Thesis etd-07232018-104327 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
LORENZONI, FRANCESCA
URN
etd-07232018-104327
Thesis title
Il neonato pretermine "Very Low Birth Weight": nutrizione, pattern di crescita e outcome neonatali. L'esperienza delle terapie intensive neonatali di Pisa e di Cambridge.
Department
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Course of study
PEDIATRIA
Supervisors
relatore Prof. Ghirri, Paolo
Keywords
- EUGR
- fattori di rischio
- nutrizione
- pattern di crescita
- VLBW
Graduation session start date
08/08/2018
Availability
Withheld
Release date
08/08/2088
Summary
Nonostante i progressi in perinatologia e neonatologia abbiano drammaticamente ridotto la mortalità nei nati pretermine, la restrizione di crescita extrauterina (EUGR) continua ad essere un fenomeno molto diffuso che può avere effetti a lungo termine sull’outcome non solo auxologico ma anche metabolico e neurologico. Per tale motivo, attualmente vi è un sempre maggiore interesse nel capire quali fattori possano incidere sulla velocità di crescita postnatale. Tra questi vi sono l’età gestazionale, il peso alla nascita, il genere, le morbilità. Tuttavia si ritiene che le differenze in termini di strategie nutrizionali e di management del neonato pretermine possano spiegare la maggior parte della variabilità nel fallimento della crescita. Lo scopo di questo studio è stato quello di ricercare eventuali differenze nel pattern di crescita di neonati pretermine di due centri di terzo livello: la Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale di Pisa e la Neonatal Intensive Care Unit dell’Addenbrooke’s University Hospital di Cambridge (Regno Unito), e capire se tali differenze possano essere ascritte a diverse strategie di gestione del pretermine nei due centri.
Materiali e metodi: questo studio caso-controllo si basa su dati auxologici (peso, z-score del peso) raccolti retrospettivamente su due campioni di neonati VLBW omogenei per sesso, peso ed età gestazionale alla nascita. In tali neonati sono state tracciate le traiettorie del peso prendendo come tempi di riferimento 14 e 28 giorni di vita, 36 settimane di età corretta e la dimissione. È stata inoltre valutata la percentuale di neonati di ogni centro che perdeva più di 1 DS dello z-score del peso ad ognuna di queste tappe e la percentuale di EUGR dinamico a 36 settimane e alla dimissione. I dati ricavati dai due centri sono stati valutati confrontando i neonati sia globalmente che suddivisi in base al genere. Contestualmente sono stati valutati i potenziali fattori correlabili alla crescita suddivisibili in prenatali e neonatali, con particolare riferimento a quelli nutrizionali. I test statistici utilizzati sono stati il test-t di Student per le variabili quantitative e il test χ2 di Pearson per quelle qualitative.
Risultati: in entrambi i centri la restrizione della crescita extrauterina interessa circa il 60% dei bambini alla dimissione sebbene l’andamento della crescita assuma un pattern tendenzialmente diverso. Nel centro di Pisa si osserva una più consistente perdita in z-score di peso nelle tappe postnatali più precoci ed un successivo lieve recupero della crescita a partire dalle 36 settimane di età postmestruale. Nel centro inglese invece si osserva una tendenza alla diminuzione in z-score più lieve ma costante per tutta la degenza. Date le differenze nei criteri di dimissione nei due centri, la restrizione di crescita è stata valutata anche a 36 settimane di età corretta, risultando leggermente superiore a Pisa. Nell’analisi dei vari fattori correlabili alla crescita, a Cambridge sono stati individuati una maggior incidenza di IUGR, gemellarità, necessità di ventilazione meccanica, NEC; a Pisa invece vi è una maggior frequenza di taglio cesareo, utilizzo di steroidi postnatali, dopamina, anemia. In entrambi i centri, inoltre, i neonati di sesso femminile sembrano presentare una crescita peggiore. In merito al management nutrizionale, sono significativamente più precoci l’introduzione e la progressione dell’alimentazione enterale nel centro inglese. Si è inoltre osservato un minor apporto di nutrizione enterale nei maschi pisani, a fronte di una crescita migliore. Vi è infine una differenza statisticamente significativa negli apporti di sodio e potassio, anch’essi superiori a Cambridge.
