Tesi etd-07202018-121251 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
GORI, MARTINA
URN
etd-07202018-121251
Titolo
Anoressia nervosa: aspetti clinici e metabolici. Uno studio nelle pazienti ricoverate dal 2007 al 2018 nella U.O. Pediatria Universitaria di Pisa
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PEDIATRIA
Relatori
relatore Prof. Peroni, Diego
correlatore Dott. Bertelloni, Silvano
correlatore Dott. Bertelloni, Silvano
Parole chiave
- anoressia nervosa
- complicanze
- fT3
- IGF-1
Data inizio appello
08/08/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/08/2088
Riassunto
Introduzione: l’Anoressia Nervosa (AN) è un grave disturbo psichiatrico caratterizzato da un rapporto conflittuale con il cibo e dal condizionamento che peso e forma del corpo esercitano sulla stima di sé. Negli ultimi anni si sta assistendo a un aumento dei casi di AN ad esordio precoce probabilmente in conseguenza di cambiamenti socio-antropologici e biologici nella nostra epoca, che determinano un’anticipazione dell’età in cui i minori sono esposti a modelli socioculturali di idealizzazione della magrezza. In conseguenza dello stato di denetruzione, l’AN è associata a importanti complicanze metaboliche e ormonali, che possono richiedere il trattamento in ambiente ospedaliero.
Scopi: valutazione delle caratteristiche cliniche e biochimiche delle pazienti ricoverate per AN presso l’U.O. Pediatria Universitaria di Pisa. Analisi dei principali indici biochimici e strumentali al fine di individuare possibili indici di gravità di malattia che potrebbero avere un ruolo nel follow-up a breve e medio termine nelle pazienti affette da AN.
Pazienti: sono state arruolate le pazienti di sesso femminile ricoverate con diagnosi di AN presso l’U.O. Pediatria Universitaria di Pisa dal gennaio 2007 al giugno 2018. Le pazienti sono state poi suddivise in due sottogruppi, utilizzando come cut-off 14 anni.
Metodi: è stata eseguita un’analisi retrospettiva dei dati anamnestici: data di nascita, data d’esordio dell’AN, durata della malattia al ricovero, presenza del menarca, presenza di amenorrea primaria o secondaria; dei parametri clinici: peso, altezza e BMI espressi in SDS, presenza di edemi, frequenza cardiaca (FC); e infine dei parametri ematochimici ed ormonali.
Per ciascuna paziente, è stato, inoltre, valutato lo stato minerale osseo periferico mediante ultrasonometria ossea quantitativa espresso in AD-SoS e BTT. Ciascuna paziente è stata inoltre sottoposta a ecocardiogramma e ecografia addome. É stato inoltre valutato se le pazienti siano state sottoposte a terapia nutrizionale con sondino naso gastrico (SNG), a terapia parenterale, a infusione idroelettrolitica e se sono stati somministrati polivitaminici.
Risultati: in questa tesi sono state arruolate 60 pazienti. L’età d’esordio media è risultata 13,47 ± 2,32 anni (range 6,9-17,4 anni); l’età media al ricovero era 14,01 ± 3,82 anni, la durata media della malattia è risultata 1,01 ± 1,41 anni. I principali parametri auxologici erano: peso medio -1,68 ± 0,95 SDS, altezza media 0,04 ± 0,91 SDS, BMI medio -2,45 ± 1,12 SDS. Il 79,4% delle pazienti aveva presentato il menarca, il 2,9% presentava amenorrea primaria, mentre il 73,5% presentava amenorrea secondaria, solo una paziente presentava ciclo regolare, il 20,6% erano invece prepuberi. La FC media era 52,05 ± 12,5 bpm (range= 35-95 bpm). Il 3,8% delle pazienti presentava edema periferico al momento del ricovero.
