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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07252016-130727


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PELLIZZARO, VALENTINA
Indirizzo email
valentina.pellizzaro@gmail.com
URN
etd-07252016-130727
Titolo
Nerone e le province orientali: il culto imperiale, le amministrazioni locali e l'ideologia politica
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
relatore Prof. Paoletti, Maurizio
Parole chiave
  • Acaia
  • Asia
  • coniazioni
  • culto imperiale
  • loricati
  • Macedonia
  • Nerone
  • numismatica
  • province orientali
  • Tracia
Data inizio appello
26/09/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo elaborato è il risultato di un’analisi sulla produzione artistica e monetale neroniana nelle province orientali. Le ricerche si sono focalizzate sulle relazioni tra Nerone e le singole province, sui rinvenimenti iconografici che testimoniano questi rapporti e sui loro contesti di rinvenimento. Lo scopo è stato quello di valutare quali fossero le dinamiche della scelta di rappresentare determinati elementi, all'interno della produzione statuaria, e se vi possa essere un legame tra questa e le immagini rappresentate nelle produzioni monetali. Le province orientali che sono state studiate in questo elaborato sono quelle che, durante un’analisi numismatica preliminare, hanno mostrato di possedere delle peculiari caratteristiche. In particolare si tratta delle province di Acaia, Macedonia, Tracia e Asia; dei territori che ebbero con i membri della famiglia imperiale contatti più o meno diretti che portarono ad un articolato sviluppo del culto imperiale da parte delle comunità locali.
Per ciascuna provincia è stata analizzata la storia della sua formazione e i tipi di legami che il territorio sviluppò con il potere. Successivamente, si sono studiate le evidenze numismatiche e archeologiche di questi territori. Sono state aggiunte anche tre appendici. La prima è legata alla provincia della Tracia, e comprende una serie di epigrafi e testimonianze letterarie provenienti dai territori limitrofi. La seconda presenta un elenco dei tipi monetali neroniani ritrovati nella provincia d'Asia. La terza svolge una piccola introduzione sul valore economico delle monete e su quanto l’economia abbia potuto incidere sulla scelta dei tipi. Da questo studio emerge come la maggior parte delle evidenze archeologiche, sia statuarie che epigrafiche, si leghino alle pratiche del culto imperiale. I dedicanti di queste rappresentazioni erano le famiglie aristocratiche, i personaggi addetti alla diffusione e conservazione del culto imperiale oppure la cittadinanza locale. Raramente queste manifestazioni da parte delle comunità locali erano disinteressate, al contrario, spesso avevano lo scopo di intensificare i rapporti con la corte imperiale
Per quanto riguarda la produzione monetale, vi è una forte variazione regionale sia nel numero delle diverse denominazioni presenti sul territorio, che nella scelta dei tipi rappresentati sulle monete. In relazione a questo ultimo aspetto vi sono diverse città le cui coniazioni mostrano una commistione tra tipi locali e tipi legati alla tradizione romana.
Si potrebbe affermare che non sembrino esserci forti legami tra la selezione dei tipi monetali e le altre tipologie iconografiche usate dalle realtà locali per rappresentare ed interagire con l’imperatore.
I prodotti della statuaria e le epigrafi sono legate al culto imperiale, e sono il risultato della volontà delle comunità locali di attirare l’attenzione imperiale verso di sé, per poter mantenere i propri privilegi all’interno dell’impero o per acquisirne di nuovi. Queste rappresentazioni quindi manifestano il modo in cui i locali percepivano i valori imperiali e i messaggi che l’imperatore voleva diffondere in tutto l'impero.
Le monete, invece, non erano usate soltanto per comprovare l’attenzione dell’imperatore nei confronti delle realtà locali; erano dei veri e propri mezzi di scambio che avevano un loro valore. Per questo, la necessità primaria delle città che coniavano moneta, era quella di utilizzare tipi riconoscibili, che potessero essere accettati dall'intera popolazione. La maggior parte delle tematiche erano legate alla tradizione locale. Vi erano anche produzioni imperiali, le cui immagini potevano essere universalmente riconosciute, come la pietas o la dea Roma, e, insieme a questi tipi, ve ne erano anche degli altri legati a un messaggio preciso e pratico che l’imperatore voleva diffondere. Per questo, le monete erano uno strumento importantissimo che l’imperatore poteva usare per creare consenso all’interno dell’esercito e dell'intera popolazione. In questo caso quindi, non erano le élites locali a scegliere degli elementi della tradizione romana per poter ottenere qualche tipo di privilegio, ma era il potere centrale stesso, che controllava una parte della produzione monetale provinciale, in modo da poter veicolare dei particolari messaggi. Il resto della coniazione, invece, era lasciata in mano alle comunità cittadine che, nella maggioranza dei casi, sceglievano dei tipi legati alle tradizioni locali.
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