Conclusioni: nonostante l’EUGR sia sovrapponibile nei due centri alla dimissione, il percorso dello z-score del peso è tendenzialmente diverso nei due centri, risultando a Pisa in un trend in recupero, contrariamente a Cambridge dove quest’ultimo continua a calare. Questo dimostra che i fattori che concorrono nel determinare l’EUGR e la crescita in generale sono spesso diversi tra loro e possono incidere con tempistiche altrettanto diverse in una finestra temporale sensibile che comprende anche il periodo prenatale. Successivamente il decorso clinico, insieme a management nutrizionale, terapeutico e tempo di ospedalizzazione, rappresentano i principali fattori in grado di influenzare la crescita. Inoltre, nell’ottica di un più contemporaneo approccio di medicina di genere, l’osservazione di un diverso pattern di crescita tra maschi e femmine in entrambi i centri, associato ad approcci nutrizionali che tendono a discostarsi nei due sessi, suggerisce l’opportunità di adattare alle peculiarità del genere stesso le strategie nutrizionali, al fine di ottimizzare la crescita e il conseguente sviluppo.
Materiali e metodi: questo studio caso-controllo si basa su dati auxologici (peso, z-score del peso) raccolti retrospettivamente su due campioni di neonati VLBW omogenei per sesso, peso ed età gestazionale alla nascita. In tali neonati sono state tracciate le traiettorie del peso prendendo come tempi di riferimento 14 e 28 giorni di vita, 36 settimane di età corretta e la dimissione. È stata inoltre valutata la percentuale di neonati di ogni centro che perdeva più di 1 DS dello z-score del peso ad ognuna di queste tappe e la percentuale di EUGR dinamico a 36 settimane e alla dimissione. I dati ricavati dai due centri sono stati valutati confrontando i neonati sia globalmente che suddivisi in base al genere. Contestualmente sono stati valutati i potenziali fattori correlabili alla crescita suddivisibili in prenatali e neonatali, con particolare riferimento a quelli nutrizionali. I test statistici utilizzati sono stati il test-t di Student per le variabili quantitative e il test χ2 di Pearson per quelle qualitative.
Risultati: in entrambi i centri la restrizione della crescita extrauterina interessa circa il 60% dei bambini alla dimissione sebbene l’andamento della crescita assuma un pattern tendenzialmente diverso. Nel centro di Pisa si osserva una più consistente perdita in z-score di peso nelle tappe postnatali più precoci ed un successivo lieve recupero della crescita a partire dalle 36 settimane di età postmestruale. Nel centro inglese invece si osserva una tendenza alla diminuzione in z-score più lieve ma costante per tutta la degenza. Date le differenze nei criteri di dimissione nei due centri, la restrizione di crescita è stata valutata anche a 36 settimane di età corretta, risultando leggermente superiore a Pisa. Nell’analisi dei vari fattori correlabili alla crescita, a Cambridge sono stati individuati una maggior incidenza di IUGR, gemellarità, necessità di ventilazione meccanica, NEC; a Pisa invece vi è una maggior frequenza di taglio cesareo, utilizzo di steroidi postnatali, dopamina, anemia. In entrambi i centri, inoltre, i neonati di sesso femminile sembrano presentare una crescita peggiore. In merito al management nutrizionale, sono significativamente più precoci l’introduzione e la progressione dell’alimentazione enterale nel centro inglese. Si è inoltre osservato un minor apporto di nutrizione enterale nei maschi pisani, a fronte di una crescita migliore. Vi è infine una differenza statisticamente significativa negli apporti di sodio e potassio, anch’essi superiori a Cambridge.
Conclusioni: nonostante l’EUGR sia sovrapponibile nei due centri alla dimissione, il percorso dello z-score del peso è tendenzialmente diverso nei due centri, risultando a Pisa in un trend in recupero, contrariamente a Cambridge dove quest’ultimo continua a calare. Questo dimostra che i fattori che concorrono nel determinare l’EUGR e la crescita in generale sono spesso diversi tra loro e possono incidere con tempistiche altrettanto diverse in una finestra temporale sensibile che comprende anche il periodo prenatale. Successivamente il decorso clinico, insieme a management nutrizionale, terapeutico e tempo di ospedalizzazione, rappresentano i principali fattori in grado di influenzare la crescita. Inoltre, nell’ottica di un più contemporaneo approccio di medicina di genere, l’osservazione di un diverso pattern di crescita tra maschi e femmine in entrambi i centri, associato ad approcci nutrizionali che tendono a discostarsi nei due sessi, suggerisce l’opportunità di adattare alle peculiarità del genere stesso le strategie nutrizionali, al fine di ottimizzare la crescita e il conseguente sviluppo.
File
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