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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07092020-155005


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
RIMICCI, FEDERICO
URN
etd-07092020-155005
Titolo
IL RUOLO DELL'AUTORITÀ MARITTIMA NEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI SOTTESI ALLA REALIZZAZIONE DI DEPOSITI COSTIERI DI GNL. CASE STUDY: IL PORTO DI ORISTANO
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
SCIENZE DEL GOVERNO E DELL'AMMINISTRAZIONE DEL MARE
Relatori
relatore T.V. (AN) Pisani, Corrado
Parole chiave
  • servizi tecnici
  • security
  • safety
  • procedimenti amministrativi
  • Porto di Oristano
  • autorità marittima
  • depositi costieri di GNL
Data inizio appello
21/07/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/07/2090
Riassunto
Obiettivo dell’elaborato è quello di effettuare una disamina sui procedimenti amministrativi sottesi alla realizzazione dei depositi costieri di GNL e sull’importante ruolo dell’Autorità Marittima nella gestione della sicurezza portuale e della navigazione.
È infatti attraverso il mare che la maggior parte delle merci viaggiano tra paesi e continenti diversi. Sul trasporto navale si reggono moltissime economie nazionali ed in generale la prosperità dei paesi dotati di un accesso al mare, il quale costituisce l'accesso alla più grande via di trasporto mondiale. La recente sensibilizzazione alla materia ambientale ha imposto la necessità di ridurre l’impatto ambientale generato dalla combustione di idrocarburi.
Proprio in questa ottica, tra i vari tentativi della comunità internazionale di porre un limite all’avanzare dell’inquinamento globale, si inserisce la convenzione MARPOL, la quale in particolare all’annesso VI, prevede alcune stringenti prescrizioni per quanto concerne l’abbattimento delle emissioni di ossidi di azoto e zolfo delle navi.
È del tutto evidente infatti che debba essere trovata un’alternativa ai diffusissimi motori marini alimentati a gasolio o nella stragrande maggioranza ad olio combustibile denso e proprio il gas naturale liquefatto (GNL) può rappresentare un’importante possibilità per l’abbattimento delle emissioni inquinanti derivanti dal trasporto navale. Ma tutto ciò non sempre è di facile attuazione per via della pericolosità, soprattutto durante le fasi di trasporto e di stoccaggio, di questo gas.
Come ben noto, il Gas Naturale, a differenza del GPL, non deriva dalla raffinazione del petrolio; si ottiene sottoponendo il Gas naturale (GN), dopo opportuni trattamenti di depurazione e disidratazione, a successive fasi di raffreddamento e condensazione. Il prodotto che ne deriva si presenta come un liquido inodore e trasparente costituito da una miscela composta prevalentemente da metano. Esso quindi se da un lato costituisce una fonte energetica che può essere considerata “green”, dall’altro richiede l’attuazione di particolari misure di sicurezza.
Tralasciando tutti gli aspetti inerenti il trasporto o addirittura l’alimentazione delle navi con detto combustibile, nel corso del presente elaborato è mia intenzione effettuare un’attenta riflessione non solo sul regime amministrativo al quale soggiacciono i sempre più diffusi depositi costieri di GNL, ma soprattutto il ruolo dell’autorità marittima in relazione alle norme di sicurezza che necessariamente devono essere da questa adottate per garantire la sicurezza dello scalo marittimo e prevenire situazioni di pericolo per l’intera collettività marittima e portuale. L’elaborato nella sua parte conclusiva porrà particolare considerazione al porto di Oristano, attualmente unico e primo scalo marittimo in Italia a contenere un deposito costiero di GNL; tale caso studio darà al lettore l’opportunità di comprendere meglio l’importante ruolo svolto dall’Autorità marittima sia nella fase autorizzatoria, e quindi più di natura amministrativa, che in quella, più di natura tecnica, di disciplina delle operazioni in ambito portuale.
Come si avrà modo di vedere, la realizzazione di tali progetti richiede tempistiche poco celeri, alcune volte fin troppo macchinose e complicate in ragione dei vari Enti e amministrazioni coinvolte e dei vari provvedimenti che ciascuna di esse è chiamata ad emettere; gli interessi in gioco e i rischi sono molteplici e per questa ragione ogni aspetto e ogni documento debbono essere attentamente esaminati.
Con questo elaborato spero di riuscire a chiarire la duplice funzione dell’Autorità Marittima, un’autorità sia amministrativa che garante della sicurezza portuale. Tali compiti, tra i tanti che il Corpo delle Capitanerie di porto svolge, contribuiscono in maniera determinante a mantenere alta la percezione di sicurezza della collettività all’interno dei porti italiani e a far si che, seppur limitati dal punto di vista dimensionale, i nostri porti riescano ad essere competitivi con gli altri porti del Mediterraneo e del nord Europa.
Attualmente, infatti, il porto di Barcellona custodisce il più ampio deposito costiero di GNL. Questo combustibile sarà il futuro, pertanto il nostro Paese ed i nostri porti devono dotarsi il prima possibile di depositi ove stoccare il GNL. Se questa possibilità venisse ignorata, il Nostro paese dovrà, un domani, cedere l’esclusiva sul bunkeraggio alla Spagna e ai paesi del Nord Europa. Gli armatori per evidenti ragioni economiche sarebbero dunque invogliati a compiere tutte le attività di carico e scarico merci presso i suddetti porti, e ciò potrebbe seriamente mettere a repentaglio il sistema portuale italiano.
L’Italia, cuore pulsante del Mar Mediterraneo, è un Paese che ha sempre investito sul proprio potere marittimo; in questo specifico caso bisognerà affrettarsi, prevedere procedure più snelle e attrarre gli investimenti sul nostro territorio. In questa sfida il Corpo delle Capitanerie di Porto potrà senza dubbio giocare un ruolo determinante e sicuramente l’esperienza di 155 anni di storia al servizio della collettività marittima consentiranno al sistema Paese di non farsi cogliere impreparato.
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