ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07252013-082358


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CECCONI, FILIPPO
URN
etd-07252013-082358
Titolo
Riqualificazione Energetica di Edifici pubblici ad uso scolastico in Pontedera (PI)
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA IDRAULICA, DEI TRASPORTI E DEL TERRITORIO
Relatori
relatore Prof. Bartoli, Carlo
Parole chiave
  • riqualificazione energetica
  • edifici
Data inizio appello
01/10/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/10/2053
Riassunto
Le certificazioni energetiche degli edifici oggetto della presente Tesi, verranno eseguite mediante il metodo UNI / TS 11300, come riportato dal DM 26 Giugno 2009 – Allegato A, par. 5.2:

A tal proposito, dovranno essere considerate le indicazioni riportate al capitolo 1 e 2 delle UNI/TS 11300:
-UNI/TS 11300-1 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale.
-UNI/TS 11300-2 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria.

Al capitolo 1, la Norma, definisce le modalità per l’applicazione nazionale della UNI EN ISO 13790:2008 con riferimento al metodo mensile per il calcolo dei fabbisogni di energia termica per riscaldamento (QH,nd) e per raffrescamento (QC,nd).
Infatti la UNI EN ISO 13790:2008, presenta una serie di metodi di calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento ed il raffrescamento ambiente di un edificio e dell’influenza delle perdite degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, del recupero termico e dell’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile.
Tale norma può essere utilizzata per le seguenti applicazioni:
1)Valutare il rispetto dei regolamenti espressi in termini di obiettivi energetici;
2)Confrontare le prestazioni energetiche di varie alternative progettuali per un edificio in progetto;
3)Indicare un livello convenzionale di prestazione energetica degli edifici esistenti;
4)Stimare l’effetto di possibili misure di risparmio energetico su un edificio esistente, calcolando il fabbisogno di energia con e senza ciascuna misura;
5)Prevedere le esigenze future di risorse energetiche su scala nazionale o internazionale, calcolando i fabbisogni di energia di tipici edifici rappresentativi del parco edilizio.
I metodi forniti dalla UNI EN ISO 13790:2008 comprendono il calcolo dei seguenti termini.
-scambio termico per trasmissione e ventilazione dell’edificio quando esso è riscaldato o raffrescato ad una temperatura interna costante;
-contributo degli apporti termici interni e solari al bilancio termico dell’edificio;
-i fabbisogni annuali di energia termica per riscaldamento e raffrescamento, al fine di mantenere le temperature prefissate di regolazione all’interno dell’edificio.
La determinazione dei fabbisogni di energia latente, non rientra nello scopo della UNI EN ISO 13790:2008 (invece presa in considerazione dai metodi atti a ad terminare l’efficienza dei sistemi di climatizzazione (UNI EN 15316, UNI EN 15241, UNI EN 15243).
Nel capitolo 1 delle UNI/TS 11300, è riportato il “metodo mensile” per il calcolo dei fabbisogni di energia termica per il riscaldamento e raffrescamento dell’edificio, previsto dalle UNI EN ISO 13790:2008 (il quale in realtà prevede la possibilità di utilizzare anche metodi dettagliati di simulazione , che consentono di tenere adeguatamente conto dei fenomeni dinamici, se si dispone di dati climatici orari della località considerata).

Ai fini della presente specifica tecnica si applicano i termini e le definizioni seguenti:
Ambiente climatizzato: vano o spazio chiuso che, ai fini del calcolo, è considerato riscaldato o raffrescato a determinate temperature di regolazione.
Area climatizzata: area del pavimento degli ambienti climatizzati, comprendente l’area di tutti i piani se più di uno, esclusi piani interrati o altri ambienti non abitabili. Ai fini del calcolo degli apporti termici interni, è intesa al netto delle pareti perimetrali e di tutti i divisori verticali.
Fabbisogno di energia termica (utile): quantità di calore che deve essere fornita o sottratta ad un ambiente climatizzato per mantenere le condizioni di temperatura desiderate durante un dato periodo di tempo.
Prestazione energetica di un edificio: quantità annua di energia primaria effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi ad un uso standard dell’edificio: la climatizzazione invernale, la climatizzazione estiva, la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, la ventilazione e l’illuminazione.
Zona termica: parte dell’ambiente climatizzato mantenuto a temperatura uniforme attraverso lo stesso impianto di riscaldamento, raffrescamento o ventilazione.
Temperatura interna di regolazione (set-point): temperatura interna minima fissata dal sistema di regolazione dell’impianto di riscaldamento e temperatura interna massima fissata dal sistema di regolazione dell’impianto di raffrescamento ai fini dei calcoli di fabbisogno energetico.

Procedura per il calcolo dell’Energia termica (1) - Metodo di calcolo analitico
Procedura:
1)definizione dei confini dell’insieme degli ambienti climatizzati e non climatizzati dell’edificio;
2)definizione dei confini delle diverse zone di calcolo e dei dati di ingresso relativi al clima esterno;
3)definizione delle condizioni interne di calcolo e dei dati di ingresso relativi al clima esterno;
4)calcolo per ogni mese e per ogni zona dell’edificio, dei fabbisogni di energia termica per il riscaldamento (QH,nd) e per il raffrescamento (QC,nd).
5)aggregazione dei risultati relativi ai diversi mesi ed alle diverse zone servite dagli stessi impianti.
Per ogni edificio o porzione di edificio da certificare, bisogna distinguere le diverse zone di calcolo. Esse possono coincidere direttamente con l’edificio stesso o con una porzione di esso, oppure essere molteplici, a seconda dei casi.
Se un edificio contiene “n” u.i., asserviti da unica centrale termica, posso:
-certificare l’intero edificio (unica zona, unico certificato),
-certificare le singole u.i. (“n” certificati).
All’interno di questa macro distinzione, vi è la micro distinzione, ovvero la possibilità di individuare zone di calcolo all’interno delle singole u.i. , vuoi per la presenza di ambienti non climatizzati, o asserviti da elementi caloriferi diversi da quelli collegati alla centrale termica (come ad esempio pompe di calore,ecc…).

Regole di suddivisione dell’edificio:
In linea generale, ogni porzione di edificio, climatizzata ad una determinata temperatura con identiche modalità di regolazione, costituisce una zona termica. Per esempio, le diverse unità immobiliari servite da un unico generatore, aventi proprie caratteristiche di dispersione ed esposizione, possono costituire altrettante zone termiche.

La zonizzazione non è richiesta se si verificano le seguenti condizioni:
-le temperature interne di regolazione per il riscaldamento differiscono di non oltre 4k;
-gli ambienti non sono raffrescati o comunque le temperature interne di regolazione per il raffrescamento differiscono di non oltre 4k;
-gli ambienti sono serviti dallo stesso impianto di riscaldamento;
-se vi è un impianto di ventilazione meccanica, almeno l’80% dell’area climatizzata è servita dallo stesso impianto di ventilazione con tassi di ventilazione nei diversi ambienti che non differiscono di un fattore superiore a 4.
Confini delle zone termiche
Ai fini dell’applicazione della presente specifica tecnica, per definire i confini del volume lordo climatizzato si considerano le dimensioni esterne dell’involucro mentre, per definire i confini tra le zone termiche, si utilizzano le superfici di mezzeria degli elementi divisori.

CALCOLO
I fabbisogni di Energia termica per riscaldamento e raffrescamento, si calcolano, per ogni zona dell’edificio e per ogni mese, come:
Note
La tesi in oggetto non è stata inserita correttamente nel data base dall’autore. L’autore stesso ed i relatori sono stati avvertiti di tale omissione.
File