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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07132023-120128


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
BACCARO, GIULIA
URN
etd-07132023-120128
Titolo
Interlocuzione e attribuzione delle battute nei testimoni di Aristofane
Settore scientifico disciplinare
L-FIL-LET/05
Corso di studi
SCIENZE DELL'ANTICHITA' E ARCHEOLOGIA
Relatori
tutor Prof. Magnelli, Enrico
Parole chiave
  • Knights
  • Aristofane
  • interlocuzione
  • cambio di battuta
  • paragraphos
  • dicolon
  • Cavalieri
  • Aristophanes
  • change of speaker
Data inizio appello
18/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/07/2093
Riassunto
La tesi dal titolo "Interlocuzione e attribuzione delle battute nei testimoni di Aristofane" ha lo scopo di analizzare i diversi usi dei segni e delle abbreviazioni volti a segnalare il cambio di battuta nei testimoni papiracei e nei codici medievali che tramandano il testo del commediografo; per quanto riguarda i codici medievali la ricerca è limitata ai testimoni dei Cavalieri. Dopo una breve introduzione nella quale si affronta il tema della produzione e circolazione dei testi teatrali in età classica, vengono esposti a grandi linee i diversi metodi generalmente impiegati per indicare il cambio di interlocutore drammi.
Segue un’analisi dettagliata dei papiri che tramandano il testo di Aristofane, con particolare attenzione ai diversi usi dei segni (in particolare paragraphos e dicolon) impiegati per segnalare i cambi di battuta. Inoltre, particolare attenzione è riservata sia alle caratteristiche testuali che sembrano aver influenzato l’inserimento di un cambio di battuta (o la sua omissione) sia ad interventi sull’interlocuzione successivi alla stesura del testo; risulta chiaro che l’indicazione del cambio di battuta sia condotta nei testimoni papiracei a noi noti senza seguire un metodo vero e proprio: l’unico criterio adottato sembra essere quello della chiarezza riguardo all’andamento del dialogo. In alcuni casi, grazie all’analisi dell’indicazione dei cambi di battuta e del parlante, presi in esame insieme ad altre caratteristiche del testo del papiro, risulta plausibile la connessione dei testimoni all’ambiente scolastico o erudito.
Per quanto riguarda, invece, i codici medievali, si osserva una progressiva sistematizzazione dell’indicazione del parlante; indicativamente dal X secolo in poi tale pratica sembra essere applicata con più costanza e soprattutto non sembra dipendere, in molti casi, dalla valutazione soggettiva del singolo copista, ma dalla trasmissione del modello, a prescindere dalla correttezza dell’attribuzione o del cambio di battuta riportato.
Tuttavia, non mancano errori ed incoerenze, soprattutto nei codices vetusti, in alcuni casi proni all’impiego dei soli segni (paragraphos e dicolon) per segnalare il cambio di interlocutore. In generale, soprattuto nei codices recentiores, si rileva tuttavia un uso piuttosto costante dei sigla personarum. Anche nel caso dei codici medievali, particolare attenzione viene prestata agli errori e alle omissioni del cambio di interlocutore e delle caratteristiche testuali e metriche che possano aver influenzato il lavoro di copisti e revisori.
Infine, un interessante punto di vista su tale aspetto del testo di Aristofane è sicuramente offerto dagli scoli; pertanto, nell’appendice finale si propone una raccolta degli scoli più significativi riguardanti l’interlocuzione nei Cavalieri.
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