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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07092020-184244


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MESSINA, ANDREA
URN
etd-07092020-184244
Titolo
L'APPROCCIO INTEGRATO TRA LE VARIE COMPONENTI SPECIALISTICHE DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO - GUARDIA COSTIERA FINALIZZATO AL MONITORAGGIO AMBIENTALE
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
SCIENZE DEL GOVERNO E DELL'AMMINISTRAZIONE DEL MARE
Relatori
relatore Prof.ssa Napoli, Cristina
Parole chiave
  • approccio integrato
  • Corpo delle Capitanerie di Porto
  • Guardia Costiera
  • monitoraggio ambientale
Data inizio appello
21/07/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/07/2090
Riassunto
Tra le falde tematiche del diritto amministrativo contemporaneo, spicca per la singolare connotazione multidisciplinare, nonché per la ricchezza delle questioni dibattute, la tematica della tutela ambientale.
In verità, per molti anni l’ambiente non ha ricevuto un’adeguata attenzione e di conseguenza non è mai stata avvertita l’esigenza di imporre delle regole significative da far rispettare, ma a causa del crescente benessere avvenuto negli ultimi decenni, l’utilizzo delle risorse naturali per realizzarlo ha assunto un incremento esponenziale, con conseguenze non sempre positive per l’ambiente e la sua tutela. Se a questo facciamo seguire un’analisi dell’inquinamento derivante o ancora dei disastri ambientali e dei cambiamenti climatici che hanno creato forti disagi, la tutela ambientale è divenuta un’ impellenza improrogabile. E’ solamente di fronte ad una situazione critica che l’uomo viene messo a dura prova dalla natura e inizia a riflettere sulle conseguenze disastrose delle sue azioni e sulle soluzioni per evitare che episodi drastici possano riproporsi.
Scopo del presente elaborato è quello di evidenziare come il progressivo degrado ambientale non è qualcosa che possiamo seguire da lontano ma che pian piano ha investito tutti noi coinvolgendoci sia nelle soluzioni che nelle conseguenze.
Nel momento in cui il processo di degradazione è divenuto inarrestabile si è reso indispensabile l’intervento di politiche organiche volte alla salvaguardia dell’ambiente.
La tesi è strutturate in tre capitoli, il primo del quale è incentrato principalmente sul quadro normativo di riferimento che necessariamente deve partire da una visione senza confini, in quanto molte risorse naturali vengono condivisi da più Stati, e non potendo limitare le ripercussioni delle proprie azioni su un ambiente circoscritto e politicamente diviso, è ovvio che la tematica, nonché le soluzioni debbano essere condivise e proiettate ad ampio giro e nella stessa direzione. La gestione unilaterale della tutela ambientale dei singoli Stati non potrà mai sortire gli stessi effetti che ha una programmazione condivisa in cui le singole nazioni agiscono per un fine comune. Nasce così il diritto internazionale dell’ambiente, collocato principalmente nella prima metà degli anni ’70 che ha gettato le basi per un modello di protezione ambientale a livello mondiale. L’elaborato è volto in primis ad evidenziare le indicazioni internazionali, attraverso norme, giurisprudenza e principali organizzazioni internazionali che prevedano un obbligo erga omnes di proteggere l’ambiente inteso in un’accezione più totalizzante come unico “bene” la cui tutela corrisponde all’interesse di tutti al pari delle altre esigenze primarie dell’umanità. Solo un’azione sinergica degli esponenti della comunità internazionale può soddisfare le aspettative di benessere e operare come co- agenti della comunità globale.
L’intento nei vari paragrafi del presente capitolo, è stato quello di mostrare il quadro di riferimento anche a livello comunitario manifestato prevalentemente attraverso l’introduzione di norme generali inserite nel trattato CEE e che si estendono attraverso le disposizioni “costituzionali “previste nei trattati dell’Unione europea, che siglano un’ennesima tappa e sottolineano la centralità della politica ambientale nel sistema dell’Unione Europea.
Nella cornice nazionale invece il primo approccio si evince dalla carta costituzionale cercando di capire la collocazione che ha assunto l’ambiente già al momento della stesura del documento costituzionale. Inoltre si cercherà di evidenziare come l’ambiente ha acquistato dimensione e importanza attraverso la legge del 8 luglio 1986 n.349 con la quale è stato istituito il Ministero dell’Ambiente tra i rami governativi.
La parte finale del primo capitolo resta incentrata sulla definizione di inquinamento e sulla molteplice distinzione evidenziandone caratteristiche e danni emergenti che hanno trovato maggiore esplicitazione attraverso la normativa nazionale, che ne delinea i contorni e ne definisci i confini, passando poi a disciplinarne anche la materia sanzionatoria.
Il secondo capitolo è incentrato sulla tutela dell’ambiente marino e costiero e sull’attività di monitoraggio ambientale da parte del Corpo delle Capitanerie di Porto, che ha quale obiettivo primario, quello di verificare lo stato delle acque marine e della costa, attraverso la rilevazione degli inquinamenti presenti, con l’individuazione delle relative fonti, nonché dell’accertamento anche in forma preventiva, di fattispecie potenzialmente pericolose. E’ attraverso l’impiego dei laboratori mobili (LAM) che si può arrivare all’accertamento di potenziali violazioni che possono causare danni o situazioni di effettivo pericolo per l’ambiente marino e costiero, competenza assegnata al Corpo dal D. lgs 152/2006.
Nel terzo capitolo si entra nel vivo dell’argomento e nella parte operativa incentrata prevalentemente sul monitoraggio aereo riservato alla Guardia Costiera dalle disposizione contenute nella legge 979/82 “disposizioni per la difesa del mare” che consentono di individuare dall’alto problemi legati all’inquinamento e con una tempistica spesso anticipatoria nei confronti del danno ambientale che potrebbe estendersi. Ho ritenuto opportuno elencare i mezzi aerei e la strumentazione in dotazione con la quale è possibile svolgere tale monitoraggio evidenziandone le caratteristiche tecniche e la resa in campo, e le eventuali potenzialità. Il caso studio di “Porto Azzurro” è un riferimento operativo concreto dell’attività direttamente svolta sul territorio, rilevante criticità ambientale attraverso i sistemi di telerilevamento in dotazione ai mezzi aerei della guardia Costiera.
Infine la conclusione del capitolo III è dedicata all’eventuale utilizzo di una termocamera e dei droni che attualmente vengono impiegati in fase sperimentale e che rivestono una funzione di notevole importanza per arrivare a monitorare zone non visibili con altri strumenti, perché occultati dal paesaggio naturale o dalla vegetazione. E’ un’idea sorta in questi ultimi anni sfruttando le caratteristiche tecniche e innovative di questi due strumenti che si sta cercando di migliorare superando i limiti e perfezionando le perfomance così da poter avere riscontri sempre più positivi alle criticità segnalate e contribuire pienamente alla tutela dell’ecosistema.
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