Negli anni di osservazione si è registrata una progressiva riduzione della durata della malattia al ricovero (p= 0,05). É inoltre risultata una correlazione direttamente proporzionale statisticamente significativa tra età d’esordio e altezza espressa in SDS (r: 0,402; p=0,005), e una correlazione inversa tra durata della malattia e BMI, peso, espressi in SDS [BMI SDS: (r: -0,372, p=0,009); peso SDS (r:-0,342, p=0,02)]. Dall’analisi delle principali complicanze le più frequenti sono risultate l’amenorrea, presente nel 96,3% dei casi, bassi livelli di fT3 nell’81%, mentre nessuna paziente aveva presentato ipofosforemia e ipomagnesemia, solo una paziente aveva presentato sindrome da reefeding per episodio di alimentazione discontrollata, nessuna paziente aveva presentato ipoglicemia. Le pazienti con una riduzione grave-estrema del BMI presentavano, rispetto a quelle con riduzione lieve-moderata, valori significativamente ridotti dei seguenti parametri: Hb [(12,74 ± 1,5 g/dl) vs (13,65 ± 0,88 g/dl); p=0,02]; Htc [(37,26 ± 4,08 %) vs (39,99 ± 2,88 %); p=0,02]; K [(3,92 ± 0,36 mEq/L) vs (4,14 ± 0,36 mEq/L); p=0,03]; fT3 [(2,03 ± 0,74 ng/L) vs (2,67 ± 0,70 ng/L); p=0,01]; IGF-1 [(120,64 ± 54,31 μg/L) vs (189,62 ± 82,77 μg/L); p=0,004]; LH [(0,79 ± 1,47 UI/L) vs (2,41 ± 3,26 UI/L); p=0,005]. Dalla correlazione tra i principali parametri clinici con il BMI (SDS) è risultata una correlazione direttamente proporzionale statisticamente significativa con i valori di GB (r: 0,413; p=0,001); Hb (r: 0,311; p=0,02); Htc (r: 0,32;P=0,01); Ca e P [Ca (r:0,28;p=0,03), P (r:0,36;p=0,01)]; fT3 (r:0,49;p=0,001) e IGF-1 (r:0,47;p=0,003). È risultata anche una relazione inversamente proporzionale statisticamente significativa con i valori di citolisi epatica [AST (r: -0,307; p=0,02); ALT (r: -0,309; p=0,02); GGT (r: -0,287;p=0,04)] e con quelli di AD-SoS (r:-0,27;p=0,04). Dalla correlazione dei principali parametri clinici e la durata della degenza è risultata una correlazione direttamente proporzionale con gli indici di citolisi epatica [AST (r:0,30;p=0,04); ALT(r:0,30;p=0,03)]. Sono risultati in relazione statisticamente significativa con la durata della degenza in maniera inversamente proporzionale i valori di GB (r:-0,46;p=0,001)], glicemia (r:-0,539;p=0,002), LH, FSH e Estradiolo [LH (r:-0,39;p=0,03);FSH (r:-0,40;p=0,02); Estradiolo (r:-0,54;p=0,02)]]. L’analisi di regressione lineare multipla ha messo in evidenza che sia IGF-1 sia fT3 rappresentano i fattori indipendenti che correlano maggiormente con il BMI SDS.
Conclusioni: Da questo studio è emerso che un’età più precoce d’esordio compromette maggiormente la crescita staturale, una più lunga durata di malattia si associa a uno stato nutrizionale peggiore, indicando, dunque, l’importanza di una precoce presa in carico del paziente con AN; le condotte autoeliminatorie spesso vengono negate e possono essere svelate da un’attenta valutazione del quadro biochimico. L’ipogonadismo ipogonadotropo si conferma come una complicanza frequente e rappresenta una risposata adattativa a una grave malnutrizione, un adeguato indice di massa corporea è essenziale per mantenere i cicli regolari; la bradicardia risulta molto frequente e uniformemente distribuita senza uno stretto rapporto con la gravità del BMI e quindi verosimilmente non indicativa di una condizione di malnutrizione più grave; le alterazioni dell’emopoiesi non sono risultate correlate a carenza vitaminica e/o marziale; il danno epatico con conseguente ipertransaminasemia può probabilmente essere un indice di gravità di malattia. I valori aumentati di AD-SoS, possono rappresentare un possibile nuovo marker oggettivo per la diagnosi e il follow-up nelle pazienti affette da AN. I livelli sierici di IGF-1 e fT3 possono rappresentare i marker ormonali principali per valutare lo stato nutrizionale nelle adolescenti con AN.
Scopi: valutazione delle caratteristiche cliniche e biochimiche delle pazienti ricoverate per AN presso l’U.O. Pediatria Universitaria di Pisa. Analisi dei principali indici biochimici e strumentali al fine di individuare possibili indici di gravità di malattia che potrebbero avere un ruolo nel follow-up a breve e medio termine nelle pazienti affette da AN.
Pazienti: sono state arruolate le pazienti di sesso femminile ricoverate con diagnosi di AN presso l’U.O. Pediatria Universitaria di Pisa dal gennaio 2007 al giugno 2018. Le pazienti sono state poi suddivise in due sottogruppi, utilizzando come cut-off 14 anni.
Metodi: è stata eseguita un’analisi retrospettiva dei dati anamnestici: data di nascita, data d’esordio dell’AN, durata della malattia al ricovero, presenza del menarca, presenza di amenorrea primaria o secondaria; dei parametri clinici: peso, altezza e BMI espressi in SDS, presenza di edemi, frequenza cardiaca (FC); e infine dei parametri ematochimici ed ormonali.
Per ciascuna paziente, è stato, inoltre, valutato lo stato minerale osseo periferico mediante ultrasonometria ossea quantitativa espresso in AD-SoS e BTT. Ciascuna paziente è stata inoltre sottoposta a ecocardiogramma e ecografia addome. É stato inoltre valutato se le pazienti siano state sottoposte a terapia nutrizionale con sondino naso gastrico (SNG), a terapia parenterale, a infusione idroelettrolitica e se sono stati somministrati polivitaminici.
