Tesi etd-07232022-215051 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DONAERA, MARGHERITA
URN
etd-07232022-215051
Titolo
Anoressia Nervosa e Alessitimia in età evolutiva: studio clinico
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Dott.ssa Calderoni, Sara
controrelatore Dott.ssa Casalini, Claudia
controrelatore Dott.ssa Casalini, Claudia
Parole chiave
- adolescenza
- alessitimia
- anoressia nervosa
- caso clinico
- deficit empatia
- disturbi del comportamento alimentare
- emozioni
- età evolutiva
- gruppo di controllo
Data inizio appello
29/09/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Questa tesi sperimentale indaga la relazione che potrebbe esserci tra l’Alessitimia e Anoressia Nervosa relativamente a quello che viene definito Deficit di empatia cognitiva e alla disregolazione emotiva: quello che veniva ritenuto un sintomo del Disturbo dell’Alimentazione preso in esame, potrebbe risultare invece un disturbo in comorbidità, causando un peggioramento del quadro sintomatologico e una maggiore sofferenza del soggetto.
Nei primi capitoli viene definito il disturbo dell'Anoressia Nervosa e dell'Alessitimia, per poi focalizzare l'attenzione su studi che determinano l'intersezione tra le due condizione psicopatologiche, la presenza di esse nei singoli soggetti in comorbidità e le eventuali conseguenze che questa possa determinare.
Successivamente viene illustrato lo studio.
Sono stati coinvolti due gruppi: un gruppo clinico, composto da 17 ragazze con diagnosi di AN e pazienti presso l'Istituto IRSS Stella Maris di età compresa tra i 13 e i 17 anni, e un gruppo di controllo, composto da 17 studentesse di scuole superiori e medie in assenza di diagnosi e della medesima età delle partecipanti del gruppo precedente. Sono stati somministrati due test al fine di valutare un eventuale deficit di empatia cognitiva: IRI e TAS-20.
Dai risultati, emerge chiaramente quanto, al contrario del gruppo di controllo, le pazienti con AN risultino in larga parte con un serio deficit di empatia cognitiva, per lo più in una condizione di comorbidità con Alessitimia (64,1% per il gruppo sperimentale con 11 soggetti con probabile diagnosi di Alessitimia, 47,2% per quello di controllo, con 2 soggetti con diagnosi possibile della stessa).
Da questa tesi è dunque possibile dedurre quanto l'Alessitimia possa essere da considerarsi parte integrante della condizione cliniche di pazienti con AN e di quanto questa non debba essere sottovalutata in quanto potrebbe nettamente peggiorare il loro quadro psicopatologico.
Risulta inoltre la necessità di continuare ad indagare questo aspetto, al fine di intervenire il prima possibile e agire in maniera funzionale e precoce.
Nei primi capitoli viene definito il disturbo dell'Anoressia Nervosa e dell'Alessitimia, per poi focalizzare l'attenzione su studi che determinano l'intersezione tra le due condizione psicopatologiche, la presenza di esse nei singoli soggetti in comorbidità e le eventuali conseguenze che questa possa determinare.
Successivamente viene illustrato lo studio.
Sono stati coinvolti due gruppi: un gruppo clinico, composto da 17 ragazze con diagnosi di AN e pazienti presso l'Istituto IRSS Stella Maris di età compresa tra i 13 e i 17 anni, e un gruppo di controllo, composto da 17 studentesse di scuole superiori e medie in assenza di diagnosi e della medesima età delle partecipanti del gruppo precedente. Sono stati somministrati due test al fine di valutare un eventuale deficit di empatia cognitiva: IRI e TAS-20.
Dai risultati, emerge chiaramente quanto, al contrario del gruppo di controllo, le pazienti con AN risultino in larga parte con un serio deficit di empatia cognitiva, per lo più in una condizione di comorbidità con Alessitimia (64,1% per il gruppo sperimentale con 11 soggetti con probabile diagnosi di Alessitimia, 47,2% per quello di controllo, con 2 soggetti con diagnosi possibile della stessa).
Da questa tesi è dunque possibile dedurre quanto l'Alessitimia possa essere da considerarsi parte integrante della condizione cliniche di pazienti con AN e di quanto questa non debba essere sottovalutata in quanto potrebbe nettamente peggiorare il loro quadro psicopatologico.
Risulta inoltre la necessità di continuare ad indagare questo aspetto, al fine di intervenire il prima possibile e agire in maniera funzionale e precoce.
File
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Tesi non consultabile. |