Tesi etd-07102017-150540 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
CEPPATELLI, CLAUDIA
URN
etd-07102017-150540
Titolo
Dosaggio della attività endotossinica in corso di infezione batterica.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Barnini, Simona
Parole chiave
- attività endotossinica
- sepsi
Data inizio appello
27/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La sepsi è definita come una disfunzione d’organo che mette in pericolo la vita, causata da una disregolata risposta dell’ospite all’infezione. Lo shock settico è un subset della sepsi in cui avvengono profonde anormalità circolatorie, cellulari e metaboliche. A queste manifestazioni si associa un aumento della mortalità intraospedaliera di oltre il 40%, rispetto alla sola sepsi. La sepsi e lo shock settico hanno al giorno d’oggi un’incidenza crescente e sono causa di morbilità e mortalità: basti pensare che negli ultimi 10 anni nei paesi ad alto reddito la sepsi è aumentata in modo abnorme, ad un tasso annuale compreso tra l’8 ed il 13%. Le cause di quest’aumento di incidenza sono molteplici e comprendono l’invecchiamento della popolazione, il maggior ricorso ad interventi ad alto rischio in qualsiasi gruppo di età, un crescente utilizzo di dispositivi invasivi soprattutto vascolari e la presenza di infezioni nosocomiali dovute allo sviluppo di microrganismi sempre più aggressivi e resistenti alla terapia antibiotica.
Un precoce riconoscimento della sepsi consente di avere maggiori probabilità di sopravvivenza per i pazienti. Per poter migliorare l’outcome dei pazienti con sepsi è necessario diagnosticare e iniziare il più presto possibile la terapia, sia di supporto vitale che antibiotica. In questo senso possiamo affermare che tale patologia rientra tra le patologie tempo-dipendenti e, quindi, è fondamentale pianificarne il trattamento mirato.
Dal 2014 la Regione Toscana ha costituito un gruppo di professionisti dedicato alla definizione ed alla implementazione del Piano di lotta alla sepsi, in cui la diagnosi microbiologica è diventata parte integrante del percorso di gestione della sepsi volto a migliorare l’identificazione ed il trattamento di questa importante patologia che oggi uccide più del cancro al colon e al seno insieme.
In questo scenario è possibile inserire l’uso di biomarcatori di infezione al fine di rendere la diagnosi più veloce con una sensibilità e specificità tali da fornire al clinico strumenti utili nella scelta della terapia.
Fra questi l’attività endotossinica (EAA™, Spectral Medical, Toronto, Canada), qualora positiva, rappresenta un biomarcatore affidabile di infezione batterica da microrganismi Gram negativi, i cui livelli, in base alla letteratura disponibile, correlano con la necessità di terapie specifiche e con la mortalità.
Pertanto in questo lavoro di tesi è stato valutato il livello di significatività dell’EA correlato con le emocolture positive per batteri Gram negativi. L’emocoltura, infatti, rappresenta il gold standard della diagnosi microbiologica di infezioni sistemiche.
E’ stato poi paragonato il valore dell’EA con un altro biomarcatore d’infezione, la pro calcitonina.
In conclusione, si dimostra che il valore diagnostico dell’EAA in corso di infezione batterica può essere utile nel precoce riconoscimento della sepsi, anche se andrebbero analizzati in futuro un maggior numero di dati per consolidare la stima della specificità del test EA in relazione all’infezione da batteri Gram negativi rispetto all’infezione da batteri Gram positivi o da miceti.
Un precoce riconoscimento della sepsi consente di avere maggiori probabilità di sopravvivenza per i pazienti. Per poter migliorare l’outcome dei pazienti con sepsi è necessario diagnosticare e iniziare il più presto possibile la terapia, sia di supporto vitale che antibiotica. In questo senso possiamo affermare che tale patologia rientra tra le patologie tempo-dipendenti e, quindi, è fondamentale pianificarne il trattamento mirato.
Dal 2014 la Regione Toscana ha costituito un gruppo di professionisti dedicato alla definizione ed alla implementazione del Piano di lotta alla sepsi, in cui la diagnosi microbiologica è diventata parte integrante del percorso di gestione della sepsi volto a migliorare l’identificazione ed il trattamento di questa importante patologia che oggi uccide più del cancro al colon e al seno insieme.
In questo scenario è possibile inserire l’uso di biomarcatori di infezione al fine di rendere la diagnosi più veloce con una sensibilità e specificità tali da fornire al clinico strumenti utili nella scelta della terapia.
Fra questi l’attività endotossinica (EAA™, Spectral Medical, Toronto, Canada), qualora positiva, rappresenta un biomarcatore affidabile di infezione batterica da microrganismi Gram negativi, i cui livelli, in base alla letteratura disponibile, correlano con la necessità di terapie specifiche e con la mortalità.
Pertanto in questo lavoro di tesi è stato valutato il livello di significatività dell’EA correlato con le emocolture positive per batteri Gram negativi. L’emocoltura, infatti, rappresenta il gold standard della diagnosi microbiologica di infezioni sistemiche.
E’ stato poi paragonato il valore dell’EA con un altro biomarcatore d’infezione, la pro calcitonina.
In conclusione, si dimostra che il valore diagnostico dell’EAA in corso di infezione batterica può essere utile nel precoce riconoscimento della sepsi, anche se andrebbero analizzati in futuro un maggior numero di dati per consolidare la stima della specificità del test EA in relazione all’infezione da batteri Gram negativi rispetto all’infezione da batteri Gram positivi o da miceti.
File
Nome file | Dimensione |
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tesi_da_stampare.pdf | 1.33 Mb |
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