Risultati: in questa tesi sono state arruolate 60 pazienti. L’età d’esordio media è risultata 13,47 ± 2,32 anni (range 6,9-17,4 anni); l’età media al ricovero era 14,01 ± 3,82 anni, la durata media della malattia è risultata 1,01 ± 1,41 anni. I principali parametri auxologici erano: peso medio -1,68 ± 0,95 SDS, altezza media 0,04 ± 0,91 SDS, BMI medio -2,45 ± 1,12 SDS. Il 79,4% delle pazienti aveva presentato il menarca, il 2,9% presentava amenorrea primaria, mentre il 73,5% presentava amenorrea secondaria, solo una paziente presentava ciclo regolare, il 20,6% erano invece prepuberi. La FC media era 52,05 ± 12,5 bpm (range= 35-95 bpm). Il 3,8% delle pazienti presentava edema periferico al momento del ricovero.
Negli anni di osservazione si è registrata una progressiva riduzione della durata della malattia al ricovero (p= 0,05). É inoltre risultata una correlazione direttamente proporzionale statisticamente significativa tra età d’esordio e altezza espressa in SDS (r: 0,402; p=0,005), e una correlazione inversa tra durata della malattia e BMI, peso, espressi in SDS [BMI SDS: (r: -0,372, p=0,009); peso SDS (r:-0,342, p=0,02)]. Dall’analisi delle principali complicanze le più frequenti sono risultate l’amenorrea, presente nel 96,3% dei casi, bassi livelli di fT3 nell’81%, mentre nessuna paziente aveva presentato ipofosforemia e ipomagnesemia, solo una paziente aveva presentato sindrome da reefeding per episodio di alimentazione discontrollata, nessuna paziente aveva presentato ipoglicemia. Le pazienti con una riduzione grave-estrema del BMI presentavano, rispetto a quelle con riduzione lieve-moderata, valori significativamente ridotti dei seguenti parametri: Hb [(12,74 ± 1,5 g/dl) vs (13,65 ± 0,88 g/dl); p=0,02]; Htc [(37,26 ± 4,08 %) vs (39,99 ± 2,88 %); p=0,02]; K [(3,92 ± 0,36 mEq/L) vs (4,14 ± 0,36 mEq/L); p=0,03]; fT3 [(2,03 ± 0,74 ng/L) vs (2,67 ± 0,70 ng/L); p=0,01]; IGF-1 [(120,64 ± 54,31 μg/L) vs (189,62 ± 82,77 μg/L); p=0,004]; LH [(0,79 ± 1,47 UI/L) vs (2,41 ± 3,26 UI/L); p=0,005]. Dalla correlazione tra i principali parametri clinici con il BMI (SDS) è risultata una correlazione direttamente proporzionale statisticamente significativa con i valori di GB (r: 0,413; p=0,001); Hb (r: 0,311; p=0,02); Htc (r: 0,32;P=0,01); Ca e P [Ca (r:0,28;p=0,03), P (r:0,36;p=0,01)]; fT3 (r:0,49;p=0,001) e IGF-1 (r:0,47;p=0,003). È risultata anche una relazione inversamente proporzionale statisticamente significativa con i valori di citolisi epatica [AST (r: -0,307; p=0,02); ALT (r: -0,309; p=0,02); GGT (r: -0,287;p=0,04)] e con quelli di AD-SoS (r:-0,27;p=0,04). Dalla correlazione dei principali parametri clinici e la durata della degenza è risultata una correlazione direttamente proporzionale con gli indici di citolisi epatica [AST (r:0,30;p=0,04); ALT(r:0,30;p=0,03)]. Sono risultati in relazione statisticamente significativa con la durata della degenza in maniera inversamente proporzionale i valori di GB (r:-0,46;p=0,001)], glicemia (r:-0,539;p=0,002), LH, FSH e Estradiolo [LH (r:-0,39;p=0,03);FSH (r:-0,40;p=0,02); Estradiolo (r:-0,54;p=0,02)]]. L’analisi di regressione lineare multipla ha messo in evidenza che sia IGF-1 sia fT3 rappresentano i fattori indipendenti che correlano maggiormente con il BMI SDS.
Conclusioni: Da questo studio è emerso che un’età più precoce d’esordio compromette maggiormente la crescita staturale, una più lunga durata di malattia si associa a uno stato nutrizionale peggiore, indicando, dunque, l’importanza di una precoce presa in carico del paziente con AN; le condotte autoeliminatorie spesso vengono negate e possono essere svelate da un’attenta valutazione del quadro biochimico. L’ipogonadismo ipogonadotropo si conferma come una complicanza frequente e rappresenta una risposata adattativa a una grave malnutrizione, un adeguato indice di massa corporea è essenziale per mantenere i cicli regolari; la bradicardia risulta molto frequente e uniformemente distribuita senza uno stretto rapporto con la gravità del BMI e quindi verosimilmente non indicativa di una condizione di malnutrizione più grave; le alterazioni dell’emopoiesi non sono risultate correlate a carenza vitaminica e/o marziale; il danno epatico con conseguente ipertransaminasemia può probabilmente essere un indice di gravità di malattia. I valori aumentati di AD-SoS, possono rappresentare un possibile nuovo marker oggettivo per la diagnosi e il follow-up nelle pazienti affette da AN. I livelli sierici di IGF-1 e fT3 possono rappresentare i marker ormonali principali per valutare lo stato nutrizionale nelle adolescenti con AN.
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