Tesi etd-07082016-114233 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
SURACI, SERENA MARIA
URN
etd-07082016-114233
Titolo
Religione e mafia.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Consorti, Pierluigi
Parole chiave
- 'Ndrangheta
- Devozione popolare
- Fede
- Ladiana Giovanni
- Responsabilità dei Vescovi
- Scomunica
Data inizio appello
19/09/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi cerca di individuare la posizione giuridica del crimine organizzato di stampo mafioso nell'ordinamento canonico.
Le note scomuniche pronunciate sia da Papa Giovanni Paolo II sia da Papa Francesco sembrano infatti agire sul piano prevalentemente morale, senza specifiche conseguenze giuridiche. E' stato quindi analizzato il magistero pontificio, mettendolo in relazione con la realtà sociale e culturale in cui si sviluppa il fenomeno della 'ndrangheta. Sotto questo profilo si è cercato di distinguere le pericolose implicazioni dovute alla religiosità devozionale - spesso molto coinvolta nel fenomeno - dalla posizione assunta dalla realtà ecclesiale istituzionale.
La tesi mette in luce come i singoli Vescovi abbiano ancora troppo poco utilizzato la loro competenza giuridica per emanare norme penalmente rilevanti: a questo proposito si suppone una sorta di "linee guida", potenzialmente utili anche a livello nazionale. Si sostiene inoltre l'ipotesi che la timidezza con cui la questione è stata finora affrontata a livello giuridico canonico sia dovuta da un lato alla scarsa sensibilità popolare di contrasto al fenomeno e dall'altro lato allo scarso coraggio istituzionale, compensato tuttavia da quello di alcuni uomini e donne di Chiesa che lottano per una Calabria migliore. In questo senso un capitolo è dedicato a padre Giovanni Ladiana ed alla sua attività di contrasto civile ed ecclesiale alla 'ndrangheta.
Le note scomuniche pronunciate sia da Papa Giovanni Paolo II sia da Papa Francesco sembrano infatti agire sul piano prevalentemente morale, senza specifiche conseguenze giuridiche. E' stato quindi analizzato il magistero pontificio, mettendolo in relazione con la realtà sociale e culturale in cui si sviluppa il fenomeno della 'ndrangheta. Sotto questo profilo si è cercato di distinguere le pericolose implicazioni dovute alla religiosità devozionale - spesso molto coinvolta nel fenomeno - dalla posizione assunta dalla realtà ecclesiale istituzionale.
La tesi mette in luce come i singoli Vescovi abbiano ancora troppo poco utilizzato la loro competenza giuridica per emanare norme penalmente rilevanti: a questo proposito si suppone una sorta di "linee guida", potenzialmente utili anche a livello nazionale. Si sostiene inoltre l'ipotesi che la timidezza con cui la questione è stata finora affrontata a livello giuridico canonico sia dovuta da un lato alla scarsa sensibilità popolare di contrasto al fenomeno e dall'altro lato allo scarso coraggio istituzionale, compensato tuttavia da quello di alcuni uomini e donne di Chiesa che lottano per una Calabria migliore. In questo senso un capitolo è dedicato a padre Giovanni Ladiana ed alla sua attività di contrasto civile ed ecclesiale alla 'ndrangheta.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
IndiceTe...uraci.pdf | 364.55 Kb |
TesiReli...uraci.pdf | 727.39 Kb |
Contatta l’autore |