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Il lavoro si propone di ricostruire l’ipotesi di instabilità finanziaria del capitalismo avanzata da Hyman Minsky nell’ottica di ricercare una possibile spiegazione per i ricorrenti fenomeni di instabilità economica che si sono succeduti nel corso dell’ultimo secolo. A questo scopo l'elaborato cerca innanzitutto di inquadrare il contesto economico culturale in cui Hyman Minsky ha intrapreso i suoi studi e di trattare i legami, nonché le influenze, che hanno segnato la sua linea di pensiero.
Nella ricostruzione del pensiero economico di Minsky, dopo aver analizzato i comportamenti degli operatori economici e le relazioni finanziarie che si stabiliscono in un’economia capitalistica, viene prestata particolare attenzione alle condizioni che determinano il livello degli investimenti e alle posizioni finanziari che i vari operatori economici possono assumere.
L'elaborato continua entrando nel merito dell’ipotesi di instabilità finanziaria ossia cercando di ricostruire il processo endogeno che muta una situazione economica apparentemente tranquilla in una situazione prossima alla crisi finanziaria. Il tutto viene analizzato considerando il ruolo delle istituzioni all'interno del ciclo presentato da H.Minsky e, in particolare, considerando i possibili interventi che governo e banca centrale possono tenere per limitare o prevenire le fasi di instabilità. A sostegno di quanto presentato vengono analizzati due particolari periodi di tensione economica statunitense del secolo scorso: quello a seguito della Grande Crisi del 1929, e quello tra il 1966 ed il 1975.
Nell'ultima parte dell'elaborato l'attenzione del lettore viene posta sulla recente crisi finanziaria del 2008 nell'ottica di ricavare eventuali analogie con l'ipotesi di instabilità finanziaria proposta da H.Minsky.