Tesi etd-07142017-152743 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
BIANCO, MARIA GRAZIA
URN
etd-07142017-152743
Titolo
Analisi del profilo di efficacia e sicurezza dei farmaci anti-PD1 Nivolumab e Pembrolizumab nei pazienti con melanoma metastatico: real world setting esperienza pisana.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA OSPEDALIERA
Relatori
relatore Prof.ssa Breschi, Maria Cristina
relatore Prof. Falcone, Alfredo
relatore Prof. Falcone, Alfredo
Parole chiave
- anti-PD1
- melanoma metastatico
- Nivolumab
- Pembrolizumab
Data inizio appello
01/08/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il melanoma è una neoplasia maligna della cute e delle mucose che origina dai melanociti e che può insorgere su cute sana o su un nevo preesistente.
I melanociti derivano dalla cresta neurale del foglietto ectodermico embrionale e durante il primo trimestre di vita fetale migrano verso la cute, le mucose, le meningi, l’orecchio interno, l’esofago superiore e l’occhio; di conseguenza sono queste le sedi che possono essere interessate dalla trasformazione neoplastica dei melanociti in melanoma. Negli ultimi anni l’introduzione dei farmaci inibitori dei checkpoint immunologici ha rappresentato una svolta molto importante nella terapia del melanoma.Il primo farmaco che si è reso disponibile in clinica è stato l’Ipilimumab.
Quest'ultimo è un inibitore del checkpoint immunitario CTLA–4 che blocca il segnale inibitorio delle cellule T indotto dalla via del CTLA–4, aumentando il numero di cellule T effettrici reattive che si mobilitano per sferrare un attacco immunitario diretto delle cellule T alle cellule tumorali.
Più recentemente sono stati introdotti in clinica i farmaci inibitori di PD-1 (nivolumab e pembrolizumab) che nel corso del 2016 hanno ottenuto la rimborsabilità dell’AIFA nel trattamento del melanoma avanzato (stadio IV o III non resecabile.
I melanociti derivano dalla cresta neurale del foglietto ectodermico embrionale e durante il primo trimestre di vita fetale migrano verso la cute, le mucose, le meningi, l’orecchio interno, l’esofago superiore e l’occhio; di conseguenza sono queste le sedi che possono essere interessate dalla trasformazione neoplastica dei melanociti in melanoma. Negli ultimi anni l’introduzione dei farmaci inibitori dei checkpoint immunologici ha rappresentato una svolta molto importante nella terapia del melanoma.Il primo farmaco che si è reso disponibile in clinica è stato l’Ipilimumab.
Quest'ultimo è un inibitore del checkpoint immunitario CTLA–4 che blocca il segnale inibitorio delle cellule T indotto dalla via del CTLA–4, aumentando il numero di cellule T effettrici reattive che si mobilitano per sferrare un attacco immunitario diretto delle cellule T alle cellule tumorali.
Più recentemente sono stati introdotti in clinica i farmaci inibitori di PD-1 (nivolumab e pembrolizumab) che nel corso del 2016 hanno ottenuto la rimborsabilità dell’AIFA nel trattamento del melanoma avanzato (stadio IV o III non resecabile.
File
Nome file | Dimensione |
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TESI_SSF...atico.pdf | 1.26 Mb |
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