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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07112023-091109


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
DE ANGELIS, SIMONE
URN
etd-07112023-091109
Titolo
Il futuro del lavoro a seguito dell'implementazione della digitalizzazione, intelligenza artificiale e robotica
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Diamanti, Riccardo
Parole chiave
  • intelligenza artificiale
  • robotica
  • lavoro
  • digitalizzazione
Data inizio appello
27/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/07/2026
Riassunto
A partire dalla Prima Rivoluzione industriale, il diritto del lavoro si è ritrovato ad affrontare sfide sempre più ardue per tentare di disciplinare nuovi istituti o modificare quelli già esistenti che non risultavano adeguati ai tempi. Da ultimo si sta parlando della cosiddetta Quarta rivoluzione industriale che sta connotando quello che potrebbe essere il futuro del lavoro. I protagonisti non sono più le semplici macchine da lavoro o i computer che hanno caratterizzato le rivoluzioni precedenti, qui vengono introdotti elementi nuovi: la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e la robotica.
La digitalizzazione ha interessato la migrazione del lavoro verso una piattaforma virtuale ma ha anche consentito di modificare la struttura organizzativa delle imprese che hanno adottato maggiormente le nuove tecnologie, portando a nuovi modelli di produzione e lavoro meno gerarchici e verticali.
D’altro canto, l'intelligenza artificiale ha visto l'utilizzo di algoritmi per agevolare il potere decisionale del datore di lavoro, ma delegare l'intero processo all'algoritmo ha sollevato preoccupazioni riguardanti la protezione dei dati personali dei dipendenti.
Successivamente, le ricerche si sono focalizzate sull'implementazione di sistemi di IA nelle macchine consentendo lo sviluppo della robotica. Macchinari dotati di intelligenza e capacità simili a quelle umane. Ciò ha comportato diverse reazioni schierando fazioni favorevoli e altre contrarie. Le ricerche condotte hanno permesso di mettere in evidenza sia i benefici che i potenziali effetti negativi dei robot nel mondo del lavoro.
Da un lato la robotica potrebbe portare a nuovi posti di lavoro, di contro, si teme l’effetto sostituzione.
L’implementazione di questi sistemi mette in risalto che si sta rendendo il lavoro dipendente sempre meno subordinato, dove i lavoratori sono parte attiva e non più meri esecutori di ordini, cooperano tra di loro in gruppi coadiuvati dai robot collaborativi (co-bot).
Gli effetti che l’industria 4.0 sta causando sul dritto del lavoro non sono da trascurare: la transizione della prestazione dal fisico al virtuale comporta una ridefinizione della disciplina del lavoro subordinato, sia in tema di orari che in tema di potere di vigilanza e controllo da parte del datore di lavoro. Inoltre, un’eventuale sostituzione dell’essere umano da parte di un robot, nello scenario più auspicabile, comporterebbe una modifica della mansione.
Ad essere travolta non è solo la figura del lavoratore subordinato ma anche quella del datore di lavoro. Il potere decisionale viene condiviso con algoritmi individuati dai sistemi di intelligenza artificiale che consentono di avere una valutazione quanto più oggettiva possibile ma al tempo stesso, in assenza della flessibilità e sensibilità della mente umana, il processo decisionale risulta essere potenzialmente meno controllabile.
Assumono una maggiore importanza temi quali la regolarizzazione dei cosiddetti Gig Workers, nonché il sistema di retribuzione, analizzando le possibilità dell’implementazione della moneta virtuale. Infine, operando in un mondo sempre più digitalizzato, ad essere compromessa sembra essere anche la disciplina dei licenziamenti per cui la tecnologia ha dato adito di potere esercitare il potere sanzionatorio del datore di lavoro anche a distanza.
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