Thesis etd-07102018-120115 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
TUCCI, ROMILDA
URN
etd-07102018-120115
Thesis title
ST2 nel paziente cardiochirurgico: cinetica e utilità clinica
Department
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Course of study
ANESTESIA, RIANIMAZIONE, TERAPIA INTENSIVA E DEL DOLORE
Supervisors
relatore Prof. Forfori, Francesco
relatore Dott. Guarracino, Fabio
relatore Dott. Guarracino, Fabio
Keywords
- cardiochirurgia
- ST2
Graduation session start date
09/08/2018
Availability
Full
Summary
BACKGROUND: ST2 solubile (sST2) è un biomarker emergente con riconosciuto valore prognostico nelle malattie cardiovascolari. Poche sono ancora le evidenze nel paziente cardiochirurgico.
Abbiamo voluto osservare l’andamento di sST2 in pazienti sottoposti ad interventi di cardiochirurgia ed indagare la sua utilità prognostica. Endpoint primari erano durata della degenza in UTI e in ospedale, mortalità intraospedaliera e a 30 giorni. Endpoint secondario era la comparsa di complicanze.
METODI: abbiamo misurato sST2 in una coorte di 43 pazienti (età media 67±13, maschi 67%) sottoposti ad interventi di cardiochirurgia cardiaca di vario tipo. Le misurazioni di sST2 sono state eseguite basalmente, entro un’ora e a 24 ore dalla fine dell’intervento. I prelievi di 19 pazienti sono stati analizzati con il test rapido Aspect-PLUS; i campioni degli altri 24 pazienti con il saggio ELISA Presage®ST2 Assay. È dimostrato che le due metodiche riproducono risultati sovrapponibili perciò abbiamo analizzato i dati come appartenenti ad una sola popolazione.
RISULTATI: si è registrato un aumento significativo di sST2 a 24 ore dall’intervento. sST2 basale non ha mostrato di avere alcun valore informativo o predittivo. Il rialzo dei valori a 24 ore invece, correlava con alcune complicanze postoperatorie osservate (ipotensione, AKI, sepsi) ed era predittore della durata della degenza in UTI ed era inoltre unico fattore predittivo di mortalità intraospedaliera e a 30 giorni.
CONCLUSIONI: Il valore preoperatorio di sST2, in una coorte di pazienti sottoposti a interventi di cardiochirurgia, prevalentemente in regime di elezione, non ha mostrato alcun valore predittivo.
L’aumento dei livelli di sST2 a 24 ore dall’intervento invece si propone come migliore indice prognostico in termini di previsione della comparsa di complicanze, della durata di degenza in UTI e della mortalità intraospedaliera e a 30 giorni.
Abbiamo voluto osservare l’andamento di sST2 in pazienti sottoposti ad interventi di cardiochirurgia ed indagare la sua utilità prognostica. Endpoint primari erano durata della degenza in UTI e in ospedale, mortalità intraospedaliera e a 30 giorni. Endpoint secondario era la comparsa di complicanze.
METODI: abbiamo misurato sST2 in una coorte di 43 pazienti (età media 67±13, maschi 67%) sottoposti ad interventi di cardiochirurgia cardiaca di vario tipo. Le misurazioni di sST2 sono state eseguite basalmente, entro un’ora e a 24 ore dalla fine dell’intervento. I prelievi di 19 pazienti sono stati analizzati con il test rapido Aspect-PLUS; i campioni degli altri 24 pazienti con il saggio ELISA Presage®ST2 Assay. È dimostrato che le due metodiche riproducono risultati sovrapponibili perciò abbiamo analizzato i dati come appartenenti ad una sola popolazione.
RISULTATI: si è registrato un aumento significativo di sST2 a 24 ore dall’intervento. sST2 basale non ha mostrato di avere alcun valore informativo o predittivo. Il rialzo dei valori a 24 ore invece, correlava con alcune complicanze postoperatorie osservate (ipotensione, AKI, sepsi) ed era predittore della durata della degenza in UTI ed era inoltre unico fattore predittivo di mortalità intraospedaliera e a 30 giorni.
CONCLUSIONI: Il valore preoperatorio di sST2, in una coorte di pazienti sottoposti a interventi di cardiochirurgia, prevalentemente in regime di elezione, non ha mostrato alcun valore predittivo.
L’aumento dei livelli di sST2 a 24 ore dall’intervento invece si propone come migliore indice prognostico in termini di previsione della comparsa di complicanze, della durata di degenza in UTI e della mortalità intraospedaliera e a 30 giorni.
File
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TESI__ETD.pdf | 1.31 Mb |
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