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La ricerca intende ricostruire la storia dei musei romani nel periodo compreso tra il maggio del 1809 e il gennaio del 1814, quando la città del papa, svincolata dal governo ecclesiastico, fu annessa all’impero francese. Forte del supporto di un’inedita documentazione archivistica, lo studio indaga le trasformazioni che investirono i complessi museali del Vaticano e del Campidoglio negli elementi costitutivi la loro struttura: il personale, il pubblico, gli spazi e le collezioni. Lungi dal potersi considerare una parentesi poco degna di nota, l’azione degli emissari di Napoleone e dei loro collaboratori romani, in gran parte artisti, contribuì a proiettare i musei verso la modernità del XIX secolo. Con essa finirono per scontrarsi le autorità restaurate, che la recepirono per buona parte.