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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07232018-124512


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
GUIDO, FRANCESCA
URN
etd-07232018-124512
Titolo
Efficacia del secondo impianto valvolare dopo fallimento del primo nel glaucoma refrattario
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
OFTALMOLOGIA
Relatori
relatore Prof. Nardi, Marco
Parole chiave
  • Valvola di Ahmed
  • Glaucoma
Data inizio appello
09/08/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Per glaucoma si intende un gruppo di neuropatie ottiche croniche e progressive che hanno in comune la graduale perdita delle cellule ganglionari retiniche associata a caratteristico deficit funzionale e ad alterazioni della testa del nervo ottico. Il glaucoma rappresenta la prima causa di cecità nel mondo e l’unico trattamento di comprovata efficacia è la riduzione della pressione intraoculare allo scopo di bloccare o rallentare la progressione del danno funzionale.
Il glaucoma refrattario è definito come pressione intraoculare incontrollata con evidenza di deterioramento del nervo ottico e del campo visivo nonostante terapia farmacologica massimale, fallimento di precedenti interventi chirurgici o di una combinazione di chirurgia e farmaci o un alto rischio di fallimento della trabeculectomia. In questi casi l’uso di impianti drenanti valvolati ha ottenuto risultati positivi in termini di riduzione della pressione intraoculare a lungo termine.
La valvola di Ahmed è un impianto drenante con restrizione di flusso. Consiste in un tubicino in silicone (diametro interno: 0,3 mm) connesso ad una valvola anch’essa in silicone, contenuta in una piastra episclerale in polipropilene. Il meccanismo a valvola è realizzato grazie a due sottili membrane elastomeriche, che creano una camera di Venturi.
Lo scopo di questo studio è valutare l’efficacia e la sicurezza del secondo impianto valvolare in glaucomi refrattari, in pazienti che necessitano un’ulteriore riduzione della pressione intraoculare dopo fallimento del primo impianto valvolare.
In questo studio abbiamo considerato un campione di 28 pazienti con glaucoma refrattario con un follow-up di 2 anni e mezzo.
Le procedure effettuate prima dell’ impianto valvolare erano in media 4,25 per paziente,il valore medio di pressione intraoculare era di 35,2 ± 7,9 mmHg.
La pressione intraoculare media si è ridotta dal valore basale di 35,2 ± 7,9 mmHg a 15,6 ± 4,2 mmHg a 3 mesi, a 14,9 ± 3,7 mmHg a 6 mesi, a 15,5 ± 3,4 mmHg ad 1 anno e a 14,4 ±5 mmHg a 2 anni e mezzo.
Il numero medio dei farmaci si è ridotto da un valore al baseline di 2,7 ± 0,8 a 0,9 ± 0,9 a 3 mesi, a 1,3 ± 1,03 a 6 mesi, a 1,2 ± 0,9 ad 1 anno e a 1,4 ± 1,1 a 2 anni e mezzo.
L’acuità visiva è rimasta stabile durante tutte le visite di follow-up.
Le complicanze osservate nell'immediato post-operatorio sono state, in ordine di frequenza: ipotonia (14%) e ipoema (7%); più tardivamente sono state osservate, in ordine di frequenza: scompenso corneale (29%), revisione della bozza (10%),vitrectomia anteriore (7%),iniezione intravitreale di Anti-VEGF (7%),esposizione dell'impianto (4%) endoftalmite (4%), ipotonia persistente (4%), accorciamento del tubo valvolare (4%).
Nonostante l’invasività dell’intervento, questo studio ha dimostrato che nei casi di glaucoma refrattario, un reimpianto della valvola di Ahmed può essere considerato una valida scelta, sia in termini di controllo della pressione intraoculare sia nella riduzione del numero di farmaci assunti dai pazienti mostrando una stabilità dell'acuità visiva.
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