• fibrosi
• rimodellamento
• fibrillazione atriale
• ablazione

L’ablazione è diventata, nel corso degli ultimi anni, una procedura di cui ci si avvale sempre più spesso nel trattamento della fibrillazione atriale. L’ablazione si è rivelata efficace e sicura anche se, nonostante le numerose tecniche proposte e gli studi effettuati, la percentuale di successo a lungo termine appare raggiungere a stento l’80% con numeri anche più bassi per le forme di aritmia persistenti e permanenti. La ragione di gran parte di questi insuccessi è la presenza di un atrio che è andato già incontro, al momento della procedura, ad un rimodellamento strutturale che è caratterizzato dalla presenza di fibrosi a livello miocardico. Sono stati proposti diverse metodiche per “quantificare” la presenza di fibrosi a livello atriale ed avere quindi delle indicazioni sul possibile outcome della procedura di ablazione transcatetere. Con il nostro studio proponiamo un metodo semplice, a basso costo ed efficace basato sul calcolo del rapporto tra dimensioni dell’atrio sinistro e della radice aortica all’ecocardiografia.