Thesis etd-07112011-093445 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione
Author
DANESE, ALESSANDRA
URN
etd-07112011-093445
Thesis title
Impulsivita, Disturbi d'Ansia e Spettro Bipolare
Department
MEDICINA E CHIRURGIA
Course of study
PSICHIATRIA
Supervisors
relatore Dott. Perugi, Giulio
Keywords
- impulsività
- panico
- spettro bipolare
Graduation session start date
29/07/2011
Availability
Full
Summary
RIASSUNTO
L’impulsività è una componente del comportamento normale e patologico che caratterizza l’iniziativa all’azione. Nei Sistemi Diagnostici Internazionali, come il DSM IV e l’ICD10, è menzionata tra i criteri operativi di numerosi disturbi mentali e per alcuni di essi (disturbi del controllo degli impulsi, disturbi di personalità, abuso di sostanze, disturbi dell’umore) rappresenta un aspetto centrale.
La relazione tra ansia e impulsività è controversa e ha ricevuto scarsa attenzione nel dibattito scientifico. Storicamente, le due dimensioni sono state considerate ortogonali, sebbene esistano evidenze cliniche sulla loro possibile coesistenza in alcune condizioni psicopatologiche.
Scopo di questa ricerca è valutare l’impulsività, definita come la tendenza a mettere in atto una risposta rapida e non pianificata senza la necessaria valutazione delle conseguenze, in presenza, o meno, di un disturbo da panico ipotizzando che (a) l’impulsività, valutata a livello di specifiche tipologie di comportamento, sia maggiore nei pazienti con disturbo da panico rispetto ai controlli non psichiatrici, (b) l’impulsività non sia correlata alla diagnosi di disturbo da panico in sé, ma possa essere mediata dalla presenza di comorbidità con disturbi dell’umore attenuati, in particolare con la ciclotimia.
A questo scopo, un campione di 66 soggetti affetti da disturbo da panico e 44 soggetti di controllo appaiati per caratteristiche demografiche, scolarità e professione sono stati sottoposti ad una valutazione diagnostica mediante la Mini Neuropsychiary Interview; ad una valutazione sintomatologica mediante la Bach Raephelsen Depression and Mania Scale, la State-Trait Anxiety Inventory, la Hypomania Check List e il Clinical Global Impression; ad una valutazione temperamentale e dei tratti di personalità mediante il Questionatio per il temperamento Affettivo e Ansioso, la Separation Anxiety Sensitivity Index, la Interpersonal Sensitivity Symptoms Inventory e l’Anxiety Sensitivity Index; ed infine ad una valutazione psicometrica dell’impulsività mediante la Barratt Impulsiveness Scale ed a una valutazione neurocognitiva dell’impulsività, mediante il test computerizzato Immediate and Delayed Memory Task. Il campione iniziale di soggetti affetti da disturbo da panico è stato poi suddiviso in due sottogruppi (Ciclo+, n =22 e Ciclo-, n= 44) in base alla presenza di comorbidità, o meno, con il disturbo ciclotimico ed è stata effettata un’analisi di confronto tra i sottogruppi e i controlli. Per la diagnosi di disturbo ciclotimico abbiamo utilizzato sia i criteri diagnostici del DSM-IV-TR sia i criteri modificati per l’ipomania a due giorni secondo Akiskal. Abbiamo infine effettuato una analisi di correlazione tra le dimensioni di interesse in questa ricerca.
Il confronto caso controllo ha evidenziato come, nella nostra casistica, i soggetti affetti da disturbo da panico risultino più impulsivi rispetto ai controlli in tutte le misure esplorate e presentino punteggi più elevati alle scale sintomatologiche, temperamentali e personologiche. Il confronto Ciclo+, Ciclo- e controlli ha evidenziato come i soggetti Ciclo+ risultino, rispetto ai Ciclo– e ai controlli, più impulsivi in tutte le misure esplorate e caratterizzati da maggiore impegno sintomatologico, elevati punteggi alle scale per il temperamento, elevati livelli di sensibilità interpersonale e ansia di separazione.
In conclusione, come ipotizzato, l’impulsività sembra essere, almeno nella nostra casistica, più elevata nei soggetti affetti da disturbo da panico rispetto ai controlli in particolare se il disturbo da panico concomita con il disturbo ciclotimico o con tratti temperamentali di tipo ciclotimico-ansioso-depressivi, condizioni caratterizzate da instabilità timica, ansia di separazione e sensitività interpersonale. L’impulsività, pertanto, potrebbe essere correlata, almeno in un sottogruppo di pazienti, non direttamente alla presenza di un disturbo d’ansia, ma alla concomitanza di condizioni che afferiscono allo spettro bipolare attenuato.
