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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07262012-120216


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
DI LEO, GIADA
URN
etd-07262012-120216
Titolo
Utilizzo di pelle ricostituita (SkinEthic) in test di irritazione/corrosione e in studi di permeazione in vitro di un filtro solare incapsulato in microsfere
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
Relatori
relatore Monti, Daniela
correlatore Tampucci, Silvia
Parole chiave
  • corrosività
  • distribuzione cutanea
  • irritazione
  • pelle ricostituita
  • permeazione
Data inizio appello
10/10/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/10/2052
Riassunto
Riassunto Tesi di Laurea specialistica in “ Chimica e Tecnologie Farmaceutiche”
Relatore: Dott.ssa Daniela Monti
Correlatore: Dott.ssa Silvia Tampucci.
Candidata: Giada Di Leo
Titolo: Utilizzo di pelle ricostituita (SkinEthic) in test di irritazione/corrosione e in studi di permeazione in vitro di un filtro solare incapsulato in microsfere.

I metodi in vitro alternativi all’uso degli animali sono comunemente usati nella ricerca di base con risultati soddisfacenti. Lo sviluppo di metodi alternativi, che possano sostituire i saggi in vivo ancora richiesti dalle legislazioni nazionali e internazionali è subordinato al processo di validazione, che serve ad accertare l’affidabilità e la rilevanza di un metodo scientifico. L’organo europeo addetto alla raccolta dei dati per la convalida dei metodi alternativi è l’ECVAM ( European Centre for the Validation of Alternative Methods ). Tutt’oggi l’uso della pelle ricostituita quale substrato è stato convalidato per i test di irritazione, corrosione e fototossicità cutanea. È ancora sotto analisi l’utilizzo della cute ricostituita (RE) negli studi di permeazione cutanea.

Scopo della presente tesi è stato l’uso dell’epidermide ricostituita ( Skinethic ) per test di corrosività e irritazione da un lato e studi di permeazione e distribuzione cutanea dall’altro.

I test d’irritazione e test di corrosività sono stati eseguiti per valutare la produzione di alterazioni reversibili di tipo infiammatorio ( irritazione ) o di danni irreversibili ( corrosione ) in seguito all’applicazione sulla pelle di sostanze chimiche derivate da processi di incenerimento permettendo di classificarle in base alla loro pericolosità, soprattutto per trattamenti di smaltimento.
Gli studi di permeazione e distribuzione cutanea sono stati eseguiti utilizzando formulazioni semisolide contenenti un filtro solare, il 4-metilbenzilidene canfora, Parsol 5000, un derivato organico della canfora che viene usato nell'industria cosmetica per la sua capacità di proteggere la pelle contro i raggi UV, UV-B specificamente. Nonostante la presenza delle difese fisiologiche naturali, i problemi che si accompagnano all’esposizione solare sono numerosi e complessi; per ridurre al minimo l’effetto dannoso dei raggi UV-A e UV-B, senza dover ridurre l’esposizione ai raggi solari, devono essere utilizzati opportuni filtri solari. Il filtro solare deve, da una parte, permettere protezione contro la formazione di eritemi solari, dall’altra parte, deve essere privo di tossicità correlabile ad un assorbimento percutaneo. Per ridurre al minimo l’assorbimento e mantenere il filtro solare negli strati superficiali della pelle, quindi aumentare la sostantività, il filtro solare è stato incapsulato in microsfere. Lo studio si è articolato nelle seguenti fasi:
• Preparazione di due diverse emulsioni O/A contenenti il 3% di Parsol 5000; emulsione 1 ed emulsione 2 contenenti, rispettivamente, il filtro libero e il filtro incapsulato in microsfere.
• Studio di rilascio del filtro solare dalle emulsioni allo studio mediante la tecnica della dialisi dinamica.
• Determinazione della permeazione attraverso RE del filtro solare dalle formulazioni allo studio.
• Valutazione della distribuzione del filtro solare nello strato corneo e nell’epidermide vitale.
Le prove di permeazione attraverso RE sono state effettuate utilizzando celle di diffusione individuali ( Harvard Apparatus Inc., Holliston, MA, USA ) ( 1,20 cm2 di superficie ) con la fase donatrice ( 1,5 ml di formulazione ) posizionata inferiormente e superiormente la fase ricevente separate da RE, con lo strato corneo rivolto verso la camera donatrice. La fase ricevente consisteva di 2,0 ml di soluzione isotonica, 66,7 mM, pH 7,4 di tampone fosfato (PBS) con 1,0% polyoxyetilene-20-oleil-etere (Brij 98) .
A intervalli di tempo predeterminati campioni della fase ricevente sono stati prelevati per l'analisi.
Tutti gli esperimenti hanno avuto durata di 5 ore e sono stati ripetuti 4 volte.
Alla fine degli studi di permeazione in vitro, la pelle è stata rimossa dalle celle di diffusione e accuratamente pulita per eliminare i residui di formulazione. Lo strato corneo è stato separato dall’ epidermide vitale con la tecnica di strippaggio e la quantità di Parsol 5000 nello strato corneo e nell’epidermide vitale è stata determinata mediante HPLC dopo opportuna estrazione.
I profili di permeazione hanno dimostrato che l'incorporazione del filtro nelle microsfere riduce notevolmente il flusso attraverso l’epidermide ricostituita di circa 20 volte a parità di quantità accumulata negli strati più superficiali della pelle. Il rilascio in vitro di Parsol 5000 dalle emulsioni 1 e 2 attraverso una membrana di acetato di cellulosa hanno dato risultati simili indicando il ruolo importante delle microsfere nell’interazione del filtro solare con la pelle.

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