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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07162012-074828


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
LEO, GIANMARCO
URN
etd-07162012-074828
Titolo
Gestione diagnostico terapeutica del paziente con infezione di protesi vascolare: proposta di un algoritmo
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
CHIRURGIA VASCOLARE
Relatori
relatore Prof. Ferrari, Mauro
Parole chiave
  • protesi vascolari
  • infezione
  • diagnosi
  • angioTC
  • scintigrafia con leucociti marcati
  • algoritmo di gestione
Data inizio appello
02/08/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le infezioni di protesi vascolari rappresentano una relativamente rara complicanza ( 0,6-3% ),post operatoria. Rappresentano una delle condizioni più gravi perché non si limitano a problematiche locali( prevalentemente di natura meccanica con cedimento delle anastomosi e conseguente emorragia), ma impegnano il paziente dal punto di vista generale, e le conseguenze che ne derivano sfociano in una sofferenza multi-oragano ( MOF ) che portano a morte l’individuo.
L’eziologia non è sempre evidente, ne si conoscono in modo chiaro quelle che possono essere i fattori di rischio che portano verso questa complicanza.
La diagnosi non sempre è agevole, nel caso di infezioni di protesi vascolari impiantate perifericamente, al fine di riva scolarizzare arti inferiori, danno un quadro clinico evidente e riconoscibile, caratterizzato da segni generali, come uno stato settico generalizzato e manifestazioni locali, come emorragie da cedimento delle anastomosi tra arteria nativa e protesi, deiscenze di ferite chirurgiche con secrezione di materiale purulento ( più frequentemente in sede inguino crurale ), ostruzioni di protesi o segmenti vascolari adiacenti all’impianto. In questi casi la clinica generale e locale, associata ad un esame diagnostico di primo livello ( eco color Doppler ) permette di fare diagnosi ( nella maggior parte dei casi ) e dopo una verifica con un esame colturale si può programmare un adeguato trattamento, generalmente chirurgico. La presenza invece di un processo infettivo a carico di un segmento protesico impiantato in sede addominale per ricostruzione aortica, necessita più frequentemente di un approccio multidisciplinare già al momento della diagnosi, infatti un esame eco color Doppler non è dirimente sulla natura infetta periprotesica. Per la diagnosi di certezza infatti occorre ricorrere ad esami di secondo livello come Angio TC, per lo studio morfologico del sito della lesione. In questo studio abbiamo inoltre utilizzato la scintigrafia con leucociti marcati per evidenziare la presenza del processo flogistico nel sito della lesione ed in alcuni casi monitorarne l’evoluzione nel tempo e verificare in modo diretto l’efficacia della terapia antibiotica, successiva all’intervento chirurgico o come unico presidio terapeutico, nel caso in cui non si sia ritenuto indicato sottoporre il paziente ad un intervento chirurgico.
Questo studio retrospettivo analizza i casi che sono stati trattati seguendo un percorso multidisciplinare che vede come attori l’U.O. di Chirurgia Vascolare, l’U.O. di Medicina Nucleare, l’U.O. di Malattie Infettive ed il Dipartimento Immagini.
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