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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07122023-230604


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PRUNA, MARIAELISA
URN
etd-07122023-230604
Titolo
L' uso legittimo delle armi e la sua applicazione nelle missioni militari internazionali
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Notaro, Domenico
Parole chiave
  • peacekeeping
  • Regole di ingaggio
  • uso legittimo delle armi
Data inizio appello
27/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/07/2093
Riassunto
Il presente lavoro si prefigge di studiare la disciplina dell’uso legittimo della forza, con particolare attenzione alle missioni militari in teatro estero.
La trattazione volge lo sguardo innanzitutto ai capisaldi presenti agli articoli 11 e 52 della Carta costituzionale, che in sinergia recepiscono la visione moderna del concetto di “guerra”, lontano dall’idea della stessa come strumento risolutivo delle controversie tra Stati.
Il focus ha posto l’attenzione sulle fonti del diritto penale militare, con particolare attenzione ai codici di guerra e di pace e agli elementi che li costituiscono, introdotti con il Regio Decreto del 20 febbraio 1941, n. 303. Dopo averli presi in considerazione, ci si è soffermati sulla nozione di reato militare e sul criterio personalistico che caratterizza la materia.
Nell’esame dei due codici si sono evidenziati i criteri distintivi e la specialità della legge penale militare bellica rispetto a quella di pace, soffermandosi sull’applicazione della prima, con particolare riferimento alle missioni “Enduring Freedom” e “Antica Babilonia”.
A partire da tale indagine, è nata una prima riflessione circa l’inadeguatezza normativa che ha contrassegnato gli ultimi trent’anni dell’ambito militare: nonostante l’Italia abbia preso parte a numerose operazioni in teatro operativo, il Legislatore non è stato capace di creare una normativa valida per quelle situazioni ibride tra stato di pace e stato di guerra. L’iter ha proseguito nello studio della L 145/2016, che ha rappresentato l’ultima nota innovativa in materia.
Il punto focale della trattazione ha riguardato le cause di giustificazione presenti nella legge penale militare, con maggiore attenzione all’uso legittimo delle armi e ai suoi requisiti. Al contempo si è avvertita l’esigenza di introdurre le RoE (Rules of Engagement) e la loro struttura in accordo con la disciplina penale.
Infine, si è affrontato lo studio di tre diversi accadimenti storici (il caso Enrica Lexie, l’omicidio di Nicola Calipari e la Battaglia dei Ponti) e ci si è chiesti se in tali circostanze fosse applicabile la scriminante dell’uso legittimo della forza.
Ciò che è emerso, in conclusione, è innanzitutto un necessario adattamento della disciplina penale militare all’attuale concetto di conflitto armato, in particolar modo vi è il bisogno di considerare l’eventualità di episodi di fuoco amico, nonché l’esigenza di una maggiore definizione delle possibilità dell’uso della forza anche nelle missioni di peacekeeping.
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