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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07122011-142047


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
ORSOLINI, GINEVRA
URN
etd-07122011-142047
Titolo
Biomarkers proteici in pazienti con sintomi psicotici: dati preliminari
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
PSICHIATRIA
Relatori
relatore Mauri, Mauro
Parole chiave
  • biomarkers
  • elettroforesi bidimensionale
  • proteomica
  • sintomi psicotici
  • spettrometria di massa
Data inizio appello
29/07/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
RIASSUNTO
Introduzione: i disturbi psicotici come la schizofrenia, il disturbo bipolare e il
disturbo schizoaffettivo sono malattie psichiatriche complesse ed invalidanti ad
etiopatogenesi multifattoriale.
Nonostante l’abbondante ricerca, la diagnosi e la classificazione di tali disturbi è
esclusivamente basata su segni e sintomi o sulla descrizione del comportamento
riportata dai pazienti stessi o valutata dagli operatori. Attualmente le conoscenze
scientifiche non consentono ancora di migliorare la classificazione diagnostica
stratificando i pazienti in gruppi più omogenei sulla base dei meccanismi
neurobiologici che sottendono le entità cliniche.
Il crescente interesse nella ricerca di biomarcatori proteici deriva dalla possibilità,
con le attuali tecnologie, di studiare migliaia di proteine in un solo esperimento.
Scopo dello studio oggetto di questa tesi è l'individuazione di biomarcatori proteici
nei linfociti di pazienti con disturbi psicotici in fase acuta confrontati con pazienti
psichiatrici senza anamnesi di episodi psicotici.
Metodo: i due gruppi (psicosi in fase acuta e controlli psichiatrici non psicotici),
sono stati valutati attraverso strumenti clinici (SCID-I, PANSS, YMRS, HAM-A,
HAM-D, SCI-MOOD e SCI-PSY) e mediante un prelievo di sangue periferico. Dal
sangue sono stati separati i linfociti e da questi sono stati preparati gli estratti proteici
da sottoporre ad elettroforesi bidimensionale (2-DE). I pattern proteici ottenuti sono
stati messi a confronto utilizzando il software Progenesis Same Spot ed è stata
effettuata l’analisi statistica univariata (Anova) e multivariata (PCA).
Risultati: i due gruppi hanno dimostato differenze statisticamente significative nel
punteggio totale alla PANSS (p<0.001), nel punteggio paziale della PANSS per
sintomi positivi (p<0.001); per sintomi negativi (p=0,05), e per la psicopatologia
generale (p=0.002) confermando i criteri di inclusione e appartenenza ai gruppi.
Anche i punteggi ottenuti alla YMRS differivano significativamente (p=0.001).
Mentre i due gruppi non differiscono in modo statisticamente significativo per quanto
riguarda i punteggi ottenuti alla HAM-A e alla HAM-D.
L'elettroforesi bidimensionale ha messo in evidenza differenze significative nel
profilo proteico linfocitario fra i due gruppi, in particolare per gli spots 1083, 1088 e
815. Dall’analisi multivariata si osserva una buona separazione tra le due classi
analizzate, con un valore di t1 per la prima componente del 54%. Una separazione
all’interno della classe è evidenziata dal valore della seconda componente t2=19.7%
che sottolinea una leggera divergenza tra i pool della stessa classe. Questo fenomeno
è visibile sia nel gruppo con psicosi acuta che all’interno del gruppo di controlli
psichiatrici.
Conclusioni: i risultati dell'elettroforesi bidimensionale evidenziano l'esistenza di
differenze significative del proteoma linfocitario dei pazienti con psicosi acute
rispetto ai controlli psichiatrici. Si tratta di uno studio esplorativo preliminare
effettuato su un campione esiguo di pazienti e per questo motivo al momento non è
possibile formulare delle ipotesi circa il significato di queste differenze. Inoltre i
controlli psichiatrici, in questa fase del reclutamento non sono demograficamente e
clinicamente accoppiati ai pazienti in fase acuta. Questi dati suggeriscono la necessità
di analizzare singolarmente ogni soggetto e di estendere il campione in modo da
rispettare la procedura caso-controllo. Tutti gli spot differenzialmente espressi
verranno infine opportunamente trattati tramite spettrometria di massa per
l’identificazione delle proteine che permetterà la formulazione di ipotesi circa
l'origine e i meccanismi biologici alla base delle differenze tra classi.