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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07102020-143508


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PALA, GIUSEPPE
URN
etd-07102020-143508
Titolo
La questione della Fossa di Pomo: misure di gestione della pesca a strascico alla luce dei profili normativi con particolare attenzione allo studio afferente gli stock ittici di nasello e scampo
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
SCIENZE DEL GOVERNO E DELL'AMMINISTRAZIONE DEL MARE
Relatori
relatore Gragnani, Matteo
Parole chiave
  • pesca a strascico
  • nasello
  • Fossa di Pomo
  • scampo
  • stock ittici
  • Mare Adriatico
  • Zona di Tutela Biologica
  • Regolamento UE 2018/982
Data inizio appello
21/07/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/07/2090
Riassunto
L’obiettivo dell’elaborato è quello di fornire una disamina riguardante la zona adriatica denominata Fossa di Pomo, alla luce della normativa nazionale ed europea, con particolare riferimento al Regolamento UE 2018/982.
Sarà preliminarmente svolta un’introduzione sulla pesca a strascico, ovvero il sistema maggiormente adoperato nell’area adriatica. Ad esso il legislatore ha riservato una particolare attenzione, disciplinando nel dettaglio l’utilizzo di questo sistema da pesca, con riferimento sia alle caratteristiche degli attrezzi che delle metodologie adottate.
Il sistema dello strascico è particolarmente invasivo dal punto di vista degli stock ittici, e non solo per le specie bersaglio. Infatti, quelle più comunemente catturate sono di natura molto variegata, potendo spaziare da quelle demersali sino a quelle pelagiche. Pertanto nella zona della Fossa di Pomo è normativa nazionale, istituendo una Zona di Tutela Biologica, al fine di preservare gli stock ittici che in questa vasta area dell’Adriatico trovano la loro naturale area di riproduzione: nasello e scampo.
L’intervento è stato graduale, applicando anno dopo anno una normativa sempre più stringente, di pari passo con il governo croato, che divide con il nostro territorio l’area interessata.
Dopo aver interdetto integralmente la pesca a strascico per un anno e mezzo circa, è stato emanato il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali n. 466/17, mentre l’Unione Europea è intervenuta mediante il Regolamento n. 2018/982: questi due atti normativi hanno costituito il punto di arrivo di una normativa ampia e variegata, istituendo per la prima volta nel territorio nazionale una zona di interdizione permanente della pesca a strascico.
Una volta affrontato l’excursus normativo, saranno analizzati i dati demografici delle specie tutelate e valutata la reale efficacia dei predetti interventi normativi. A tal fine, sono stati analizzati numerosi studi compiuti da vari organi nazionali e internazionali, che con i loro dati hanno permesso di poter effettuare un confronto temporale di notevole rilevanza, nonché di permettere un confronto con altre zone di interdizione della pesca a strascico in Italia, su tutte quelle istituite nel canale di Sicilia.
Esplicati i programmi e i possibili sviluppi normativi, scientifici ed in termini di qualità della pesca fino al 2030, sarà possibile evidenziare come la programmazione normativa mirata e a lungo termine attuata presso la Fossa di Pomo ha consentito di migliorare l’equilibrio biologico delle specie riproduttive autoctone, incrementando le possibilità di pesca della flotta a strascico, rendendo, per l’effetto, auspicabile che le misure attuate possano erigersi a modello di gestione di altre zone di pesca, per un aumento degli standard di qualità e competitività dei nostri mari.
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