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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07162018-020609


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
MARCHINI, IPPOLITA
URN
etd-07162018-020609
Titolo
La percezione soggettiva della degenza del paziente in terapia intensiva
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
ANESTESIA, RIANIMAZIONE, TERAPIA INTENSIVA E DEL DOLORE
Relatori
relatore Prof. Forfori, Francesco
relatore Dott. Simini, Bruno
Parole chiave
  • terapia intensiva
  • percezione
  • fattori stressanti
Data inizio appello
09/08/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
La terapia intensiva è un ambiente in cui vengono ricoverati pazienti critici che necessitano di cure continue e risorse ultra-specialistiche, sia umane che materiali. Il corretto management del malato affetto da grave patologia richiede un monitoraggio costante dei parametri vitali e l’utilizzo di strumentazioni all’avanguardia che, spesso, devono sostituire le funzioni degli organi compromessi. I presidi avanzati utilizzati sono preziosi per salvaguardare i bisogni del paziente ma, contestualmente, determinano l’esposizione dello stesso ad un numero maggiore di fattori stressanti.
I soggetti ricoverati in Rianimazione infatti, oltre alla loro complessa condizione clinica di partenza, si trovano a dover vivere (o sopravvivere?) in un ambiente “ostile”, non familiare, circondati da rumori continui e ed odori inusuali, accuditi da personale sanitario non conosciuto.
Il ricordo del decorso clinico in Terapia Intensiva riveste spesso, per i pazienti critici ad alto rischio, una grande importanza anche dopo molto tempo dalla guarigione e spesso modifica profondamente la loro visione della vita. La presenza di ricordi pervasivi ed inquietanti, legati a particolari eventi, è stata diffusamente descritta in letteratura internazionale. Fra i più importanti sono spesso riportati il dolore, la deprivazione di sonno, la sete, la presenza di tubi nella bocca o nel naso, l’impossibilità di muoversi liberamente, l’incapacità di parlare e quindi di comunicare adeguatamente i propri bisogni, la mancanza delle persone care.
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