• Pregabalin
• preemptive analgesia
• dolore postoperatorio

Il controllo del dolore postoperatorio è importante, oltre che per l’aspetto prettamente etico, per gli effetti sistemici che il dolore stesso comporta, infatti dopo la lesione tessutale si manifestano importanti alterazioni fisiopatologiche tipiche della “reazione da stress” dovute a risposte riflesse che lo stimolo doloroso scatena lungo la via sensitiva afferente. Questo è responsabile, attraverso vari meccanismi, di alcune delle maggiori complicanze del periodo postoperatorio.
La prevenzione del dolore postoperatorio è basata sul blocco degli stimoli dolorosi generati in tutto il periodo perioperatorio, impedendo così l’instaurarsi di fenomeni di sensibilizzazione centrale all’incisione chirurgica e di fenomeni d’infiammazione locale postoperatoria (“preemptive analgesia”).
È possibile effettuare l’analgesia postoperatoria con molteplici metodi di trattamento, analgesici e modalità di somministrazione, da scegliere in base allo stato clinico e psicofisico del paziente, al tipo di dolore postoperatorio previsto in base all’intervento che viene effettuato ed agli eventuali effetti collaterali. I farmaci a disposizione per l’analgesia comprendono analgesici non oppioidi, oppioidi deboli e forti, e adiuvanti, tra cui il Pregabalin.
L’obbiettivo di questa tesi è valutare l’efficacia di un approccio multimodale, basato sulla singola somministrazione preoperatoria di Pregabalin (150 mg), sul controllo del DPO nei Pazienti sottoposti a chirurgia addominale maggiore per malattia infiammatoria cronica intestinale.