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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07122007-170056


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
Miragliotta, Vincenzo
Indirizzo email
vmiragliotta@yahoo.it, vincenzo.miragliotta@vet.unipi.it
URN
etd-07122007-170056
Titolo
CLONING AND SPATIO-TEMPORAL EXPRESSION OF EQUINE LAMR1, CTNNB1 AND CDH11 IN SECOND INTENTION WOUND HEALING
Settore scientifico disciplinare
VET/01
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
Relatore Prof. Ricciardi, Maria Paola
Relatore Prof. THEORET, CHRISTINE
Parole chiave
  • Protein Expression
  • Lamr1
  • Horse
  • Gene Expression
  • Ctnnb1
  • Cdh11
  • Wound Healing
Data inizio appello
22/06/2007
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/06/2047
Riassunto
La guarigione delle ferite per seconda intenzione è molto spesso complicata nel cavallo. In modo particolare quando il trauma è localizzato a livello degli arti è frequente che il processo di riparazione evolva verso la formazione di tessuto di granulazione esuberante noto anche come “proud flesh”. Sequenze di cDNA corrispondenti a LAMR1, CTNNB1 e CDH11 sono state identificate in un precedente lavoro che aveva lo scopo di rintracciare geni espressi in maniera differenziale nelle ferite a una settimana di guarigione, rispetto alla cute normale.
Lo scopo del presente studio è stato quello di caratterizzare le intere sequenze di cDNA corrispondenti ai geni LAMR1, CTNNB1 e CDH11 di cavallo, verificare la loro espressione temporale e l’espressione delle proteine da essi codificate in un modello sperimentale equino di ferite che guariscono per seconda intenzione.
Il gene LAMR1 risulta costitutivamente espresso dalla cute di cavallo, negli arti maggiormente rispetto al torace. Nel corso della guarigione delle ferite l’espressione non varia significativamente a livello toracico mentre diminuisce a livello degli arti.
Il gene CTNNB1 risulta costitutivamente espresso dalla cute di cavallo, negli arti maggiormente rispetto al torace. Nel corso della guarigione delle ferite l’espressione non varia significativamente a livello degli arti mentre è significativamente indotta a livello del torace.
Il gene CDH11 non risulta costitutivamente espresso dalla cute di cavallo. Nel corso della guarigione delle ferite l’espressione è complessivamente maggiore a livello toracico rispetto agli arti.
La proteina LAMR1 è espressa a livello di cheratinociti, ghiandole sebacee e sudoripare nella cute normale, mentre nelle biopsie di ferite anche dai fibroblasti del tessuto di granulazione.
La proteina Beta-catenina, codificata dal gene CTNNB1 è espressa da cheratinociti (espressione nucleare), cellule endoteliali e guaine epiteliali del pelo nella cute normale, mentre nelle biopsie di ferite anche dai fibroblasti del tessuto di granulazione e nei cheratinociti è rintracciabile immunoreattività di membrana.
La proteina CDH11 è espressa da cheratinociti, cellule endoteliali e guaine epiteliali del pelo nella cute normale, mentre nelle biopsie di ferite anche dai fibroblasti del tessuto di granulazione. Nella cute in corso di guarigione i fibroblasti del torace appaiono più immunoreattivi, di dimensione maggiore e più numerosi rispetto a quelli presenti a livello degli arti.
Questo studio è stato il primo a caratterizzare i geni LAMR1, CTNNB1 e CDH11 nella specie equina, a documentarne l’espressione temporale nelle varie fasi della cicatrizzazione e a definire la localizzazione cellulare delle proteine da essi codificate.
In base alle informazioni ricavate dal nostro studio la Beta-catenina sembra favorire l’esito positivo della guarigione nella sua fase proliferativa, mentre CDH11, marker della differenziazione miofibroblastica, testimonia una maggiore efficienza della fase di contrazione a livello toracico piuttosto che a livello degli arti. É invece ipotizzabile un ruolo per LAMR1 mediata da GM-CSF nella fase infiammatoria del processo di riparazione che favorirebbe la guarigione a livello toracico rispetto agli arti.
Studi futuri dovrebbero avere lo scopo di quantificare l’espressione delle suddette proteine al fine di verificare il loro possibile utilizzo terapeutico.
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