L’impulsività è una componente del comportamento normale e patologico che caratterizza l’iniziativa all’azione. Nei Sistemi Diagnostici Internazionali, come il DSM IV e l’ICD10, è menzionata tra i criteri operativi di numerosi disturbi mentali e per alcuni di essi (disturbi del controllo degli impulsi, disturbi di personalità, abuso di sostanze, disturbi dell’umore) rappresenta un aspetto centrale.
La relazione tra ansia e impulsività è controversa e ha ricevuto scarsa attenzione nel dibattito scientifico. Storicamente, le due dimensioni sono state considerate ortogonali, sebbene esistano evidenze cliniche sulla loro possibile coesistenza in alcune condizioni psicopatologiche.
Scopo di questa ricerca è valutare l’impulsività, definita come la tendenza a mettere in atto una risposta rapida e non pianificata senza la necessaria valutazione delle conseguenze, in presenza, o meno, di un disturbo da panico ipotizzando che (a) l’impulsività, valutata a livello di specifiche tipologie di comportamento, sia maggiore nei pazienti con disturbo da panico rispetto ai controlli non psichiatrici, (b) l’impulsività non sia correlata alla diagnosi di disturbo da panico in sé, ma possa essere mediata dalla presenza di comorbidità con disturbi dell’umore attenuati, in particolare con la ciclotimia.
A questo scopo, un campione di 66 soggetti affetti da disturbo da panico e 44 soggetti di controllo appaiati per caratteristiche demografiche, scolarità e professione sono stati sottoposti ad una valutazione diagnostica mediante la Mini Neuropsychiary Interview; ad una valutazione sintomatologica mediante la Bach Raephelsen Depression and Mania Scale, la State-Trait Anxiety Inventory, la Hypomania Check List e il Clinical Global Impression; ad una valutazione temperamentale e dei tratti di personalità mediante il Questionatio per il temperamento Affettivo e Ansioso, la Separation Anxiety Sensitivity Index, la Interpersonal Sensitivity Symptoms Inventory e l’Anxiety Sensitivity Index; ed infine ad una valutazione psicometrica dell’impulsività mediante la Barratt Impulsiveness Scale ed a una valutazione neurocognitiva dell’impulsività, mediante il test computerizzato Immediate and Delayed Memory Task. Il campione iniziale di soggetti affetti da disturbo da panico è stato poi suddiviso in due sottogruppi (Ciclo+, n =22 e Ciclo-, n= 44) in base alla presenza di comorbidità, o meno, con il disturbo ciclotimico ed è stata effettata un’analisi di confronto tra i sottogruppi e i controlli. Per la diagnosi di disturbo ciclotimico abbiamo utilizzato sia i criteri diagnostici del DSM-IV-TR sia i criteri modificati per l’ipomania a due giorni secondo Akiskal. Abbiamo infine effettuato una analisi di correlazione tra le dimensioni di interesse in questa ricerca.
Il confronto caso controllo ha evidenziato come, nella nostra casistica, i soggetti affetti da disturbo da panico risultino più impulsivi rispetto ai controlli in tutte le misure esplorate e presentino punteggi più elevati alle scale sintomatologiche, temperamentali e personologiche. Il confronto Ciclo+, Ciclo- e controlli ha evidenziato come i soggetti Ciclo+ risultino, rispetto ai Ciclo– e ai controlli, più impulsivi in tutte le misure esplorate e caratterizzati da maggiore impegno sintomatologico, elevati punteggi alle scale per il temperamento, elevati livelli di sensibilità interpersonale e ansia di separazione.
In conclusione, come ipotizzato, l’impulsività sembra essere, almeno nella nostra casistica, più elevata nei soggetti affetti da disturbo da panico rispetto ai controlli in particolare se il disturbo da panico concomita con il disturbo ciclotimico o con tratti temperamentali di tipo ciclotimico-ansioso-depressivi, condizioni caratterizzate da instabilità timica, ansia di separazione e sensitività interpersonale. L’impulsività, pertanto, potrebbe essere correlata, almeno in un sottogruppo di pazienti, non direttamente alla presenza di un disturbo d’ansia, ma alla concomitanza di condizioni che afferiscono allo spettro bipolare attenuato.
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