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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07132017-221325


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
MARTELLUCCI, MARIA GIULIA
URN
etd-07132017-221325
Titolo
ANALISI RETROSPETTIVA DEL TRATTAMENTO DEL TUMORE ALLA MAMMELLA METASTATICO NELLA COORTI DI PAZIENTI DI DUE PRESIDI TOSCANI
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA OSPEDALIERA
Relatori
relatore Prof.ssa Breschi, Maria Cristina
Parole chiave
  • tumore alla mammella
  • Toscana
  • metastasi
  • mammella
  • tumore metastatico
Data inizio appello
01/08/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il carcinoma della mammella rimane ad oggi la principale causa di morte per cancro nelle donne nonostante i notevoli progressi ottenuti sia nella diagnosi che nella terapia. Non considerando i carcinomi cutanei, il carcinoma mammario è la neoplasia più diagnosticata nelle donne, in cui circa un tumore maligno ogni tre (30%) è un tumore mammario. Considerando le frequenze nelle varie fasce d’età, i tumori della mammella rappresentano il tumore più frequentemente diagnosticato tra le donne sia nella fascia d’età 0-49 anni (41%), sia nella fascia d’età 50-69 anni (35%) ed ancora in quella più anziana sopra ai 70 anni (22%).
Gli agenti citotossici più attivi sono le antracicline ed i taxani. Le antracicline hanno rappresentato la pietra miliare nel trattamento del tumore al seno metastatico, tuttavia, sono associate a significativi eventi avversi, come mielotossicità, nausea e cardiotossicità, che ne limitano l’impiego nelle pazienti affette da malattie cardiovascolari.
Il meccanismo d’azione dei taxani ha come oggetto lo scheletro della cellula, la cosiddetta rete microtubulare: i taxani impediscono che essa si riorganizzi dinamicamente, favorendo in questo modo l’arresto della crescita e poi la morte della cellula tumorale. Pur avendo un’efficacia comprovata, i taxani presentano un indice terapeutico non soddisfacente per via della tossicità dei solventi sintetici utilizzati per la somministrazione, causa di reazioni di ipersensibilità e neuropatia periferica.
Sono stati introdotti in terapia farmaci di origine biotecnologica, gli anticorpi monoclonali, che sono usati nel trattamento di un sottogruppo di tumori mammari (cosidetti HER-2 positivi), la cui efficacia è stata documentata per la prima volta oltre 10 anni fa.
Queste molecole hanno dimostrato una notevole efficacia sia nel trattamento della malattia avanzata (Trastuzumab, Pertuzumab, Trastuzumab Emtansine), che nella riduzione del rischio di recidiva dopo chirurgia (Trastuzumab).
Un altro farmaco appartenente ai chemioterapici di ultima generazione è l’Eribulina: colpisce le cellule tumorali a livello del fuso mitotico, indispensabile alla cellula per potersi duplicare; attualmente approvata in Italia nel trattamento del tumore mammario avanzato già sottoposto a due precedenti linee di terapia a base di antracicline e taxani.
E’ da tempo al centro dell’attenzione dei ricercatori il sistema immunitario per capire il modo in cui interagisce con le cellule tumorali e, quindi, il ruolo che può svolgere nella lotta contro il cancro. In tempi recenti, l’immunoterapia antitumorale ha raggiunto risultati di grande rilievo, tant’è che si parla dell’immuno-oncologia come la terza ondata importante nella cura dei tumori dopo la chemioterapia e la terapia a bersaglio molecolare. Dai dati presentati al Congresso 2016 della European Society for Medical Oncology (ESMO), la novità oggi è rappresentata dagli anticorpi PD-1/PD-L1, che agiscono potenziando la risposta immunitaria rendendo le cellule tumorali attaccabili anche dal sistema immunitario. Attualmente in fase di sperimentazione, Atezolizumab ha prodotto un beneficio clinico duraturo in pazienti con un cancro al seno triplo negativo metastatico che hanno risposto al trattamento.
Il tumore della mammella è una malattia eterogenea caratterizzata da un ampio spettro di variabilità cliniche, patologiche e molecolari che può rendere conto delle diverse risposte alle terapie. Inoltre ha un impatto significativo in termini sociali data l’età di insorgenza, così come in termini economici per il Servizio Sanitario Nazionale.
Questo lavoro di tesi è strutturato in due parti:
-prima parte di carattere generale (epidemiologia, patogenesi, trattamento)
-seconda parte di carattere “sperimentale” in cui vengono analizzati dati di real life raccolti in due presidi ospedalieri toscani, Livorno e Grosseto.
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