• Search and Rescue
• microsismi
• Geofisica

L’obiettivo di questo studio è di verificare le potenzialità del prototipo SOSTEAM nella ricerca di sopravvissuti intrappolati sotto le macerie a seguito di calamità naturali e non(terremoti, esplosioni, cedimenti strutturali, etc.). Il principio di lavoro dello strumento è l’elaborazione real-time di onde acustiche generate dal superstite gridando o battendo contro le macerie. In primo luogo è sperimentata la procedura di autolocalizzazione, ovvero la capacità del software SOSTEAM di calcolare automaticamente le coordinate spaziali dei sensori disposti nell’area d’indagine. Per verificare le potenzialità dello strumento sono stati svolti una serie di esperimenti nel campo macerie del comando USAR di Pisa, simulando gli eventi microsismici generati dai superstiti. E’ stato così possibile affinare la strumentazione e gli algoritmi di localizzazione identificando il miglior compromesso tra complessità dell’algoritmo, tempo di calcolo necessario e precisione della localizzazione. Nell’ultima parte della trattazione è sviluppato uno studio teorico sull’influenza della geometria dello stendimento dei sensori sulla capacità dell’algoritmo di localizzare gli eventi sorgenti per individuare l’array più indicato per l’acquisizione.
I risultati ottenuti da questo lavoro sono da ritenersi incoraggianti infatti, nonostante la presenza di un elevato rumore ambientale, un mezzo di propagazione fortemente eterogeneo e la necessità di una risposta in tempo reale, l’algoritmo riesce a localizzare il superstite con la precisione di circa 2 metri. Data l’accuratezza della misura restituita dal software e la velocità d’impiego dello strumento, è possibile affermare che il prototipo SOSTEAM può essere uno strumento di valido aiuto nelle operazioni di Search and Rescue.