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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07252019-111618


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
METTA, CHRISTIAN
URN
etd-07252019-111618
Titolo
La frequentazione delle grotte nella Maremma tosco-laziale tra l'Eneolitico e l'età del bronzo: analisi topografica, funzionale e studio tipologico dei materiali archeologici
Settore scientifico disciplinare
L-ANT/01
Corso di studi
SCIENZE DELL'ANTICHITA' E ARCHEOLOGIA
Relatori
tutor Prof. Martini, Fabio
Parole chiave
  • funzione delle grotte
  • età del rame
  • età del bronzo
  • eneolitico
  • grotte
  • Maremma tosco-laziale
Data inizio appello
29/07/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo progetto di ricerca prende in esame numerose cavità presenti nella Maremma tosco-laziale, corrispondente alla provincia di Grosseto e all’alto Viterbese, in un arco cronologico che va dalle prime fasi dell’Eneolitico a tutta l’età del bronzo.
Ad oggi non è stata effettuata un'edizione critica di tutti i dati di scavo e del materiale rinvenuto nelle cavità naturali, ma sono stati affrontati solo singoli aspetti senza ricerche di ampio respiro, interpretandole generalmente come luoghi adibiti a scopi cultuali/rituali e funerari.
Il presente progetto ha come scopo, in primo luogo, di arricchire e aggiornare gli studi fino ad ora condotti sulle grotte, attraverso un’analisi dettagliata della documentazione di scavo edita e inedita e l'esame dei materiali archeologici sia organici che inorganici, che ha permesso di definire più specificatamente il tipo di frequentazione avvenuta all’interno delle singole grotte.
Punto di particolare interesse è stato lo studio sistematico di tutti i contesti in grotta, attraverso uno spoglio accurato della letteratura disponibile (riviste scientifiche, atti di convegno, cataloghi di musei ecc.), la rilettura dei dati editi e inediti ricavabili dalle relazioni manoscritte di F. Rittatore Vonwiller e L. Cardini e la consultazione degli archivi della Soprintendenza e di Musei.
Il progetto ha avuto diverse fasi di acquisizione ed elaborazione dei dati: spoglio bibliografico di tutti i contesti, studio della documentazione edita e inedita delle diverse cavità naturali, rilettura dei testi di archivio, analisi delle stratigrafie presenti, analisi topografica delle diverse grotte, analisi dei diversi contesti, revisione e studio dei materiali archeologici editi ed inediti.
Una schedatura particolareggiata di ogni singolo sito con tutte le informazioni, storia delle ricerche, descrizione del deposito e del contesto, catalogo minuzioso dei materiali archeologi e relativo apparato illustrativo, ha permesso di evidenziare le caratteristiche di ogni singola cavità portando ad ipotizzare il tipo di frequentazione avvenuta in essa. Attraverso l’analisi singola e comparata dei diversi siti si sono riscontrate tre differenti modalità di utilizzo delle grotte: la prima, la più evidente, è quella funeraria, con la presenza del rituale della sepoltura collettiva, pochi sono i casi dove è presente una o più inumazioni singole, la seconda quella abitativa, intesa come frequentazione non stabile, ma stagionale e/o occasionale forse legata ad attività di pastorale e l’ultima, la più complessa da determinare, è l’uso della grotta come luogo di culto, dove si effettuato riti di vario genere e tipo.
Inoltre si nota un altro aspetto di indubbio interesse riguarda la modalità della frequentazione, ovvero delle differenze temporali e spaziali dello sfruttamento delle cavità: l’Eneolitico vede principalmente l’utilizzazione delle grotte toscane con qualche uso sporadico di quelle laziali, mentre nella fase successiva possiamo assistere ad un ribaltamento della situazione con l’aumento dell’uso di quelle laziali e l’abbandono di quelle toscane. In età storica, principalmente tardo-antica e medievale, si assiste al riutilizzo di alcune delle cavità, in tutto il territorio in esame, frequentate nelle epoche precedenti.
L’elaborato è suddiviso in capitoli: i primi riguardano lo stato dell’arte e la storia degli studi, problematiche, finalità del progetto e metodologia utilizzata, e a seguire l’ampio capitolo dedicato ai siti analizzati, organizzati per schede sintetiche.
La parte quarta è dedicata a una descrizione geomorfologica del territorio in esame, alla distribuzione sincronica e diacronica delle singole cavità, con particolare attenzione al posizionamento dei siti e l’elaborazione dei dati in ambiente GIS. Le parti quinta e sesta sono dedicate all’analisi dei materiali archeologici inorganici (ceramici, metallici, litici e in materia dura animale) e organici (resti umani, faunistici e botanici).
Nell’ultima parte si cerca di ricostruire, attraverso le datazioni relative e assolute, la modalità di frequentazione delle grotte tra l’Eneolitico e l’età del bronzo e determinare il tipo di utilizzo delle cavità, inserendole in un a paesaggio “mentale”, inteso come luogo vissuto e programmato.
Il secondo tomo è dedicato alla rassegna dei siti, organizzati per schede ampie e discorsive, corredate da piante, rilievi, catalogo e disegni dei materiali.
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