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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07102011-153719


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
LUCCHESI, CINZIA
URN
etd-07102011-153719
Titolo
PROFILO CLINICO E RISCHIO DI CRONICIZZAZIONE DELL'EMICRANIA: IL RUOLO DELL'ASSOCIAZIONE CON LA SINDROME DELLE GAMBE SENZA RIPOSO.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
NEUROFISIOPATOLOGIA
Relatori
relatore Siciliano, Gabriele
Parole chiave
  • Emicrania
  • Sindrome delle gambe senza riposo
Data inizio appello
29/07/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
La relazione tra emicrania e sonno fisiologico è certamente complessa e pluridirezionale; da un lato gli attacchi emicranici possono, infatti, presentare emergenza preferenziale durante il sonno notturno, dall’altro ben noto è il ruolo del sonno nell’interruzione dell’episodio emicranico. Alcuni studi hanno, inoltre, documentato l’esistenza di un’associazione tra emicrania e disturbi del sonno, suggerendo, addirittura, un loro possibile contributo nel processo di trasformazione dell’emicrania da episodica a cronica.
Recenti indagini hanno supportato l’esistenza di un’associazione tra emicrania e sindrome delle gambe senza riposo (Restless Legs Syndrome, RLS), tuttavia, le possibili implicazioni sulla presentazione clinica e sul rischio di cronicizzazione dell’emicrania non sono state tuttora definite.
L’obiettivo di questo studio è stato verificare l’esistenza di un’associazione tra emicrania e RLS e valutarne le possibili implicazioni sul profilo clinico dell’emicrania, esaminando in particolare descrittori di malattia quali: stima di frequenza, severità e disabilità conseguente agli episodi, pattern cronobiologico degli attacchi ed infine presenza di sintomi premonitori dopaminergici.
Sono stati arruolati presso il Centro Cefalee della Clinica Neurologica dell’Università di Pisa 180 pazienti consecutivi (142 femmine e 38 maschi), di età compresa tra 19 e 77 anni, rispondenti ai criteri diagnostici per emicrania senza e con aura (IHS, 2004).
Il campione è risultato costituito da 165 pazienti con emicrania senz’aura, 10 con diagnosi di emicrania senza e con aura e 5 pazienti affetti esclusivamente da emicrania con aura. 48 pazienti rispondevano ai criteri per emicrania cronica (frequenza maggiore di 15 giorni/mese negli ultimi 3 mesi), mentre i restanti 132 pazienti presentavano emicrania episodica. I pazienti sono stati, infine, suddivisi in base al pattern di emergenza temporale preferenziale in 3 gruppi: “sottotipo notturno” (>75% degli episodi ad esordio notturno e/o al risveglio, n=47), “sottotipo diurno” (>75 % degli attacchi ad esordio durante il giorno, n=62 ) e “sottotipo indifferente” (n= 71).
Un quadro di RLS è stato diagnosticato, in accordo agli attuali criteri diagnostici (IRLSSG, 2003), in 41 pazienti (22,7%), 36 affetti da emicrania senz’aura e 5 da emicrania senza e con aura; l’occorrenza di RLS risultava, pertanto, maggiore rispetto alla prevalenza nella popolazione generale europea (10% circa).
Una conferma strumentale con esame polisonnografico è stata ottenuta in un sottogruppo di 13 dei 20 pazienti con diagnosi clinica di RLS e pattern notturno-mattutino a conferma della, peraltro già nota, sensibilità dei criteri diagnostici clinici vigenti.
La diagnosi di RLS è stata posta nel 18,1% dei pazienti con emicrania episodica e nel 35,4% degli emicranici cronici e l’associazione tra la presenza di RLS ed emicrania cronica è risultata statisticamente significativa (p<0.05). I pazienti con RLS presentavano, inoltre, maggior grado di disabilità associata all’emicrania, così come stimata dal questionario MIDAS.
La diagnosi di RLS è risultata maggiormente rappresentata nei soggetti con “sottotipo notturno”, seguita dai soggetti con “sottotipo indifferente”, con occorrenza rispettivamente del 42,5% e 21,1%, mentre solo il 9,6% dei soggetti con sottotipo diurno rispettava i criteri diagnostici per RLS.
Nella nostra casistica non veniva, invece, rilevata un’associazione significativa tra diagnosi di RLS e presenza di sintomi premonitori dopaminergici, sebbene questi fossero altamente rappresentati nella popolazione dei soggetti emicranici (63,8%).
L’occorrenza di RLS è risultata quindi maggiormente rappresentata nei soggetti di sesso femminile, nei pazienti con più elevata frequenza e severità di malattia e negli emicranici con pattern cronobiologico notturno-mattutino.
L’associazione tra emicrania e RLS merita di essere indagata nello screening diagnostico dei pazienti emicranici, poiché, oltre a condizionare il profilo clinico del paziente, può comportare importanti implicazioni prognostiche e terapeutiche; farmaci come Gabapentin e Pregabalin dovrebbero essere considerati di prima scelta, vista l’efficacia nel trattamento di entrambe le condizioni, mentre gli antidepressivi, sia triciclici che SSRI, dovrebbero essere, per quanto possibile, evitati, essendone ben noto il possibile effetto peggiorativo sulla RLS. La correlazione, infine, tra frequenza degli attacchi emicranici e RLS, potrebbe suggerire che l’identificazione e l’adeguato trattamento del disturbo del sonno, oltre che migliorare direttamente la qualità di vita del paziente, possano svolgere un importante ruolo nel prevenire la trasformazione dell’emicrania da episodica a cronica.
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