individui deceduti per cause diverse da quella infettiva, sono stati scelti come controlli. Durante l’autopsia, sia dai casi che dai controlli, sono stati prelevati dei campioni di tessuto ipofisario successivamente fissati in formalina ed inclusi in paraffina (FFPE). In questi campioni è stata ricercata la presenza del virus attraverso real-time reverse-trascription-polymerase-chain-reaction (real time RT-PCR), ibridazione in situ (ISH), immunoistochimica (IHC) e microscopia elettronica a trasmissione. L’analisi di espressione genica, invece, è stata condotta sfruttando la tecnologia NanoString ed utilizzando tre pannelli: Human Host Response che comprende 770 geni coinvolti nella risposta immunitaria ad agenti patogeni, Coronavirus Panel Plus per valutare la presenza dei trascritti dei più comuni Coronavirus incluso il SARS-CoV-2, ed un pannello customizzato di 24 geni che include 10 geni housekeeping, 3 geni indotti dall’interferone e 11 geni ipofisi-specifici. I risultati hanno mostrato la presenza del genoma e degli antigeni del SARS-CoV-2 in 14 dei 23 casi COVID-19 (61%), confermandone invece l’assenza nei controlli. Nei soggetti in cui era presente il virus a livello ipofisario è stata in aggiunta evidenziata l’attivazione della via di segnalazione dell’interferone di tipo I (IFN), insieme ad un’aumentata presenza nel tessuto di neutrofili e cellule citotossiche. Inoltre, l’analisi di espressione genica ha mostrato la sostanziale riduzione nei livelli trascrizionali di diversi geni ipofisi-specifici nella totalità dei casi COVID-19, indipendentemente dall’effettiva presenza del virus nella ghiandola. In conclusione, almeno nelle forme gravi di COVID-19, il SARS-CoV-2 può avere tra i suoi bersagli anche l’ipofisi. Questo esorta ad approfondire ulteriormente la relazione tra il nuovo coronavirus ed il sistema endocrino, al fine di prevenire quanto più possibile esiti infausti o sequele nei soggetti colpiti dall’infezione.
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