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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07112019-194433


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
INFESTA, ANDREA
URN
etd-07112019-194433
Titolo
La malattia professionale: quadro storico, normativo e giurisprudenziale
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Avv. Mariani, Michele
Parole chiave
  • malattia professionale
Data inizio appello
07/10/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/10/2089
Riassunto
Il presente lavoro nasce dall’intento di analizzare nel dettaglio, da un punto di vista civilistico, la normativa vigente in materia di malattie professionali e i diversi dibattiti giurisprudenziali e dottrinali sorti sulla base di essa. La necessità di un’analisi del genere sorge dalla constatazione che ad oggi, nel ventunesimo secolo, nonostante l’evoluzione della scienza e della tecnica, la malattia professionale continui ad essere un problema socioeconomico. Le denunce di malattia professionale protocollate dall’INAIL nei primi sei mesi del 2019, infatti, sono state 32.575; in pratica 354 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+1,1%). Le patologie denunciate comunque sono aumentate soltanto nella gestione Industria e servizi, da 25.161 a 25.767 (+2,4%), mentre sono diminuite in Agricoltura, da 6.675 a 6.462 (-3,2%), e nel Conto Stato, da 385 a 346 (-10,1%). Si faranno delle ipotesi su questo e si metteranno a confronto i dati numerici degli ultimi anni. Si andranno a delineare le differenze tra la malattia professionale e l’infortunio sul lavoro, focalizzando l’attenzione sull’ambito della tutela e individuandone le fonti, in particolare l’art. 38 Cost. e il T.U. 1124/1965.
Il terzo capitolo della tesi è dedicato agli aspetti sostanziali del fenomeno della malattia professionale, cioè, in primo luogo, la manifestazione e la diagnosi del medico competente. In particolare, per quanto riguarda la prima, vengono riportate le diverse interpretazioni che ne ha dato la dottrina, che oscilla tra manifestazione intesa come conoscenza e manifestazione intesa come conoscibilità. In secondo luogo, viene descritto il fenomeno della prescrizione, da un lato, del diritto all’indennizzo, per la quale vale il principio di stabilizzazione dei postumi, dall’altro, dell’azione di risarcimento del danno. In terzo luogo, viene analizzato l’obbligo, gravante sul medico che ne riscontri l’esistenza, di denunciare all’Ispettorato del lavoro territorialmente competente ogni malattia professionale compresa tra quelle indicate in un apposito elenco da approvarsi con decreto ministeriale.
Aspetto rilevante della tesi è l’analisi della distinzione, nata con la fondamentale sentenza n. 179/1988 della Corte costituzionale, sotto il profilo dell’onere della prova, tra malattie tabellate e non tabellate e del diverso atteggiarsi del nesso di causalità che intercorre tra la mansione svolta e la malattia contratta. Si farà in particolar modo riferimento ai casi più complessi di malattia multifattoriale, cioè quelle patologie determinate da un intreccio di cause, quelle per le quali accanto all’esposizione al rischio lavorativo si sommano altri fattori, che possono anche riguardare abitudini personali, oltre che l’ambiente esterno in senso lato o particolari predisposizioni personali. Tra le malattie multifattoriali sarà poi affrontato il problema delle malattie da esposizione ad amianto, nelle forme dell’asbestosi e della silicosi.
Verrà analizzata altresì la posizione del datore di lavoro, in quanto gravato, ai sensi dell’art. 2087 cod. civ., da una serie di obblighi volti a creare un ambiente di lavoro sicuro e a rendere il lavoratore informato.
Infine, verranno delineati i vari tipi di tutela riservati al lavoratore tecnopatico, che si differenziano in base alla percentuale di inabilitazione al lavoro e all’età del lavoratore, nonché ai suoi familiari, essendo loro, in certi casi, ad aver denunciato una malattia dopo la morte del congiunto.
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